Capitolo 12: Emergenza

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Esco dalla mia stanza e percorro questo lungo corridoio con un completo rosa composto da il mio primo paio di pantaloni eleganti da quando sono arrivata al castello

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Esco dalla mia stanza e percorro questo lungo corridoio con un completo rosa composto da il mio primo paio di pantaloni eleganti da quando sono arrivata al castello.
Eleganza e comodità, perché non ho mai pensato prima di fonderli assieme al posto di usare tutti quei vaporosi vestiti?
E le porte si aprono davantia me, facendomi sentire immediatamente tutti gli occhi addosso.

Mi siedo, scandagliando tutte i ragazzi che si sono fatti avanti per chiedere la mia mano: la maggior parte abbassa il capo quando i nostri occhi si incontrano, alcuni, più sfrontati, come Dmitri, mi fanno l'occhiolino. Ma sono una persona lo ricambia senza cedimento e trasmettendomi qualcosa: James.
Il mio cuore salta un battito.
Gli sorrido, sedendomi tra i miei genitori e i camerieri cominciano a portare le pietanze. Subito lui ricambia, scaldandomi l'anima.
È questo che si prova quando si è innamorati?

Lo stomaco chiuso mi impedisce di fare colazione, cosa insolita per me e mi limito a spostare quel che trovo e mi guadagno un'occhiata stranita dalla mia famiglia.
-Charlotte? Ti senti bene, tesoro?-
Alzo lo sguardo verso mamma, sorridendole e annuendo come risposta. Se aprissi bocca, potrei sparare tutto quel che mi passa nella testa e non penso che sia il momento.
Prima devo capire quel che voglio davvero.

-Vuoi che facciamo noi l'annuncio?-
La domanda di papà mi riporta con i piedi per terra: sono la Regina di questo Paese e ho bisogno di un marito degno di stare al mio fianco. Non ho tempo per perdermi in pensieri futili.
Scuoto la testa e mi alzo in piedi, spostando in avanti il piatto.
-Posso avere la vostra attenzione?- chiedo, fermando la conversazione dei pochi che non si erano accorti dei miei movimenti.
Il silenzio piomba sulla sala e anche i miei dipendenti si zittiscono, in attesa di scoprire che cosa ho intenzione di dire.
-Per portare avanti la competizione a cui vi siete proposti volontariamente, sono state pensate delle prove per vedere chi è degno di poter stare al mio fianco nel governare un Paese. Ma questo lo sapete già.- cerco di smorzare un po' di tensione che si è accumulata da quando ho iniziato a parlare con un sorriso, prima di riprendere -E la prima di queste avverrà...-

Vengo interrotta dalla forte apertura della porta che fa fare a tutti i presenti un piccolo salto.
-Maestà!- il ragazzo, uno dei nuovi dipendenti del castello, assunto per mancanza del personale dopo l'arrivo di questi uomini in cerca della mia mano, ha il fiatone e uno sguardo spaventato.
Mi avvicino e sento che chiede di seguirlo, cosa che faccio dopo aver chiesto di fare lo stesso ai miei genitori.
In fondo, per questioni di gestione ordinaria, dovrà essere mio padre a prendere le decisioni.

Si ferma davanti a una porta che non avevo mai visto e ci lascia entrare per primi. Quel che trovo mi lascia stupita, visto che una sala del genere pensavo non esistesse più o che lo facesse solo nei film.
Computer, calcolatori e tante altre apparecchiature informatiche che non saprei nemmeno pronunciare si stagliano davanti a noi, il tutto gestito da un unico individuo.
Lui si gira, mostrandoci i suoi grossi occhiali poggiati sul naso e la felpa lasciata aperta sul davanti.
-Finalmente siete arrivati. Vi chiamano dagli Stati Uniti d'America perché hanno bisogno di voi.-

Ci passa un paio di cuffie a testa e risponde, affermando che siamo qui.
Le parole dopo, intervallate da secondi di ronzio e che non riescono a dare una frase completa impediscono al mio cuore di continuare a battere.
La comunicazione si interrompe, lasciandomi solo, nelle orecchie, un silenzio che ho bisogno di riempire.
Comincio ad accanirmi contro quella sottospecie di telefono, gridandogli contro, ma rivolgendomi a chi mi ha rivelato quella notizia.

La mano di qualcuno sulla mia spalla, mi fa tornare con i piedi sulla terra ferma e la mia mente comincia a lavorare freneticamente per trovare una soluzione.
Mi volto verso i miei genitori, scoprendo che la mano che mi ha salvata è quella di mio papà ed esco dalla stanza, alla ricerca di qualcuno che possa aiutarmi.
Trovo subito il ragazzo di prima, che ci aspettava fuori dalla porta e gli do i miei ordini: trovare Adam e mandarlo nella stanza del Consiglio Supremo e mandare qualcuno a chiedere allo stesso di presentarsi all'istante nello stesso posto.
Con passo pesante, percorro i corridoi che mi porteranno in quella sala che ha segnato il mio destino come Regina e, quando arrivo, sono sola.

I miei genitori, entrati poco dopo di me, sono seduti su delle sedie e si muovono su di esse, in ansia.
Adam aspetta di scoprire che cosa è successo al mio fianco, cercando di scoprirlo da solo e riempiendomi la testa con tutte le sue teorie strampalate, come il fatto che un asteroide si stia per schiantare contro la mia testa.
Non ha pensato che se sapessi che mi cadesse in testa, proprio in questo punto, mi sposterei.
Anche se mi stupisce il fatto che sappia dell'esistenza degli asteroidi.

Finalmente, i membri del consiglio entrano nella stanza e si siedono ai propri posti con calma, come se, qualunque sia il motivo per cui li ho convocati, non fossero problemi loro.
Sbuffo quando vedo la flemma con cui Carmencita si muove, cercando di far perdere tempo e non darmi quello che voglio.
-Si potrebbe muovere, per cortesia?- sbotto, stufa dei suoi infantili dispetti.
Mi fa un sorriso malvagio e rallenta ancora di più, finché, finalmente, non arriva a sedersi.
-Qual è il motivo per cui siamo stati convocati con tutta questa urgenza?- il presidente si rivolge a me, saltando tutti i convenevoli. Cosa di cui gli sono grata.
-Emergenza climatica.- dico, cercando di attirare la loro attenzione.

La risata acuta di una donna mi fa girare verso di lei.
Carmencita mi prende in giro, ridendo come solo lei saprebbe fare e quando finisce, mi indica le grandi finestre.
-Come potrebbe esserci un'emergenza climatica con questo sole che ci illumina?-
La guardo e la vedo che mi sfida a contraddirla.
-Una comunicazione dagli Stati Uniti d'America che ci ha allarmati su un uragano che si sta dirigendo verso di noi!-

Quanto volete uccidermi da 1 a 10? 😂😂Che cosa succederà nel prossimo capitolo? E quanto saranno sfortunati i nostri eroi?

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Quanto volete uccidermi da 1 a 10? 😂😂
Che cosa succederà nel prossimo capitolo? E quanto saranno sfortunati i nostri eroi?

Quanto volete uccidermi da 1 a 10? 😂😂Che cosa succederà nel prossimo capitolo? E quanto saranno sfortunati i nostri eroi?

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Mi stavo dimenticando di pubblicare, ma grazie all'aggiornamento di venerdì di Wik_Mellow me ne sono ricordata, grazie ❤️

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