capitolo 25

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<<Megan! Megan!>> Continuava a ripetere Lydia mentre veniva con passo svelto verso di noi.
<<Che succede?>> Chiesi confusa quando ci raggiunse.
<<Non riesco a trovare Jackson...mi potreste aiutare a cercarlo?>> Sospirai e mi girai verso Stiles, aveva l'espressione di chi non avrebbe avuto scelta.
Ma perché ha chiesto proprio a noi? Non potevamo goderci neanche una serata come una normale coppia di liceali...uff...
<<Veramente noi...>> Ma lei non mi lasciò finire.
<<Ti prego, ti prego, ti prego! Devo parlargli.>> Alzai gli occhi al cielo e annuii.
<<E va bene...ma facciamo presto.>>
<<Grazie mille!>> Sorrise la rossa per poi girarsi e andare verso l'uscita.
<<È uno scherzo vero?>> Chiese retoricamente Stiles.
<<Purtroppo no...non possiamo stare in pace neanche al ballo di fine anno...>> Sospirai e gli posai un bacio sulla guancia.
<<Andiamo prima che io ti rapisca e ti porti a casa...da soli...>> Accennò un sorriso e subito dopo ci dividemmo alla ricerca di Jackson.

Cercai dappertutto, nei corridoi, in biblioteca, in mensa...ma di Jackson nemmeno l'ombra. Iniziai a preoccuparmi, avevo paura che Peter potesse attaccare stasera, e avevo paura che la vittima fosse proprio Jackson.
Anche Allison e Scott erano come spariti...avevo provato a chiamare entrambi ma niente...che stava succedendo?
Mi ritrovai da sola in corridoio non sapendo dove andare, optai per il campo di Lacrosse, era l'unico luogo dove io non avevo controllato. Mentre andavo verso il campo incontrai alcuni ragazzi così chiesi se per caso avessero visto Jackson o gli altri, ma tutti mi dicevano di non aver visto nessuno di loro. Stavo chiedendo ad un ragazzo del primo anno, quando in lontananza sentii un urlo. Istintivamente corsi verso la direzione dell'urlo e mi ritrovai sul campo, quello che vidi mi congelò il sangue; Lydia che cadeva sull'erba col vestito sporco di sangue...dietro di lei si trovava Peter, avevo ragione, avrebbe attaccato anche stasera, solo che la vittima non era Jackson, ma Lydia. Mi tolsi i tacchi e li lanciai da una parte, così da poter correre più velocemente, mi precipitai sul corpo di Lydia steso a terra. Peter se ne stava lì in piedi che ci guardava, non faceva nulla, sapevo che dovevo avere paura ma l'istinto di andare dalla mia migliore amica il prima possibile aveva avuto la meglio.
<<COSA VUOI?! PERCHÉ L'HAI FATTO?!>> Sbraitai, sentivo le lacrime scorrermi sulle guance mentre ero in ginocchio intenta a proteggere il corpo di Lydia da lui.
Peter accennò un sorriso e proprio quando stava per rispondere sentii dei passi dietro di me e una voce spaventata.
<<Cosa le hai fatto?!>> Oh no...Stiles.
Non volevo che Peter attaccasse anche lui, avevo paura ma nonostante questo non osavo muovermi da Lydia, continuando a cullarla.
<<E una parte del branco è qui...ora mi chiedo...cosa dovrei fare ancora per attirare l'attenzione di Scott in modo da farlo venire qui?>> Era chiaro che ci stesse prendendo in giro facendo finta di non sapere che fare, e, solo quando i suoi occhi si posarono su di me raggelai.
<<Io direi di iniziare dalle ragazze...o meglio, continuare con la ragazza, ehm...Megan giusto?>> Sbarrai gli occhi e cominciai a tremare. No no no che voleva fare? Non potevo difendermi, non ne avevo la forza.
<<Non osare toccarla.>> Disse a denti stretti Stiles, che ora si trovava accanto a me.
Peter scoppiò a ridere e lo indicò.
<<E chi me lo impedirà? Tu?>> All'improvviso mi prese per un braccio e, con non so quale forza, mi tirò su facendomi barcollare per poi sbattere sul suo petto. Rivolsi a Stiles uno sguardo terrorizzato e vidi che mosse un passo in avanti e tese una mano verso di me, ma a quel gesto, Peter mi mise una mano intorno al collo, così Stiles fu costretto ad abbassare la mano e a fare un passo indietro.
<<Se provi a fare qualcosa per lei, le squarcio la gola.>> Disse in tono basso Peter. Mi vennero i brividi in tutto il corpo, mi avrebbe davvero uccisa? Come potevo fare per liberarmi?
<<Ti prego, non farle del male...prendi me al suo posto ma ti scongiuro non farle male.>> Lo pregò Stiles di fronte a noi, lo guardai scioccata, non se ne parlava neanche, lui non sarebbe morto al posto mio.
<<No Stiles...>> Venni interrotta dalla mano di Peter che si stringeva sempre di più intorno al mio collo, non riuscivo quasi più a respirare e come se non bastasse tirò fuori gli artigli, ormai non smettevo più di tremare e leggevo negli occhi di Stiles la paura.
<<Mh...devo dire che l'offerta mi alletta molto Stiles...>> Volevo implorarlo di lasciarci in pace e di non portarmi via Stiles, ma ero completamente paralizzata sotto la sua presa. Stiles mi guardò prima di avvicinarsi e scegliere di andare con Peter. Io cercai di supplicarlo con gli occhi di tornare indietro ma lui imperterrito continuava a fare passi avanti, sussurrai un flebile "no" ma non riuscì nemmeno a sentirmi ed io non avevo praticamente più aria nei polmoni.
<<Bene, ora lasciala andare e prendi me.>> Disse Stiles in tono falsamente deciso. Peter rise e con uno strattone mi buttò a terra, cominciai a tossire e ad accarezzarmi il collo mentre Stiles si precipitava da me.
<<Non avvicinarti Stiles, devi venire con me ricordi?>> Chiese Peter quando vide che Stiles era a due passi da me. Il mio ragazzo si girò e lo fulminò con lo sguardo.
<<Almeno fammi capire se sta bene. Poi verrò con te.>> Peter mi guardò e rivolto verso Stiles annuì e lasciando che si avvicinasse a me.
<<Meg io...mi dispiace, non ho molto tempo, stai bene?>> Chiese con occhi lucidi mentre mi controllava dappertutto.
<<S...si ma non...non andare...ti prego...>> Cercai di dire in un sussurro.
<<Vorrei non andare ma devo, altrimenti ci ucciderà entrambi. Porta Lydia all'ospedale e fatti controllare anche tu. Ti prometto che tornerò da te.>> E mi baciò, un bacio breve ma intenso, pieno di emozioni ma soprattutto la paura...paura di non rivederci più.
<<Beh piccioncini, credo che ora Stiles debba venire con me.>> Detto questo prese il ragazzo per un braccio e lo trascinò via.
Quando sparirono le lacrime scesero copiose sul mio viso e cercai di sfogare tutta la mia rabbia urlando ma ero ancora debole. Stavo tirando fuori il telefono, quando in lontananza vidi una sagoma, per un'attimo rabbrividì pensando che fosse un altro giochetto di Peter, ma fortunatamente vidi che era solo Jackson, inizialmente volevo picchiarlo fino a farlo sanguinare visto che eravamo finiti in quella situazione per colpa sua, ma in quel momento; con Lydia stesa a terra tramortita e sanguinante ed io senza più fiato né energie, non mi sembrava proprio il caso.
Quando ci vide ci corse incontro e non appena riuscì a capire come eravamo messe cominciò a chiedere spiegazioni mentre prendeva in braccio Lydia.
<<Che cavolo è successo?!>> Urlò quando eravamo arrivati in macchina, l'aveva chiesto già più volte ma la mia voce sembrava sparita di nuovo.
<<Non...non importa, dobbiamo...dobbiamo portarla in ospedale. Ora.>> Mi sforzai per far uscire la voce per dire le cose essenziali.
Jackson mi guardò con la coda dell'occhio mentre guidava.
<<Beh, dovresti farti vedere anche tu, non hai una bella cera.>> Ed ecco che era sempre il solito strafottente. Sicuramente una volta risolta questa situazione l'avrei picchiato.
Lo ignorai e tirai fuori il telefono dalla pochette di Lydia per chiamare Allison e Scott.
Squillava ma non rispondeva nessuno dei due, che fosse successo qualcosa anche a loro? Speravo con tutto il cuore di no...non sapevo neanche dove fosse Stiles. Era veramente una situazione di merda. Mi presi la testa tra le mani e scoppiai di nuovo a piangere.
<<Ehi ehi non piangere, vedrai che starà bene.>> Mi rassicurò Jackson riferendosi a Lydia. Alzai la testa e accennai un sorriso ancora tra le lacrime.
<<Eccoci, siamo arrivati.>>
Scendemmo dalla macchina e lui prese Lydia in braccio, stava perdendo troppo sangue, dovevano farle una trasfusione o qualcosa del genere, altrimenti sarebbe morta.
Una volta ho letto che se il morso non ti trasforma ti uccide, e non mi sembrava che Lydia stesse bene.

Passarono tre ore, o almeno così mi sembrava, mi avevano dato dei tranquillanti e delle medicine per il mal di testa, ma comunque stavo bene. Lydia un po' meno, se erano davvero passate tre ore, io allora ero seduta su una sedia di fronte al vetro della sua camera da almeno tutto il tempo. Non parlavo con nessuno e sapevo che quello che era successo quella sera mi avrebbe lasciato un segno. Riuscivo solo a vedere Peter che mordeva Lydia e che cercava di uccidermi...e infine che mi portava via Stiles che non sentivo né vedevo da quel momento. Non avevo visto neanche Allison o Scott ed erano ancora irraggiungibili. Non sapevo che fare, anzi si, una cosa la sapevo, dovevo stare vicina alla mia migliore amica in quel momento, aveva bisogno di me.
Lo sceriffo, insieme a mia madre, continuavano a fare domande a tutti quelli che passavano, per vedere se sapevano qualcosa, io avevo risposto per prima dicendo che ci aveva aggredito un animale, dovetti sembrare convincente perché sembrarono crederci, oppure fecero finta di crederci e mi lasciarono in pace visto lo stato in cui ero. Lo sceriffo non mi chiese di Stiles, pensando che fosse tornato a casa, Stiles deve avergli mandato un messaggio dicendogli che andava tutto bene e cose così, mentre io non sapevo ancora nulla di nessuno.

Ad un certo punto un rumore di ascensore attirò la mia attenzione. Mi girai Allison uscire e dirigersi verso il vetro della camera di Lydia, aveva gli occhi lucidi ma sembrava un'altra persona...era come se tutto quello che avesse davanti non lo vedesse davvero, come se i suoi occhi fossero velati, ignari dell'esistenza delle emozioni. Era strana.
Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso di lei, le toccai una spalla per farla girare verso di me ma fu come se non esistessi.
<<Allison.>> Richiamai, a quel punto si girò e mi abbracciò all'istante.
<<Scusa se non sono venuta prima ma, è successa una cosa con...Scott.>> Sembrava che per nominare Scott avesse impiegato una fatica indescrivibile, come se al solo pensiero le facesse male.
Decisi di non insistere ma di mostrarle comunque che io ci sarei sempre stata.
<<Tranquilla, lo sai che se vuoi puoi parlarmene, quando te la senti.>> Annuì sulla mia spalla e quando ci separammo vide i segni violacei intorno al mio collo.
<<E a te cosa è successo?!>> Chiese allarmata.
<<Niente, ci hanno aggredite ma non abbiamo visto nulla...>> Dissi le stesse cose che dissi allo sceriffo e a mia madre quando mi avevano fatto le domande.
<<Stai bene ora?>> Chiese premurosa, annuii.
<<E Lydia? Si riprenderà vero?>> Ci girammo verso il vetro.
<<Non lo so, i medici hanno detto che dovrebbe riprendersi entro un paio di giorni, che gli hanno ricucito la ferita ma ha perso comunque molto sangue e la ferita nel frattempo potrebbe essersi infettata...>> Sentii di nuovo il nodo alla gola. Vidi che ad Allison scese una lacrima sulla guancia che si preoccupò di asciugare subito.
<<Vorrei restare ma devo andare...sono passata per vedere come stava...>> Mi accorsi che per tutto il tempo il padre ci aveva osservato e stava aspettando Allison davanti alla porta dell'ascensore.
<<Ci vediamo domani a scuola?>> Chiesi sperando in una risposta positiva.
<<Si. A domani.>> Mi abbracciò e lanciò un'ultima occhiata a Lydia per poi andarsene.
Non avevo la forza né fisica né mentale di andare a scuola ma sapevo che così almeno mi potevo distrarre evitando di distruggermi per i troppi pensieri che affollavano la mia mente. Riprovai per la centesima volta a chiamare Stiles ma come le altre novantanove, non rispose.
<<Tesoro, andiamo a casa.>> La voce di mia madre mi riportò alla realtà, quella senza lupi mannari o cacciatori.
<<No, resto qui.>> Dissi convinta. Non mi sarei mossa da li, volevo stare con Lydia, non volevo lasciarla sola perché sapevo bene come ci si sentiva ad essere soli...anche se lei non era cosciente sapevo che poteva sentirmi, o almeno lo speravo.
<<Sei sicura?>>
<<Si mamma, tu vai a casa. Vengo domani mattina per cambiarmi.>> Annuì e mi diede un abbraccio.
Non so come ma ad un certo punto sentii le palpebre dei miei occhi farsi pesanti, nonostante tutti i pensieri che avevo. Le chiusi donandomi alle braccia di Morfeo, sperando che almeno la notte sarebbe stata più tranquilla.

~ ANGOLO AUTRICE ~
Capitolo non revisionato.

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Un bacio,
~Carlotta😘💕

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