capitolo 29

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<<Penso che dovresti provare questa.>> Rifletto prendendo una maglietta molto carina azzurra.
Lydia si gira verso di me e squadra per bene la maglia, poi annuisce.
<<È davvero carina! Vedi? Stando con me stai migliorando in campo di gusto nel vestire.>> Si vanta andando in camerino.
Questo pomeriggio si sta rivelando molto meno stressante di quanto pensassi, a dir la verità mi sto anche divertendo.
Lydia per il momento ha preso già tre buste piene di roba, considerando che siamo in giro da solo un'ora e mezza...
Mentre io...beh, ho una misera bustina con dentro una maglietta e un paio di jeans.
<<Come ti sembra?>> Chiede Lydia una volta uscita dal camerino. Gira su se stessa e mi guarda con un sorrisone (le piace, la comprerà di sicuro).
<<Ti sta d'incanto.>>
<<L'hai detto anche per le altre 5 maglie.>> Mi ricorda.
Alzo le spalle.
<<Vorrà dire che ti stanno tutte d'incanto.>> Scoppia a ridere e annuisce.
<<Hai ragione, mi stanno tutte bene.>> Sospirai e va a cambiarsi mentre io alzo gli occhi al cielo.
Sempre la solita modesta eh?

Intanto che Lydia paga, controllo il telefono per vedere se ci sono messaggi da mia madre o da Danny.
Invece ne trovo circa una decina da parte di Stiles.
Sbuffo.
Ne leggo alcuni per curiosità.

- Meg? Mi dispiace. Per favore, richiamami. -

- Ehi, ti prego rispondi. -

- Lo so che ho fatto lo stronzo, ma ti prego, rispondi. -

- Mi manchi. -

Sono tutti più o meno simili.
Forse dovrei chiamarlo, in fondo non mi ha tradita...e poi manca anche a me...
Proprio quando sto per premere il suo nome sulla rubrica, sento la voce squillante di Lydia dietro di me.
<<Andiamo?>>
<<Si, andiamo.>>

La rossa mi dà un passaggio a casa e una volta arrivate, la saluto e la ringrazio e scendo dalla macchina con la mia misera bustina.

Lancio uno sguardo al giardino di fianco al nostro ma non vedo la jeep.
Cavolo! Speravo di vederlo per parlarci.
Sospiro ed entro dentro casa.

In salotto, stranamente, ci trovo mia madre.
<<Ciao mamma, com'è andata a lavoro?>> Mi ricordo ancora che aveva un atteggiamento diverso, e vorrei scoprire di più, tanto per ora non ho nient'altro da fare.
<<Ciao tesoro, tutto normale. Com'è andata a scuola?>>
<<Normale.>> Divago, poi comincio ad indagare.
<<Senti mamma...posso farti una domanda?>>
Lei mi guarda curiosa e annuisce.
Mi schiarisco la gola prima di parlare.
<<In questi giorni sei...diversa. in senso buono ecco...mi chiedevo se fosse successo qualcosa.>> Lei arrossisce violentemente e sbarra gli occhi.
Ovviamente c'è qualcosa.
<<Non è successo niente tesoro.>> Risponde anche troppo in fretta.
<<Se lo dici tu...>> Borbotto prima di salire in camera.

Il giorno dopo mi sveglio per colpa della luce del sole che punta proprio sulla mia faccia.
Mi tiro giù dal letto e vado in bagno.
Mi preparo con calma, per una volta, e vado a fare colazione.
<<Buongiorno tesoro.>>
<<Buongiorno mamma.>>
Quando finiamo colazione prendiamo quello che ci serve e usciamo di casa.
Rimango immobile e fisso la jeep che è ferma sul nostro vialetto.
Ma certo!, Penso, Stiles mi accompagna ogni mattina a scuola...
<<Tesoro? Salutami Stiles.>> Dice risvegliandomi mia madre. Annuisco senza parlare e mi dirigo lentamente verso la jeep.

Prendo un respiro profondo ed entro in macchina.
Stiles ha lo sguardo basso, io lo ignoro e guardo dritto davanti a me.
<<Ehi...>> Mi saluta a voce bassa, quasi sussurrando.
Senza girarmi rispondo.
<<Ciao.>> So di essere troppo fredda, ma in questo momento non ne posso fare a meno.
Siamo ancora fermi sul mio vialetto quando lui decide di girarsi verso di me e guardarmi.
<<Oh, ma quindi riesci a vedermi oggi? Sono proprio onorata!>> Esclamo sarcastica girandomi verso di lui.
Cavolo, sapevo che non dovevo farlo; ha gli occhi tristi, molto tristi e le sopracciglia corrucciate.
<<Io ti ho sempre vista e ti vedo sempre...>> Replica con voce spenta ed estremamente triste.
<<Davvero? Sai, ieri non mi sembrava...avevi occhi solo per Erica!>> A ripensare a quella scena mi vengono i brividi, e non di piacere...
<<Lo so, lo so!>> Sbotta passandosi una mano tra i capelli, prende un respiro e continua, non staccando nemmeno per un secondo i suoi occhi dai miei.
<<È solo che sono rimasto stupito dal cambiamento estremo di Erica...non posso credere che da un giorno all'altro sia diventata così.
Tutto qui, ma ti giuro che non volevo ignorarti.>>
<<Stiles andiamo, non fare il finto tonto, si sa che ad Erica piaci praticamente da sempre ed è ovvio che abbia fatto quel cambiamento per te. Ho visto come ti guardava quando è entrata in mensa.
E ho visto anche come la guardavi tu...>> Sussurro quell'ultima frase abbassando lo sguardo. E se non piaccio fisicamente abbastanza a Stiles...? E se si fosse stufato di aspettarmi, perché sono ancora vergine...?
Ho mille domande che si insinuano nel mio cervello.
Poi lui mi tira su il viso con due dita, a quel piccolo contatto sembra riprendere vita, esattamente come me.
<<Pensi che a me possa piacere Erica? Pensi che io mi sia stufato di te?>> Mi chiede quasi incredulo.
Annuisco non sapendo che altro aggiungere.
Con una mano mi accarezza la guancia.
<<Beh, sei completamente fuori strada...io ti amo piccola Meg. E non mi stuferò mai di te. Mai. Tu sei molto meglio di qualsiasi altra ragazza abbia mai visto e conosciuto. Tu sei tutto per me, Erica invece non è niente per me.>> Sorride ed io mi sciolgo completamente.
Sorrido a mia volta.
Non posso non perdonarlo, insomma come avevo pensato ieri pomeriggio, non mi ha mica tradita. Non posso restare arrabbiata per una cosa così.
E poi è inutile dire che mi manca già, anche se non ci parliamo da solo un giorno...lo so, sono ridicola.
<<Ti amo Stiles.>> Dico prima di fiondarmi sulle sue favolose labbra, mi erano mancate.
<<Ora dobbiamo proprio andare, siamo in ritardo.>> Lo informo una volta che ci siamo staccati. Lui annuisce e ora ha di nuovo gli occhi che brillano.

<<Sai, mi piace quando sei gelosa.>> Mi dice Stiles una volta scesi dalla jeep. Lo guardo male e lui si corregge.
<<Voglio dire...lo sei quando non mi vorresti sbranare.>> Gli tiro un pugno sul braccio ma non ribatto.
Oggi devo parlare con Danny, devo trovarlo subito, voglio sapere che succede.
<<Stiles io devo trovare Danny, ci vediamo a lezione?>> Gli domando sapendo che abbiamo quasi tutte le lezioni in comune.
<<Certo, a dopo.>> Prima di allontanarmi, mi prende per i fianchi e mi bacia, io gli lego le braccia al collo, felice di quel contatto.
Una volta staccati mi fa un occhiolino e ci separiamo.

Vedo Danny intento a cercare qualche libro dentro al suo armadietto, così mi avvicino e lo abbraccio da dietro, facendogli prendere un colpo.
<<Megan! Cazzo, mi ha fatto prendere un colpo!>> Si gira e ricambia l'abbraccio.
Nell'ultimo periodo non ci siamo visti quasi mai.
<<Devi dirmi quello che sta succedendo, è da ieri che ci penso.>> Lui si appoggia all'armadietto e si gratta il collo. È nervoso, lo conosco bene.
<<Beh ecco...un po' di cose sono cambiate durante quest'estate...>>
<<Danny per favore, arriva al punto.>> Lo prego.
<<Hanno offerto una promozione a mio padre.>> Sorrido e batto le mani e entusiasta.
<<Ma è fantastico! Perché non sei contento?>> Chiedo vedendo la sua espressione rabbuiata.
<<Io sono felice...se non fosse che dovremmo trasferirci a Londra.>> Mi blocco letteralmente sul posto.
Non posso crederci, il mio migliore amico, l'unico che mi sia mai rimasto accanto ora si trasferisce niente di meno che a Londra?!
Non posso e non voglio crederci.
Il sorriso mi muore sulle labbra e lo fisso come se fosse un alieno.
<<Tu...cosa?! Quando partirai?>> Riesco a dire.
<<Abbiamo già sistemato tutto, ecco perché in questi giorni non sono venuto. Penso che partiremo domani...>> Noto che sull'ultima frase gli trema la voce, esattamente come a me se aprissi bocca.
Resto in silenzio perché altrimenti scoppierei a piangere e lo stringo in un abbraccio affondando il viso nel suo petto, ricambia la stretta e sento una lacrima calda scivolarmi sulla guancia.
Ci stacchiamo. Danny si accorge delle lacrime che continuano a scendere lente e mi accarezza la guancia asciugandole.
<<Perché non me l'hai detto prima? Potevamo passare più tempo insieme prima che partissi.>> Domando.
<<Non volevo...disturbarti. Stai sempre con Scott e gli altri...>> Gli prendo una mano e sorrido.
<<Danny, tu rimani e rimarrai sempre il mio migliore amico, non mi disturbi. Ora mi dispiace che non abbiamo passato il tempo che ci rimaneva insieme. Anche perché poi chissà quando ti rivedrò...>>
<<Ci sentiremo spesso e poi tornerò per il tuo compleanno e ogni volta che vorrò.>> Con questa cosa mi tira leggermente su il morale, almeno ho la certezza che non ci perderemo di vista. Vero?
<<Non posso credere che tu te ne vada, mi mancherai tantissimo Danny bello.>> E lo abbraccio un'altra volta appena prima che suoni la campanella.
<<Anche tu mi mancherai tantissimo bellezza.>> Sussurra al mio orecchio.

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