five

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Era appena iniziata l'ora di matematica, ma Jisung era troppo impegnato a pensare al suo tipo ideale.

Fin ora, si era sempre detto 'chi mi piace mi piace e basta, non vado certo a vedere come è fatto!'
Ma comunque aveva capito che doveva cercare quella caratteristica in qualcuno che gli facesse scattare qualcosa.

"Oggi ragazzi, voglio presentarvi qualcuno." attirò la sua attenzione il professor Lee.

"È un progetto che continuiamo già da qualche anno, e ora vi spiegherò tutto: per ogni materia, verrà uno studente universitario per circa un mese o due, e due volte alla settimana." continuò a parlare, ma alcuni ragazzi borbottarono tra di loro confusi, e vide Hyunjin guardarlo confuso, come a chiedergli se ci avesse capito qualcosa.

In risposta alzò le spalle, negando con la testa, mentre dall'altra parte della classe, c'era Changbin che stava spiegando la situazione a Seungmin.

"Seo! Stia zitto!" lo indicò, e Changbin subito smise di parlare.

"Stavo dicendo..." si schiarì la voce, riottenendo l'attenzione di tutti "è un'esperienza sia per voi che per i ragazzi universitari che verranno: saranno dei tutor per voi, e potete approfittarne per chiedere spiegazioni su un argomento che non avete capito, o insomma, le loro esperienze personali. Ce ne sarà uno diverso per ogni materia, che ve ne pare?" sorrise il professore, e alla maggior parte della classe piaceva come idea, tranne ai soliti sfaticati che dicevano cose come tipo 'già è tanto se sopporto i professori, poi ci si mette in mezzo anche un sapientone del cazzo!'

"Direi di iniziare oggi stesso!" disse entusiasta il professore "Ho l'onore di avere mio figlio che ha scelto di intraprendere la mia stessa carriera, e che sarà il vostro tutor per il prossimo mese! Vieni, entra!"

Entrò un ragazzo, sui ventidue anni circa, con dei capelli mossi castani che gli arrivavano sotto il sopracciglio, quasi sugli occhi, ma non sembrava dargli fastidio.

E quel ragazzo, aveva attirato l'attenzione di Jisung.

Non solo la sua, ma anche delle ragazze che avevano iniziato a fare commenti non molto casti sul ragazzo.

Quest'ultimo si guardò intorno, per poi inchinarsi e fare un piccolo sorriso -che a Jisung era sembrato quasi malizioso-.

"Piacere di conoscervi ragazzi, mi chiamo Lee Minho, e sono uno studente per la laurea magistrale in matematica. Spero andremo d'accordo in questo periodo!"

"Jisung! Jisung!" lo chiamò Hyunjin sottovoce.

"Eh? Cosa?"

"Stai sbavando!"

"Ma vai a cagare!" lo minacciò con il suo astuccio.

"Allora ragazzi vi lascio soli con Minho, comportatevi bene e tu non maltrattarli!" ridacchiò il professore dandogli una pacca sulla spalla, per poi uscire dall'aula.

"Minho-oppa, riesci a risolvere quell'espressione alla lavagna?" chiese con occhi sognanti Yuna.

L'universitario si girò verso la lavagna e fece una mezza risatina.

"Certo che so risolverla, altrimenti all'università non mi avrebbero neanche fatto entrare." prese poi il pennarello, e iniziò a scrivere.

Mentre scriveva spiegava anche i passaggi, e tutti in classe abbassarono la testa sui quaderni a copiare ogni cosa che scriveva Minho.

Ma Jisung era pietrificato.

Perfino le palline di carta che gli lanciava Hyunjin non lo smossero di un millimetro.

È mancino.

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muoio

left-handed, minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora