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L'ambiente fuori era come quella volta che venne attaccato dai deformati.

Poi sentì le voci strazianti del verso dei deformati provenire dal piano di sotto.

-

Felix si alzò di colpo per la paura, i rumori erano continui e sentiva dei passi.

Forse era Changbin.

Uscì lentamente dalla stanza cercando di fare più silenzio possibile, tremava.

Si avvicinò alle scale e si affacciò per vedere il salotto.

Si sentì morire dentro.

Un deformato, non di quelli cane ma di quelli che assomigliano agli umani stava girando per il salotto.

Era lento e molto alto, sembrava un ombra scura che tralasciava una nube nera, gli occhi erano due buchi bianchi, le braccia lunghe e la postura storta.

Camminava e sembrava quasi un allucinazione.

'ma questa cazzo di casa non aveva una merda di barriera' si chiese tra sé e sé.

Lentamente si spostò, doveva scappare, uscire da quella casa prima che quella roba salisse al piano di sopra.

Il problema? È che era al secondo piano.

Felix andò verso camera sua ma si ricordò che le finestre erano chiuse, quindi andò nella stanza di Changbin.

Entrando si ricordò che quelle creature erano attirate dai ricordi e dalle cose di valore.

E a Felix venne in mente la lacrima di Changbin.

Se Changbin avesse dovuto perderla, sarebbe stato come morire una seconda volta.

Felix aprí l'armadio e cominciò a cercare la scatolina continuando a voltare la testa verso le scale per vedere se quella bestia sarebbe arrivata.

<merda dove sei> disse a bassa voce, non trovava la scatolina.

Spostò gli ultimi vestiti e sospirò di sollievo appena vide la scatolina, la prese in mano e la strinse al petto.

Ora doveva pensare a scappare il prima possibile.

Girò la testa nuovamente verso le scale e si sentì svenire.

La bestia stava salendo, sembrava quasi uno zombie.

Felix sentí i conati dovuti alla paura e dall'agitazione, le gambe gli tremavano.

La bestia si bloccò per un attimo, anche se non aveva occhi sembrava stesse fissando Felix.

Fece un verso sempre mischiato alle mille voci sofferenti. Aveva inquadrato le sue due prede.

Quel deformato non aveva mai sentito un odore così buono di ricordi di valore.

Due dessert di lusso.

Felix andò velocemente verso la finestra e cercò di aprirla, fuori pioveva ancora.

La forzò varie volte mentre il deformato avanzava più velocemente, pronto a mangiare.

Felix andò in panico e prese la prima cosa che trovò, cioè una lampada sul comodino e sfondò la finestra.

Il vento freddo fece rabbrividire Felix e le tegole che c'erano erano fradice e fredde.

E Felix era scalzo.

Ma preferiva morire là fuori che dentro con una bestia orribile.

Felix scavalcò la finestra e tenendo sempre la lacrima stretta al petto cercò di stare in equilibrio sul tetto.

'ma porca troia proprio a me devono succedere ste cagate?' si chiese, non voleva mollare la presa dalla finestra, sarebbe scivolato e caduto e magari anche spaccato la testa giusto per aggiungere la ciliegina sulla torta.

Vide la bestia bloccarsi un attimo e sembrava fissarlo, per poi rifare quel verso mostruoso.

E poi Felix si sentì morire appena vide il deformato correre verso di lui.

Si agitò, la pioggia fredda ormai gli scorreva addosso, i piedi scalzi stavano congelando e le lacrime si mischiarono con la pioggia.

'sono morto' pensò e tremante e con non so quale coraggio si staccò dal cornicione cominciando a camminare lungo le tegole.

Non poteva andare più veloce, sarebbe di sicuro scivolato ma la mano della bestia che usciva dalla finestra per afferrarlo lo fece accelerare.

Non aveva mai provato così tante emozioni negative in una volta sola, voleva vomitare.

Si era perso nei suoi pensieri come sempre.

Una cosa, o più precisamente la mano del deformato, gli afferrò la caviglia tirandolo indietro.

Felix cadde rovinosamente sulle tegole sbattendo faccia e gomiti su di esse.

<no, cazzo!> urlò terrificato e tirò un calcione alla bestia per cercare di liberarsi.

C'è la fece, il problema è che le tegole sembravano scomparse, e ora Felix stava cadendo nel vuoto più totale.

Fortunatamente la casa non era molto alta, e cadde di schiena subendo un forte colpo che gli bloccò il respiro per qualche secondo.

Era per terra e la pioggia continuava a bagnarlo, non riusciva a muoversi ma lo stesso teneva stretta la scatolina al petto.

Il deformato uscì dalla finestra ed era pronto a buttarsi sopra al suo dessert che ora era ben servito sotto di lui.

Felix lo guardò, e vide tutta la sua vita passargli davanti.

Strinse ancora di più la scatolina inconsciamente. Sì, perché quella lacrima lo faceva sentire vicino a Changbin.

Sentiva come se gli stesse stringendo la mano, come se gli stesse donando il suo calore che Felix tanto Amava.

Non voleva morire. Aveva ancora molto da scoprire. Ma sembrava che Dio volesse che il destino di Felix si concludesse il prima possibile.

Non aveva neanche salutato i suoi genitori, che era da quasi un mese che non vedeva e sentiva più. Ma tanto sembrava gli importasse solo dell'illusione.

In quel momento Felix avrebbe preferito essere tra la braccia di Changbin, abbracciato e al caldo, magari dopo un bacio dolce.

Si perchè è quello che sognava, e lo aveva appena realizzato lì disteso sull'erba fredda ad un passo dalla morte.

La bestia era pronta a buttarsi, si affacciò e spalancò la bocca rivelando dei denti bavosi, deteriorati e affilati.

Poi in un attimo si lasció cadere nel vuoto, per poter finire la sua preda una volta per tutte.

Ethereal |Changlix~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora