DUE PAROLE, UN MINUTO:
Due titoli... L'idea del capitolo mi aveva portato a BALLA PER SEMPRE, questo il titolo se il capitolo fosse rimasto legato solo ai Mario e Claudio della mia testa, in realtà poi succede che seguendo i Mario e Claudio Reali mi sono ritrovata a leggere più e più volte delle meschinità che non hanno nessun motivo di essere verso l'uno o verso l'altro. Credo che quando si segue una persona che non si conosce non si dovrebbe mai e poi mai sorpassare quella linea di decenza e rispetto che si deve a qualsiasi Essere Vivente. Nel caso specifico gli ESSERI VIVENTI sono due... A prescindere da chi si ha nel cuore o chi dei due ha il nostro affetto maggiore, nessuno ha il diritto di denigrarli, offenderli, metterli in difficoltà sul piano professionale e personale. Uno dei due ha sbagliato? QUELLA E' LA SUA VITA... Uno ha sofferto? QUELLA E' LA SUA VITA... Uno si fa mantenere? QUELLA E' LA SUA VITA... Uno non lavora? QUELLA E' LA SUA VITA... QUELLA E' LA LORO VITA e noi ne siamo solo spettatori, non giudici! Io ho nel cuore un Principe per il quale provo Affetto Reale nonostante la conoscenza virtuale ma l'emozione del sentimento che ho visto mi è stata donata dai ClaRio e per questo ringrazio Mario e Claudio per avermi fatto vedere il loro Amore e questo non mi dà il diritto di giudicare LA LORO VITA. #Tuttiunpassoindietro
Questa è la mia vita
Se ho bisogno te lo dico
Sono io che guido
Io che vado fuori strada
Sempre io che pago
Non è mai successo che pagassero per meQuesta è la mia vita
Se entri chiedimi permessoQuesta è la mi vita
Tieniteli tu i consigli
Io non l'ho capita
Figurati se tu fai meglio
Porta la tua vita
Che vediamo che succede a mescolarle un po'
E ora che ci sei
Dato che ci sei
Fammi fare un giro su chi non sono stato mai
Dato che ci sei
Come io vorreiSETTE ANNI PRIMA, Settembre 2012...
Tommaso aveva suonato al citofono di casa del fratello tre volte, stranamente non aveva ricevuto risposta e un filo di preoccupazione lo aveva colto alla sprovvista perché dovevano vedersi nello studio del suo appartamento per definire gli ultimi dettagli del viaggio che si sarebbe tenuto di lì a qualche mese, era strano che il fratello bucasse un appuntamento così importante senza avvisarlo, fu quando capì che nessuno gli avrebbe aperto che decise di usare la sua chiave di scorta. Avevano da poco terminato la loro partecipazione a Pechino Express - Avventura in Oriente, era la prima edizione, condotta da Emanuele Filiberto di Savoia, del format, consisteva in una gara tra dieci coppie di personaggi famosi e non, che si sfidavano lungo un percorso di circa 8.000 km, dovevano raggiungere una determinata meta in un viaggio a tappe; Mario e Tommaso vi avevano preso parte, non avevano vinto, erano stati battuti in semifinale dagli attori Debora Villa e Alessandro Sampaoli, ma essendo un programma trasmesso su Rai Due il moro era passato, da essere seguito da un manipolo di affezionati sui suoi canali social, @serpikotrip, ad avere un seguito di oltre 700 mila persone, in tanti si erano affezionati virtualmente a lui, se in un primo momento era stata la bellezza oggettiva a colpire chi seguiva i due fratelli romani da casa, erano bastate una puntata e qualche fascia pomeridiana a permettere ai telespettatori di capire che la bellezza esteriore era amplificata da quella interiore che traspariva senza difficoltà attraverso l'involucro che la racchiudeva, era simpatico, pulito, diretto, non permetteva che il suo pensiero, negativo o positivo che fosse su chiunque arrivasse al diretto interessato per voce altrui ma sempre direttamente dalla propria, aveva occhi capaci di parlare e fin dal primo momento si percepì chiaramente la dolcezza con cui quel ragazzo era in grado di travolgere chiunque avesse vicino. Trattandosi di un nuovo format i concorrenti non avevano ben chiari quali meccanismi attuare per entrare nelle grazie del pubblico e farsi portare più avanti possibile nel gioco, cercare di vincere il montepremi di ventimila euro che sarebbe stato donato in beneficenza ad un Ente a scelta dei vincitori ma soprattutto la possibilità di avere visibilità che si sarebbe trasformata in contratti di lavoro futuro; in ogni caso, qualcuno più avvezzo di altri al sistema c'era, una delle coppie concorrenti era formata da Pietro e Vincenzo che lavoricchiavano da qualche anno nel campo della TV e della movida che gravitava intorno al mondo dello spettacolo ma ancora non avevano avuto l'opportunità di emergere rimanendo nel sottobosco che gravitava attorno a quel mondo, al fine di scrivere la loro nuova pagina lavorativa, da quando avevano saputo di essere stati selezionati per partecipare al programma avevano iniziato a studiare gli avversari per capire quali strategie adottare per vincere, ciò che parve più fruttuoso ai due fu la possibilità di far nascere una storia con qualcuno, studiando il format già andato in onda all'estero avevano capito che una liaison amorosa tra due ragazzi poteva far nascere interesse nel pubblico, così decisero che Pietro avrebbe corteggiato Mario. Il gioco dei due ebbe per un certo periodo successo, anche perché il romano si infatuò effettivamente di quel milanese tanto per bene che con lusinghe, serate a chiacchierate seduti vicini senza che il nordico permettesse ad altri concorrenti di intromettersi e iniziando ad avere atteggiamenti sempre più intimi catturò l'interesse e le simpatie del pubblico, almeno fino a che Mario non si rese conto del gioco a cui stava giocando Pietro e non lo allontanò bruscamente senza nemmeno cercare di evitare il confronto che la produzione inscenò alla fine dalla settima tappa, il giovane non le mandò a dire dichiarando lo sconforto per il subdolo comportamento del altro concorrente e per la sua ingenuità nel aver creduto alla buona fede ad un iniziale sentimento nato in un contesto del genere; questo portò il pubblico a dividersi in tre fazioni, quelli che assolvevano Pietro non credendo alla malafede del giovane, quelli che presero le parti di Mario iniziando ad ergersi a paladini del onore altrui e quelli che continuavano ad apprezzare entrambi i concorrenti senza schierarsi non ritenendolo necessario. Fu con il ritorno alla vita reale che Mario capì la totale portata di ciò che era successo, soprattutto a causa della parentesi con l'altro concorrente. In primis l'esplosione che ebbe sui social che trattavano delle sue esperienze di viaggio in singolo e di gruppo con persone che decidevano di affidarsi a lui se prima dell'esperienza televisiva riusciva ad organizzare un viaggio ogni anno, anno e mezzo e qualche week end in giro per l'Italia, dopo il programma riuscì a far sì che finalmente il suo sogno si trasformasse in un'attività lavorativa concreta, i viaggi importanti erano diventati due al anno, in più c'erano almeno cinque/sei viaggi più brevi e vicini, inoltre fioccarono proposte di collaborazioni con brand che trattavano di turismo che lo volevano come volto dei loro marchi, lo chiamavano come oratore in eventi o Master Class dove si parlava di viaggi o di come crearsi un lavoro con i social. Ma... ma come ben si può immaginare non tutto poteva andare solo per il verso giusto ed effettivamente la popolarità aveva portato anche tanti detrattori che iniziarono a seguirlo sui social non per sostenerlo ma per riversare su di lui frustrazioni, invidia e chissà che altro nascondendosi dietro l'idea di sostenere Pietro. Entrando in casa di Mario suo fratello capì quanto tutta questa cattiveria gratuita che veniva riversata senza motivo ormai da mesi sul giovane stesse rischiando di sopraffarlo e farlo crollare sotto il peso di insulti, opinioni non richieste e giudizi rispetto a cose che nessuno degli utenti poteva sapere rispetto alla sua vita reale, la cosa più carina che ogni giorno leggeva sulla sua persona era quanto fosse popolato il suo letto, a detta di alcuni, quasi ogni sera divideva la sua camera da letto con un uomo diverso, appena capitava che uscissero foto che lo vedevano in compagnia di una persona di sesso maschile che respirava, non era importante sapere chi fosse, che tipo di rapporto avessero i due, partivano le illazioni, l'importante era iniziare a diffondere il dubbio che avessero una tresca, che si scaldassero all'interno di un letto, tutto ciò faceva partire tutta una serie di insulti crudeli e omofobi. Un'altra cosa di cui veniva spesso accusato era di approfittare della visibilità ottenuta con il programma per business, tutto ciò che faceva era per puri scopi economici, non poteva essere testimonial di un prodotto o presenziare all'inaugurazione di un nuovo locale che subito partivano insulti, accuse e continue discussioni tra chi sosteneva e chi denigrava, ma fu quel giorno, quando Tommaso lo trovò a piangere disperatamente, raggomitolato su se stesso e pronto a mollare tutto che capì l'esatta portata del dolore provato da Mario. Entrando in soggiorno lo trovò seduto sul divano con le gambe strette al petto e la testa nascosta tra le ginocchia, il pavimento sembrava un campo di battaglia, libri e riviste disseminate per il pavimento bicchieri e vasi frantumati a terra, le tende erano stare strappate dal loro bastone, stessa cosa per la tovaglia che ricopriva il tavolo del soggiorno ed i cuscini che fino a poco prima occupavano il loro posto sul divano, fu la luce del PC ad attirare la sua attenzione, qualcuno aveva postato un commento in cui veniva insultato violentemente ma cosa più lo sconcertò fu trovare sul cellulare di Mario un audio del nipote adolescente 'Non preoccuparti zio, ti voglio bene e quando oggi il mio compagno ti ha preso in giro davanti alla classe per quel commento gli ho tirato un pugno talmente forte che la prossima volta ci pensa due volte prima di ridere di te dopo aver letto ciò che sua madre ha scritto contro di te...' Tommaso lo aveva abbracciato e lui singhiozzando gli aveva raccontato della quasi sospensione toccata al nipote e che forse era il caso di smettere perché anche in piccola misura tutta quella gente che scriveva cattiverie, giudicava o si immischiava nella sua vita privata, che non centrava nulla con la sua partecipazione al programma o con il suo lavoro, stava iniziando a toccare la sfera famigliare e dei suoi amici e questo non poteva sopportarlo. Fu con tempo e pazienza che Tommaso e la sua famiglia riuscirono ad aiutarlo non facendolo mai sentire solo e non facendogli mai mancare il loro sostegno. Strinse i denti e perseguì i suoi obbiettivi che vennero sempre centrati, fino a portarlo dove si trovava ora...
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OGGI
Era la vigilia di un nuovo shooting con Daniele, avevano appuntamento il mattino successivo alla location scelta per le fotografie. Era passata una settimana dalla notte in cui erano stati al belvedere, tutte le sere successive Mario si era fatto trovare fuori dal Bistrot alla fine del turno del veronese e nel caso fosse a casa di riposo o avesse fatto il turno di pranzo, andava sotto casa e suonava il citofono non smettendo fino a farlo arrendere accettando di vederlo. Suo complice in tutto questo Fabiano che gli diceva sempre dove trovarlo e nel caso Claudio cercasse di svignarsela lo vincolava con una scusa qualsiasi, il giovane aveva capito la complicità tra il suo migliore amico e il romano ma non ne aveva chiesto conto a nessuno dei due. Ogni volta che si vedevano Mario non gli chiedeva nulla, non lo obbligava a parlare del passato o del futuro, si limitava a corteggiarlo, cercava di fargli sentire la sua presenza e Claudio si rigenerava con le attenzioni che il ragazzo gli riservava, iniziava a sentire l'esigenza di passare sempre più tempo con lui e ogni giorno lo viveva in attesa del momento in cui si sarebbero rivisti. Passavano in tempo insieme nei modi più variegati, passeggiarono in centro mangiando un gelato, fecero un pic-nic a Villa Borghese, visitarono la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea e passarono un'intera giornata al mare. Lo portò ad Anzio la sua città natale, in particolare gli fece visitare la spiaggia delle Grotte di Nerone, fu un ottimo oratore, gli raccontò che si trovava all'interno di una rinomata area archeologica che accoglieva la Villa imperiale di Nerone appunto, da lì il nome della spiaggia, gli disse che si trovava a picco sul mare e gli mostrò il porto di Anzio dicendogli che fu fatto costruire da Nerone stesso e che l'area dei magazzini portuali era nota col nome di Grotte di Nerone. A Claudio la spiaggia piacque molto, era di soffice sabbia dorata, ed era caratterizzata da un litorale orlato da scogliere verticali dal fascino unico grazie anche alla presenza dei resti archeologici, ancora ben visibili. Molti ruderi erano stati sommersi dall'acqua ed ospitano una ricca fauna marina, il mare era molto bello, azzurro, cristallino e trasparente, con fondali digradanti, sabbiosi e ricchi di pesci, ideale per fare il bagno e le immersioni e Mario, vicino a lui, con i piedi lambiti dal mare, gli promise che avrebbero nuotato e si sarebbero immersi insieme in quelle acque. Nel pomeriggio lo portò a vedere il faro di Capo d'Anzio gli parlò della sua storia, scoprì quindi che fu fatto costruire dal Pontefice Pio IX per migliorare i servizi di segnalazione costiera, che si trovava sullo sperone roccioso della riviera di ponente e che la costruzione del faro di Capo d'Anzio fu un triplice omaggio alla Santità di Pio IX in occasione del suo giubileo episcopale dalle tre Romane Accademie, la Pontificia di Archeologia, quella Insigne delle Belle Arti denominata di S. Luca e per finire la Pontificia dei Lincei. Il faro divenne operativo solo nel 1870, da allora il fascio di luce luminoso era la guida notturna per i naviganti, illuminava le rovine dell'antica villa di Nerone situata ai suoi piedi e rendeva quel posto magico. Fu dopo quell'intensa giornata, seduti sulla sabbia, che Claudio si avvicinò a Mario, era il tramonto, il veronese era rimasto per lungo tempo rivolto al orizzonte guardando i diversi colori che si alternavano nel cielo e dentro al mare, rimase immerso per parecchio tempo nei suoi pensieri fino a girarsi verso il ragazzo al suo fianco, lo guardò a lungo negli occhi fino a quando non iniziò ad avvicinare il suo corpo ed il suo viso arrivando a poggiare le labbra a quelle del romano, era il primo bacio che si scambiavano da più di una settimana, fu un bacio gentile, di quelli che racconta di un ritorno a casa dopo un lungo viaggio, ma anche forte, di quelli carichi di promesse che sarebbero state sicuramente mantenute...
Poi arrivò quella sera, Claudio finì di lavorare alle ventidue, Mario era nuovamente fuori dal ristorante, lo raggiunse appena lo vide uscire e senza indugio lo strinse tra le sue braccia e lui si sentì un po' di più a casa; lo prese per mano e lo condusse in un locale lì vicino che faceva musica dal vivo, fu dopo un'ora circa che si trovavano lì sorseggiando una birra che i musici fecero partire un tango, in un angolo del locale c'era una piccola pista da ballo dove i clienti potevano danzare se lo desideravano, Mario si alzò, guardandolo negli occhi gli porse la mano, lui restò immobile al suo posto abbassando il viso e di nuovo il moro si trovò a mettere una mano sotto il suo viso portando gli smeraldi ad affogare dentro ai diamanti, abbassò il viso all'altezza del suo orecchio e 'Balla Claudio, balla per sempre... Balla con me!' Era tardi quando si ritrovarono sotto casa del veronese 'Sali?' - 'Non questa sera tesoro, non sei ancora pronto ma, ci vediamo domani' A domani, la più bella promessa che puoi fare a chi è nella tua vita, la più bella promessa che puoi fare chi ami...
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IL PRINCIPE ARABO - ClaRio
FanfictionMario, si Ama profondamente... Vive una vita felice ed appagata, è riuscito con impegno a raggiungere gli obbiettivi che si era prefissato ed è arrivato alla soglia dei trent'anni con un sorriso smagliante sul bellissimo viso e nel cuore. Sa di ess...