E GUERRA SIA... - Capitolo 23/2

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Poi fece la seconda chiamata prima di svegliare il giovane che dormiva ignaro nella stanza accanto... Dall'altra parte del telefono risposero al terzo squillo 'Pronto Mario...' un ghigno... 'Lele dobbiamo parlare... Bene, alle 14 nel tuo ufficio, ci sarò... No scusa, ci saremo!'


Claudio non l'aveva presa per niente bene, Mario se lo aspettava ma non credeva avrebbe potuto essere così, attendeva la rabbia, le urla, forse delle lacrime di impotenza ma non di certo l'apatia, si, Claudio dopo che gli ebbe raccontato l'accaduto e fatto leggere quello schifo ed i commenti che ne seguirono si era rinchiuso in un'apatia che lo spaventava, non aveva detto una parola, era passato dal pc al terrazzo, aveva continuato a fumare senza dire nulla, non aveva condiviso con lui le sue emozioni e la sua eventuale paura e lui dopo circa quattro ore non sapeva più che pensare, era quasi mezzogiorno, si era sforzato di preparare il pranzo per fingere una parvenza di normalità prima della battaglia che avrebbero dovuto combattere di lì a poco ma il veneto non aveva neppure risposto alla sua richiesta di mettersi a tavola con lui. Era la una meno un quarto quando uscirono di casa per andare nel ufficio dei due imprenditori del brand che stavano rappresentando senza sapere se dopo quel incontro avrebbero continuato a farlo oppure no ne cosa ne sarebbe stato di loro; in circa dieci minuti arrivarono da Tommaso che li stava già aspettando per andare con loro sapendo che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo più razionale tra i tre, si accorse immediatamente della tensione che aleggiava tra i due ragazzi che continuarono a non scambiarsi una parola per tutto il tempo che passarono in auto, l'atmosfera miscelata con la guida nervosa, più nervosa del solito, del fratello gli fece venire il mal di mare. Erano le due meno dieci ed erano difronte alla scrivania della receptionist dell'azienda che seraficamente comunicò loro che il Dottor Chini aveva comunicato che sarebbe arrivato con qualche minuto di ritardo, Tommaso commentò con un 'Vigliacco...' a mezza voce che non sfuggì agli astanti invece Mario capì perfettamente il gioco di Lele che voleva farli innervosire più di quanto già non fossero; arrivò esattamente con quarantasette minuti di ritardo, con Claudio sempre bloccato nella sua apatia, Mario che cercava di penetrare il muro che il giovane aveva eretto tra se ed il resto del mondo e Tommaso pronto ad attaccare come una tigre incazzata... molto incazzata.

'Micaela riceverò i signori nel mio ufficio tra dieci minuti...' – 'Come desidera Dottor Chini.'

Finalmente vennero fatti accomodare, appena dentro, Tommaso ebbe l'immediata sensazione di trovarsi in mezzo a due incendi che divampavano feroci, da una parte Claudio che finalmente aveva ripreso contatto con la realtà che guardava diritto negli occhi l'antagonista, dal altra Lele che con un ghigno beffardo scrutava i due giovani di fronte a se in attesa e lui spettatore di questa scena surreale, l'aria risultava pesante, rarefatta, sembrava potesse essere tagliata con un coltello, Claudio attendeva... il suo sguardo era tagliente, infastidito, nonostante volesse mostrare indifferenza... l'imprenditore sorrideva con quel ghigno che Tommaso gli avrebbe tolto dal viso a sberle, notò il modo in cui guardava il compagno del fratello, con ostilità benché cercasse di non darlo a vedere; capiva perfettamente il suo gioco, stava mettendo alla prova la pazienza di Mario, lo dimostrava il fatto che non aveva ancora parlato e che continuava a sfidare Claudio con i suoi sguardi derisori. Il moro si mosse verso il compagno posizionandosi al suo fianco, spalla a spalla, mentre continuava a pensare che non avevano affrontato ciò che era successo in nessuna maniera e che non sapeva dove la situazione li avrebbe portati a parare... Claudio sembrò riprendersi dal immobilità in cui si trovava costretto, si avvicinò maggiormente cingendogli la vita stringendolo talmente forte trasmettendo con quel gesto il senso di possessività che sentiva per lui. Lele li guardò, non ci fu smarrimento nei suoi occhi, ma un luccichio sinistro, deciso, quello sguardo era dettato dalla rivalità che provava, dal aver avuto definitiva conferma di chi avrebbe dovuto battere per vincere il trofeo che si era prefissato. 'Mhm... Mario, Mario' disse Lele socchiudendo leggermente gli occhi 'Quindi ci ho preso, è lui...' 'Esatto...' rispose glaciale. Claudio, accanto a lui si irrigidì ulteriormente ma prese un profondo respiro per placarsi, mentre il suo sguardo si faceva sempre più affilato, tagliente. Lele spezzò nuovamente l'immobilità del momento alzandosi e facendo il giro della scrivania, si avvicinò ai due ragazzi e piazzò una mano sul fianco di Mario, poco al di sopra di quella di Claudio continuando guardarlo con talmente tanta presunzione, che fece ribollire una rabbia senza fine nelle vene dei tre giovani; lui sembrava volerli portare all'esaurimento, per farli prima sbottare mandando all'aria il contratto dovendo pagare penali altissime che il veronese non avrebbe potuto permettersi in alcun modo e poi guardarli litigare al punto di farli allontanare definitivamente, aveva qualcosa di diabolico nello sguardo, Tommaso temeva davvero che sarebbe stato capace di qualsiasi cosa ma forse si stava lasciando influenzare dalla situazione, Mario e Claudio erano più forti di qualsiasi cosa quel uomo avesse in mente. Non accennava a lasciare il fianco del giovane di fronte a lui finché Tommaso non intervenne con decisione frapponendosi tra lui ed il fratello... 'Allora...lo molli o no!? Non mi sembra di aver letto nessuna clausola nel contratto che ti permetta di toccare mio fratello...' sibilò tra i denti con fare poco amichevole. 'Bhé, ho visto che non si lamentava, pensavo potesse piacergli...' si girò a guardarlo con uno sguardo irritato ma lasciò il fianco abbassando la mano. 'Davvero non riesco a capire perché ti intrometti...' – 'Perché non mi piaci Lele' disse liberamente Tommaso... 'Sei arrogante e non hai fatto una bella figura con la bravata del articoletto da quattro soldi di questa mattina...''L'articoletto... a si, l'ho letto ma non penserete che io centri qualcosa... Mi spieghi perché sei così prevenuto nei miei confronti?' disse con un ghigno sul viso 'Fino a prova contraria, non sapevo che Claudio fosse il suo ragazzo... ed in ogni caso è lui che si è intromesso nella vita di Mario come se fosse una cosa sua, ma Mario non è suo... Non lo sarà mai!' - 'Tu puoi pensare tutto quello che vuoi...- fu Mario ad intromettersi sfidandolo 'Non ti riguarda il rapporto che c'è tra me e Claudio, in ogni caso stiamo insieme, siamo sempre più legati, quindi che ti piaccia o no, dovrai fartene una ragione, rassegnati, non sono interessato a te, non lo sono mai stato e non saranno i tuoi subdoli giochetti a minare il nostro rapporto e le nostre carriere, rassegnati a vedermi insieme a lui qui, sul lavoro e durante il viaggio, sempre che tu intenda ancora partecipare' – 'Che cosa significa, che se volessi passare la notte insieme a te, dovrei prenotare anche lui nel pacchetto? Per me va bene, vorrei un all inclusive e sarei disposto a pagare profumatamente i vostri servigi, così il tuo amichetto otterrebbe in un attimo ciò che non otterrebbe in anni di pose fotografiche... Posso permettermi questo e altro, hai visto com'è stato semplice infangare un po' il vostro nome, far passare per vero il fidanzamento di due disperati che sono solo amici... Accentuare delle avance facendo scattare delle foto al momento giusto ed il gioco è fatto... Ops!' A quel punto il moro non ci vide più e tentò di sferrare un pugno a quel bastardo ma fortunatamente Tommaso e Claudio capendo perfettamente le sue intenzioni riuscirono a bloccarlo un secondo prima che rovinasse il loro piano con quel gesto. 'Ora basta!' sibilò parandosi in mezzo ai due, guardò Lele con rabbia, aveva davvero esagerato, non aveva il diritto rovinare suo fratello ne Claudio intromettersi in quel modo nelle loro vite... 'Ascoltami bene ora Lele perché non lo ripeterò una seconda volta...' sfilò un registratore dalla tasca... 'io sarò molto chiaro con te, tu sei riuscito a creare una notizia sul nulla, invece noi potremmo farlo su basi molto solide...' fece partite la registrazione di tutto ciò che era stato detto da quando erano entrati in quel ufficio 'Ti conviene accettare che loro stanno insieme e che di te e dei tuoi soldi non gli frega nulla, non hanno nessuna intenzione di rinnegare il ruolo che uno ha nella mia vita del altro, conosco mio fratello e continuerà a scegliere lui a dispetto di chiunque. Tra un ora Mario e Claudio parteciperanno alla prima di una lunga serie di interviste in merito al "articolo" di questa mattina con Travel Magazine, subito dopo sarà la volta di Vogue Italia, sai Mario ha un nome e non hai idea delle testate che si sono messe in coda per farsi rilasciare un'intervista da lui e il suo gigolò... Ora le interviste potranno seguire due impronte ben diverse, diciamo che nella peggiore delle ipotesi per te, potrebbero decidere di divulgare la registrazione...' Non sogghignava più, era impallidito 'Nel caso invece venisse ritrattato ciò che è stato pubblicato questa mattina allora... potrebbero insabbiare tutto, dipende solo da te.' - 'E ringrazia che c'erano loro...' sibilò Mario ancora irritato 'altrimenti non avrei risposto delle mie azioni!' Claudio prese il braccio di Mario, mentre faccia a faccia si guardavano ancora in cagnesco e facendo un cenno a Tommaso lo portò fuori da lì arrivando fino alla loro auto. 'Tommy guida tu per favore...' loro due si sedettero dietro stando tutto il tempo stretti uno al altro, con la consapevolezza di essere singolarmente e come coppia un po' più forti di quando erano usciti da casa...

IL PRINCIPE ARABO - ClaRioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora