A... COME AMORE - Capitolo 21

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'...ma amò, ti pare il momento di pensare a certe cose?!?!?' - 'Mario, ogni momento è buono per pensare a certe cose... no?' E scoppiarono a ridere finalmente un po' più sereni...

...altri Km, finalmente quelli che lo avrebbero riportato da lui. La radio mandava in sottofondo una canzone d'amore ma perso nei suoi pensieri non riusciva a dargli un senso. Stranamente non stava pensando alla sera prima, al incontro con i suoi genitori e nemmeno a tutto ciò che era successo in quella lunghissima giornata... non pensava al responsabile della sua agenzia che continuava a ripetergli che quella storia non avrebbe portato nulla di buono... In quel momento riusciva solo a pensare alla fortuna che aveva, era fortunato al punto che un ragazzo con il cuore grande e l'anima pura lo stava aspettando, lo aspettava nonostante tutto ciò che era successo in quel tempo che li aveva visti insieme, nonostante quello che rischiava a causa della pubblicazione di quelle foto. Con la mente stava ripercorrendo tutto e non riusciva a credere che il sentimento che quel uomo nutriva per lui non si fosse sgretolato a poco a poco visto ciò che era successo... Certo, la cosa peggiore era accaduta durante il pranzo con le Fate, la sua famiglia; non avrebbe mai pensato di potersi comportare in quel modo, da quando era arrivato a Roma aveva cercato di rendersi agli occhi di chi incrociava la miglior versione di se stesso, un ragazzo dai sani principi, devoto al lavoro, buono, generoso, leale, sempre disponibile e con il sorriso sempre in viso, uno senza alcun problema al mondo. Sapeva che tutto ciò faceva parte del processo di guarigione, non che fosse una cattiva persona, tutt'altro, ma di certo non era quel modello di virtù che tutti dipingevano quando parlavano di lui, Filippo, i colleghi, chi gestiva la sua carriera e tutti quelli che gli gravitavano attorno. Lui lo faceva allo scopo di guarire davvero, mentre l'agenzia faceva tutto allo scopo di vendere la sua immagine al miglior offerente ed a quella parte di pubblico che aveva bisogno di essere rassicurato dalla faccia da bravo ragazzo; eppure in quel periodo aveva ferito Mario più volte nascondendosi dietro le sue cicatrici, al suo dolore... Nonostante ciò ora erano ad un passo dalla felicità, doveva ammettere con se stesso di non avere molti meriti, però era felice, grazie alla forza del suo ragazzo... suo ragazzo?!?!! Si, del suo ragazzo ora stavano a quel punto; non vedeva l'ora di arrivare da lui e dimostrargli quanto lo amava e riconoscergli il merito di poter provare ad essere felici. Era arrivato... L'unica luce accesa del appartamento al ultimo piano era in camera da letto, non stava più nella pelle, aveva bisogno di abbracciare il suo Mario, di dormire accanto a lui tutta la notte tenendolo stretto tra le braccia. Fece le scale due a due e quando arrivò fuori dalla stanza bussò piano, il moro non si sarebbe spaventato perché gli aveva mandato un SMS per dirgli che stava arrivando e che tra qualche minuto sarebbero stati uno tra le braccia dell'altro; entrò nella stanza trovandolo addormentato, stava per avvicinarsi per svegliarlo quando vide un quaderno seminascosto sotto al suo braccio, probabilmente era stato vinto dal sonno scrivendo. Prese il quaderno tra le mani decidendo di dargli un occhiata, era pieno di lettere indirizzate a lui che Mario aveva scritto dal primo momento di loro, dallo shooting con Daniele, le scorse tutte velocemente e percepì tutti i sentimenti che albergavano tra quelle righe, sentimenti che Mario aveva provato, si sedette sulla poltrona affianco al lato del moro e si decise a leggere l'ultima cosa che era stata scritta prima di rituffarsi nel loro recente passato...

Roma, Maggio 2019


Amore Mio, Amore Mio... che strano poterti chiamare così, mai dopo ciò che è successo avrei immaginato di poterlo dire, credevo sarebbe stato un amore a senso unico, di quelli che almeno una volta nella vita hanno vissuto tutti. Credevo che avrei dovuto accontentarmi di viverti per sempre come l'amico speciale o peggio come il collega capitato per caso nel destino per il quale provare un sentimento nato subito ma non destinato ad evolvere, quello che sapeva ma che non voleva o poteva ricambiare quel sentimento; invece ora siamo qui, io e te, insieme, sempre più complici, sempre più uniti... questa frase importante quanto tangibile, la sento così reale. Non so se sarò in grado di farti capire tutto quello che tu significhi per me, non so se saprò dimostrarti tutto il mio amore, ma so che voglio prendermi cura di te, di noi e vorrei che fosse per sempre... Sai, non l'hai ancora visto, ho un pessimo carattere, quando soffro cerco di difendermi attaccando, per sconfiggere il dolore, pur di non lasciarmi stritolare il cuore, saprei attaccare senza pietà, al inizio di noi l'istinto di farlo con te c'è stato, ti sei raccontato quasi subito, ma non riuscivo a capire fino in fondo e avevo paura, eppure, nonostante la paura il mio sentimento per te era sempre lì, non se ne è mai andato, anzi, continuava a crescere dentro di me... Una volta ti dissi che avrei fatto qualsiasi cosa per salvarti, ti assicuro che è tutto vero, Claudio sento di amarti e vorrei dividere la mia vita con te. Ci siamo trovati, persi di vista e ritrovati e forse stavolta è per sempre.Mario 

Lacrime calde e silenziose scorrevano sulle sue guance, ora era arrivato il momento di ricambiare tutto quell'Amore!

...Si trovava al limite di un precipizio e se quella mano non l'avesse sorretto sarebbe sprofondato in quel baratro senza fondo! Lo spavento fu tale da non rendersi immediatamente conto che si stava risvegliando da un terribile incubo, era tutto indolenzito dalla posizione scomoda tenuta in quelle ore, si era addormentato sulla poltrona con ancora il quaderno di Mario appoggiato alle ginocchia, percepì che l'incubo era sopravvenuto a causa delle lettere che aveva letto. Le aveva lette tutte e se le ultime potevano rappresentare al meglio l'inizio del loro viaggio, quelle precedenti stavano a dimostrare che tutto quell'Amore aveva rischiato di essere gettato in quel burrone senza avere la fortuna di poter essere vissuto; bene, qualcosa di più grande di lui aveva deciso diversamente e gli stava dando un'altra occasione, forse era arrivato il momento di smettere di giocare per cominciare a vivere appieno tutto ciò che di bello avrebbe riservato loro il futuro. Girando gli occhi nella penombra della stanza si accorse che Mario stava ancora dormendo, non doveva aver avuto un sonno tranquillo, il letto sembrava un campo di battaglia, era sudato ed il suo viso era teso, per nulla rilassato. Stava per alzarsi e andare nel letto per poterlo stringere forte a se quando il quaderno che aveva ancora appoggiato alle gambe cadde per terra aprendosi sulla lettera che forse gli aveva fatto più male; era di poco successiva alla loro prima notte insieme, dove lui si era beato del amore dell'altro prima per poi lasciarlo solo a causa del suo dolore e delle sue paure ferendolo. Mario parlava a se stesso e per l'ennesima volta si accusava facendosi carico di colpe e responsabilità per quella notte d'amore... 

'un Errore, è stato tutto un errore?' 

Questa la frase che forse gli faceva più male ed ora doveva trovare il modo di riparare a quel dolore causato, era necessario riuscire a lenire quelle ferite inflitte gratuitamente... Guardò  l'ora e si accorse che aveva 3 ore abbondanti prima del risveglio di Mario... Aveva tempo, si, tanto tempo per fargli capire che se è Amore gli Errori non esistono, lui lo aveva capito grazie alla perseveranza del suo giovane uomo. 

Con questa consapevolezza corse fuori nella foschia dell'alba romana...

IL PRINCIPE ARABO - ClaRioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora