GUAI IN VISTA - Capitolo 18

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Non giudicare il tuo vicino finché

non avrai camminato per due lune nelle sue scarpe.
Proverbio dei Nativi Americani

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te

e sarà difficile che incontri qualcuno al quale

tu possa piacere cosi come sei!
Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore,

la vita è come un'opera di teatro,

che non ha prove iniziali:

canta, balla, ridi e vivi intensamente

ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca senza applausi...
Charlie Chaplin

'Ho deciso...' - 'Cosa?' - 'Ho deciso di lottare per noi...' un bacio emozionato e di nuovo stretto tra le braccia di Mario... 'Lotto per noi ma adesso devi fare una cosa per me...' - ' Cosa vuoi che faccia?' - 'Adesso Mario... Amami!'

'Adesso Mario... Amami!'

E Mario lo fece, lo Amò dolcemente prendendosi cura di ogni suo sospiro, di ogni fremito, di ogni sussurro, di ogni respiro, di ogni bacio, di ogni carezza, di ogni brivido causato dalle scie che la sua bocca lasciava su ogni centimetro di pelle, si prese tempo per amarlo perché in fondo sapeva che da quel momento avrebbero avuto tutto il tempo del mondo... Quando si risvegliarono dal torpore che li aveva colti era quasi mattina, Claudio non riusciva ancora a staccare la mente dalle ore appena trascorse e dall'espressione del viso di Mario seppe che era così anche per lui. 'Clà io...' - 'lo so, anch'io...' Appena pronunciate quelle parole la mente del più piccolo tornò alla realtà ed i suoi occhi si riempiono di lacrime, cercò di girarsi ma il moro se ne accorse, fulmineo bloccò il corpo che ancora era steso sotto di lui e sollevandosi su un braccio gli puntò addosso i suoi occhi scuri... 'Cosa succede, cosa c'è?' - 'Niente...' - 'Ti prego non chiudermi fuori, dimmi cosa succede.' - 'Non so come ho potuto pensare di sopravvivere rinunciando a tutto questo. Pensavo che non avrei mai potuto avere questa cosa, ma ora, anche se solo per un attimo l'ho vissuta e so che non sarò in grado di farne a meno...' - 'Tesoro io non voglio farti del male, non posso garantirti che questo sentimento vivrà per sempre ma voglio provare a darti tutto quello che ti meriti... Voglio provarci, non so come ma voglio darci un'opportunità... Per farlo però ho bisogno di te, del tuo aiuto, tu sei forte e io senza di te non posso andare da nessuna parte... Io ti...' Le sue morbide dita appoggiate sulle labbra. - 'Anche io. Credo che tu a me basteresti Mario, riempiresti la mia vita al punto che se gli altri ne facessero parte o meno non sarebbe importante, riempiresti i miei giorni con le tue parole, i tuoi sorrisi, i tuoi abbracci e le mie notti con il tuo corpo, il tuo ardore, i tuoi baci, il tuo amore... Invece io, probabilmente... non ti basterei mai, nemmeno inondandoti di tutto l'amore di cui sono capace, che provo per te, solo per te...'

Lo guardata... Trovava quel ragazzo bellissimo e sentiva un moto d'amore inarrestabile sommergerlo ogni volta che posava gli occhi su di lui... Lo amava? Pensava fosse proprio così e doveva trovare un modo che permettesse a quel sentimento di crescere e di superare tutte le barriere che il passato di Claudio creava; avevano distrutto l'autostima, la forza e la capacità di credere di poter essere amato di quel giovane uomo ma lui sapeva di volerlo con tutto sé stesso e sarebbe riuscito a fargli accettare questo fatto ineluttabile. 'Ciao' - 'Buongiorno Clà- 'Che ore sono?' - 'Le cinque e mezza, tra sei io ore dobbiamo essere da Daniele per la sessione ma... abbiamo un po' di tempo tutto per noi...' Stava per stringerlo forte ma furono interrotti dal suono di un telefono, questa volta fu il cellulare del più giovane a squillare, non aveva voglia di rispondere, inoltre Mario lo tratteneva contro il proprio corpo per impedirgli di alzarsi pregandolo di restare tra le sue braccia. Non voleva muoversi, ma quel maledetto telefono non smetteva di suonare, di malavoglia scivolò fuori dal letto e raggiunse i jeans buttati in un angolo. 'Pronto...' - 'Claudio sono Fabiano... Si può sapere dove diavolo sei finito, è due giorni che sei sparito, è di nuovo l'alba e non ti sei fatto sentire da nessuno...' lo canzonò. Era tornato a sedersi sul letto, si era appoggiato con la schiena contro il corpo di Mario che lo accarezzava e lo guardava con occhi curiosi... Quella mano che viaggiava libera sulla sua pelle lo stava mandando in confusione... 'Ok, Fab, calma... Si, sono ancora con Mario, come se non lo sapessi, avevamo delle cose da... chiarire..., lo so che sono sparito, ma non potevo fare altrimenti, era necessario...' - 'Non preoccuparti piccolo, non preoccuparti, non c'è problema... Come stai tu piuttosto, come vanno lì le cose?' Incatena i suoi occhi in quelli del ragazzo sdraiato al suo fianco... 'Come vanno le cose?!?!' Un sorriso accompagnato da un rossore diffuso sulle guance si aprì sul suo viso... Il moro capendo perfettamente cosa stesse passando per la mente del compagno sorrise anch'esso ripercorrendo con la mente le ore appena trascorse, cominciò a baciargli la schiena... 'Ben...bene direi, abbiamo parlato molto e siamo riusciti a trovare... un punto d'incontro che ci ha chiarito le idee... E' stato come essere dispersi nel deserto, eravamo assetati, ma finalmente ci siamo ritrovati ed abbiamo potuto abbeverarci...' - 'Quindi sei sicuro, stai bene?' - 'Si, sto davvero bene, non sono mai stato meglio...' e scoppia in una risata cristallina... 'Tu non me la racconti giusta! Quando ci vedremo più tardi dovrai raccontarmi tutto... ma ci vedremo no? Quando uscirete da questo isolamento...a quanto pare non forzato?' - 'Eheheh, va bene, ti racconterò tutto oggi da Daniele. Ti voglio bene, un bacio!' - 'Ti voglio bene anche io. A dopo.' Fece appena in tempo ad appoggiare il cellulare sul comodino che si sentì tirare nuovamente verso il centro del letto, contro quel corpo caldo che non voleva stare nemmeno un attimo lontano da lui. Quella bocca diabolica aveva ricominciato a baciargli le spalle, la schiena... Claudio stava nuovamente cominciando a lasciarsi andare a quelle dolci sensazioni quando si sentì dare un morso sulla natica... 'Ahio...mi hai fatto male!' - 'Ma dai, non ti ho fatto niente, solo che mi sono trovato davanti queste chiappette belle sode e visto che ho una fame che non ci vedo ho pensato di assaggiare, comunque... Voglio Morderti di Nuovo' e scoppia in una risata contagiosa. 'Ecco, fingi di regalarmi un attimo romantico ma poi...rovini tutto...' Disse tutto serio, ma i suoi occhi sorridevano felici... 'Comunque ho fame anche io, è da ieri che non metto nulla sotto i denti, cosa proponi?' . 'In casa non c'è molto, ma potremmo scendere a fare una colazione abbondante' - 'Forse non è il caso che andare fuori insieme a quest'ora, qualcuno potrebbe vederci insieme e fare insinuazioni che se arrivassero a Lele...' - 'Non preoccuparti, è deciso, ti porto a colazione.' Dopo essersi lavati e preparati si apprestarono ad uscire, appena fuori dalla porta lo prese per mano e lo guidò giù dalle scale, Claudio lo lasciò fare, era tranquillo che nessuno al interno del palazzo potesse vederli creando loro grossi problemi. Non riusciva a spiegarsi perché sentisse una sensazione negativa, la possibilità che Lele potesse venire a sapere della loro storia lo aveva invaso e non riusciva a pensare ad altro, lui e Mario si erano visti spesso e qualche volta si erano lasciati andare a gesti che potevano far capire quale tipo di rapporto ci fosse tra loro, ma era certo che ogni volta si trovavano in posti lontani da quelli frequentati dell'imprenditore o dove rischiavano di essere riconosciuti, soprattutto Mario e questo lo faceva stare sereno, ma questa volta erano in centro, a pochi passi da casa del moro, gli stessi luoghi frequentati dal altro. Arrivati al locale prese nuovamente la sua mano nella propria, ma questa volta Claudio la ritrasse immediatamente infilandosela in tasca, Mario non disse nulla ma guardò il giovane davanti a lui senza capire. Appena si sedettero ci provò nuovamente ma a quel punto lo scatto di rabbia del più giovane non poté più essere arginato... 'Cosa stai facendo...?!?!' - 'Ti ho preso solo la mano, voglio tenerla stretta, voglio sentirla tra le mie... anzi, cosa fai tu? E' già due volte che la sfili via appena ti tocco... Cosa succede?' - 'Come cosa succede , siamo in mezzo alla gente e se tu non ti preoccupi delle ripercussioni che possono avere i tuoi gesti qualcuno dovrà pur farlo no... Non vorrei essere proprio io a ricordartelo, te lo ha detto anche tuo fratello, cosa potrebbe succedere se arrivasse a Lele la voce che mi stringi la mano come il più tenero degli innamorati?!?!!' - 'Clà è proprio così, sono innamorato di te, anzi, sono follemente innamorato di te e non mi importa di quello che gli altri possano pensare, è un problema loro, men che meno di quello che potrebbe pensare uno di cui non mi importa nulla, lavoriamo per lui ma non ha alcun diritto sulla nostra vita. Ho deciso di provarci, non so ancora come andranno le cose, ma voglio farlo davvero e voglio viverti in tutto e per tutto.' - 'Ok, lo sai che questo nonostante tutte le incognite che presenta non può farmi che piacere, ma se non vogliamo rischiare che il...nostro rapporto venga sporcato e dato alle ortiche dobbiamo fare le cose con lucidità, dobbiamo fare le cose con calma, ci proviamo, quindi possiamo anche fare per bene senza rischiare di perdere tutto. Ti chiedo di ricordarti solo una cosa in tutto questo...' Abbassò gli occhi ed in un sussurro '... ti amo!' Un sorriso che passa dagli occhi 'Ti amo anche io Clà...'. Nel frattempo avevano finito di fare colazione, si diressero al parcheggio... Erano appena saliti in macchina, di nuovo gli aveva preso la mano tra le sue, lo guardava dritto negli occhi e lui si sentiva arrivato a Casa dopo lungo peregrinare; in quei giorni avevano discusso, litigato, fatto l'amore, pranzato in un ristorante, Mario aveva firmato autografi e fatto foto con dei fans, era stato come se da sempre fossero loro, di nuovo loro, ma questa volta insieme e gli pareva che quell'insieme potesse essere per sempre. Mario gli teneva la mano, gli carezzava la parte interna del polso con il pollice e da lì si irradiava una sensazione di dolcezza infinita che lambiva tutte le terminazioni nervose del suo corpo; pian piano una delle sue mani lasciò quel posto per raggiungere piano il suo viso, poggiò una delicata carezza che partendo dalla guancia raggiunse le labbra, gli occhi di entrambi erano lucidi e non si staccavano un solo attimo gli uni dagli altri. 'Abbiamo ancora qualche ora, voglio fare l'amore con te...' - 'Si...' Il moro posò un dolce bacio sulle labbra del compagno e... un flash... 'No ...' Un urlo strozzato raggiunse le labbra del più piccolo appena si accorse dello scatto indirizzato loro; tutti e due si fiondarono all'esterno dell'auto e si diressero verso il giovane che teneva in mano una macchina fotografica e continuava a scattare nella loro direzione; Mario cercò di allungare un braccio per strappare l'apparecchio al ragazzo ma lui fu più rapido e scansò il giovane che gli veniva incontro. 'Senti, cosa pensi di fare con quelle foto?' - 'Intendo fare il mio lavoro e farle pubblicare, non capita spesso la fortuna di imbattersi di uno dei più richiesti travel man che ha avuto una carriera fulminea come la tua intanto che si sbaciucchia in auto come un sedicenne dopo che per anni la sua vita privata è stata avvolta nel mistero è uno scoop con i fiocchi...' - 'Non puoi fare una cosa del genere, non ora...' - 'E perché mai, anzi, mi pare che ora sia stato proprio il momento giusto da quello che ho potuto vedere...' lo derise il giovane beffardo. Alla strafottenza del ragazzo il moro stava per rispondere con un pugno ben assestato su quella faccia da schiaffi quando si accorse che Claudio si era messo al suo fianco e gli aveva posato una mano sul braccio, girandosi si accorse che aveva gli occhi cupi. 'Lo sapevo non dovevamo permettere che ciò accadesse...' e tremò al pensiero di quello che Mario avrebbe dovuto affrontare; l'altro non potendo vederlo ridotto in quello stato, lo prese protettivo tra le sue braccia e cominciò a guidarlo verso l'auto... 'Hai vinto, fanne ciò che vuoi di quelle maledette foto' disse rivolto al fotografo... Arrivati all'auto lo strinse tra le braccia continuando ad accarezzargli i capelli cercando di calmarlo e consolarlo. 'Non preoccuparti, stai tranquillo, si sistemerà tutto' Ma Claudio non riuscì a smettere di preoccuparsi un solo istante, tremava per quanto lo spaventava ciò che sarebbe successo da lì a breve a causa di quelle foto, Mario continuava a parlargli cercando di rassicurarlo ma tutto gli risultava ovattato, era paralizzato dalla paura, era certo che avrebbe perso il moro ancora prima di averlo realmente avuto; come avrebbe potuto vivere senza di lui dopo che per un solo attimo si era sentito suo? No, questa volta non sarebbe sopravvissuto, con uno strattone si sciolse dall'abbraccio in cui era avvolto e si sedette al suo posto senza una sola parola. Mario lo guardò attonito e lo seguì all'interno dell'abitacolo, mise in moto e prese la direzione di casa; durante il tragitto cercò di scalfire la corazza che sentiva eretta tra loro, ma non ci fu verso, il ragazzo accanto a lui non proferì parola. Parcheggiata l'auto all'ingresso del palazzo scese ma vedendo che l'altro non accennava il minimo movimento fece il giro e aprì la sua portiera, si sporse all'interno e fissò lo sguardo in quello del più piccolo. 'Non preoccuparti, si sistemerà tutto...' gli sussurrò, gli prese delicatamente un braccio e lo aiutò a scendere, gli pareva di trascinare una bambola di pezza, era inerme, restava rigido e silenzioso. Appena in casa Mario non resistette oltre e cercò di scuoterlo e senza volerlo usò un tono duro. 'Basta smettila, non è successo nulla di irreparabile, ne usciremo fuori, smetti di preoccuparti.' - 'Ecco vedi, ancora non le hanno pubblicate e già te la prendi con me; come pensi di affrontare ciò che ti cadrà addosso a causa della pubblicazione di quelle foto, mi stavi accarezzando, mi stavi baciando, come pensi possa reagire Lele? E chi ti segue? Ci sei già passato dopo Pechino Express, lo sai quanto la gente possa ergersi a giudice e carnefice, sparare a zero e vanificare anni di lavoro e sacrifici, non sanno niente eppure... Possono danneggiarti e... Lele, lui può danneggiarti. E pensi che la tua vita proseguirà senza scossoni quando tutti sapranno che tu, che non ti sei più dato in pasto al gossip, sempre attento a non far parlare di te ne del tuo orientamento sessuale, sempre ligio ai dogmi di questa società bigotta e ottusa che professa l'amore per il prossimo e poi guarda da dietro le persiane chiuse un gruppo di giovani pestare a sangue un loro coetaneo perché  il suo amore è per un essere uguale a sé stesso anziché quello accettato dal pensiero comune come pensi reagirà? Non sono tutti come coloro che tifarono per te e Pietro fin dal primo momento credendo di vedere palesemente riconoscibile  un sentimento puro tra voi, almeno da parte tua. Ed ora come potrò continuare a vivere quando tu scapperai da tutto questo a causa di ciò che è appena successo? Come potrò vivere senza di te, senza il tuo amore?' Un fiume di lacrime e solo allora Mario si rese conto di cosa stesse sommergendo il cuore e l'anima di quel essere indifeso che non aveva più forze per combattere. Si avvicinò e stringendoselo al petto lo tirò con se a terra... 'Ti Amo e farò il possibile per donarti tutta la felicità che ti meriti, proverò ad essere l'uomo che desideri e che ti proteggerà per sempre e comincio da qui, da questa cosa, non ci saranno chiacchiere, giudizi, foto e potere che potranno scalfirci o che potranno scalfire la nostra vita o il mio lavoro. Ora vai a farti la doccia e preparati, abbiamo un servizio fotografico da portare a casa.

IL PRINCIPE ARABO - ClaRioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora