A CASA - CAPITOLO 28/1

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'Lele per ora è sfuggito alla giustizia, ma l'Interpol è già sulle sue tracce, la sua libertà ha le ore contate e domani mattina torniamo tutti e tre in Italia, la Farnesina ci ha messo a disposizione un aereo ed un medico che si occuperà di te e Claudio durante il volo... Dormi ora Mario, devi riposare...'

Erano sbarcati a Fiumicino a mezzogiorno, Mario aveva dormito tutto il tempo, non si era ancora svegliato. Lo avevano sedato nuovamente in ospedale, prima della partenza, perché in caso contrario avrebbe sofferto parecchio durante i vari spostamenti ed il volo; aveva cercato di opporsi, non voleva passare del tempo incosciente, voleva stare con Claudio, voleva essere vigile... fu solo dopo aver discusso parecchio e aver visto la paura crescere sempre più prepotentemente negli occhi del ragazzo che non lo aveva lasciato solo nemmeno un secondo che cedette con l'assicurazione di Tommaso di stare costantemente all'erta. 

Il medico che aveva viaggiato con loro era riuscito a monitorare perfettamente entrambi i pazienti che finalmente, una volta trasferiti al UPMC Salvator Mundi International Hospital, clinica privata che Tommaso aveva voluto per il fratello ed il compagno, riposavano nella camera doppia richiesta per loro. Il giovane uscì dalla stanza lasciandoli con i medici che si stavano facendo dare le consegne dal medico turco che li aveva accompagnati fin lì e si diresse nel bel giardino che circondava l'edificio, era lì che erano in attesa i suoi genitori con Sara, Fabiano, Filippo e su una panchina, un po' in disparte dal resto del gruppo, quelli che dovevano essere i genitori di Claudio... Appena lo videro avvicinarsi si alzarono tutti per sapere come stavano i loro ragazzi 'Claudio è fuori pericolo, ha rischiato di non farcela ma è un guerriero, sta bene, verrà tenuto in osservazione ancora qualche giorno per scongiurare qualsiasi ricaduta poi sarà dimesso...' Un singhiozzo scappò dalle labbra della madre, aveva realizzato in quei giorni di attesa di aver corso il rischio di perdere il suo unico figlio, aveva lasciato scorrere quegli anni, forse convinta che lei e il marito avrebbero avuto tanto tempo per capire il loro Claudio, per far resuscitare quel amore genitoriale sopito, sepolto sotto cumuli di paure, ignoranza e silenzi, invece, nel modo più terribile possibile si era resa conto che il tempo che pensava di avere a disposizione poteva non esistere, annullato da qualcuno che avrebbe potuto togliere la vita al suo ragazzo per gelosia, per smania di possesso. 'Signora Ludovica, Claudio starà bene...' Quella donna, all'apparenza pudica nei sentimenti fece un passo avanti e rilasciò tutte le lacrime accumulate in quei lunghi anni stretta nel abbraccio sincero di quel ragazzo che si era occupato del figlio, che aveva accudito, protetto e riportato a casa il suo bambino. 'Io... so che forse ne avrò perso il diritto, so che probabilmente non vorrà vederci... So che siete stati più voi la sua Famiglia in tutto questo tempo che non io e suo padre, ma... vorrei poterlo vedere... io...' – 'Non si preoccupi, appena i medici finiranno di visitarli vi porterò da lui...' Tommaso raccontò tutto ciò che era successo ai presenti fino a quando ricevette un messaggio dal infermiere di guardia che lo avvisava che potevano salire. Prima di poter entrare i genitori dei due ragazzi vennero chiamati dal medico per fornire loro gli aggiornamenti sullo stato di salute dei due giovani. Entrarono prima i genitori di Mario, il medico aveva un'espressione seria che li fece agitare, si sedettero sulle sedie poste davanti alla scrivania, rosi dalla preoccupazione... 'Signori Serpa, buongiorno.' – 'Buongiorno dottore...' – 'Il dottor Demir con il suo staff ha fatto un ottimo lavoro, vostro figlio è stato in ottime mani che hanno limitato i danni causati dall'aggressione, anche se sarà necessario un po' di tempo, Mario tornerà in perfetta forma... Tenete presente che avrà bisogno della vostra forza, le prime settimane saranno le più difficili, i dolori e l'immobilità lo renderanno nervoso... Soffrirà molto, ha subito una frattura multipla alla 5°, 6° e 7° costola sinistra, il caso clinico di vostro figlio consiste in una rottura severa, come vi dicevo l'equipe medica di Istambul ha lavorato molto bene scongiurando una condizione potenzialmente mortale, la "volet costale", consiste in un parziale o completo scollamento di un gruppo di costole dalla restante gabbia toracica; ciò può comportare una situazione di movimento paradosso, in cui il gruppo di coste scollate compie movimenti opposti a quelli della gabbia toracica restante causando nei casi più gravi, il decesso del paziente. In ogni caso la fattura di Mario è importante, il gonfiore e l'ematoma presenti sono molto estesi, sono in corrispondenza dell'area fratturata ma tra qualche giorno inizieranno lentamente ad assorbirsi. Sarà necessario la quasi totale immobilità di Mario perché la frattura è un infortunio potenzialmente molto pericoloso, le costole fratturate possono ledere gli organi toracici interni, come i polmoni, abbiamo rifatto le lastre per poterle confrontare con quelle precedenti al viaggio di ritorno e fortunatamente non ci sono stati peggioramenti. Come vi dicevo il vostro ragazzo dovrà restare immobile, a riposo e gli faremo assumere i medicinali necessari per la completa ripresa. Per ciò che riguarda il colpo alla nuca invece non c'è da preoccuparsi, l'ematoma si è già riassorbito quasi completamente; i sintomi che potrebbe manifestare sono fiato corto, mal di testa accompagnati da vertigini, stanchezza e sonnolenza, potrà soffrire inoltre di attacchi di ansia e irrequietezza, sarà dura ma si risolverà tutto...' I genitori di Mario ringraziarono il medico e tenendosi stretti per mano presa si diressero fuori dallo studio permettendo ai genitori di Claudio l'ingresso, i quali, stupendo un po' tutti chiesero a Fabiano e Filippo di entrare con loro 'E' palese che ne abbiate quasi più diritto voi...' – 'Buongiorno Signori Sona, e voi siete?' – 'Lui è Fabiano, la persona più vicina a nostro figlio negli ultimi anni e lui è il signor Filippo De Santis, il datore di lavoro di Claudio anche se sarebbe più corretto dire il padre che mi ha sostituito egregiamente, ricoprendo il ruolo meglio di quanto non sia stato in grado di fare io...' si interruppe abbassando il viso colpevole ma una mano sulla spalla di Filippo lo portarono a posare nuovamente gli occhi verdi, così simili a quelli del figlio, sul medico di fronte a loro... 'Signori, diversamente da quanto comunicato ai signori Serpa, Claudio è totalmente fuori pericolo, qualche giorno di controlli saranno sufficienti, la crisi è stata grave ma si è risolto tutto al meglio, l'unico problema è che il vostro ragazzo è di difficile gestione, caparbio, irremovibile... Come forse già sapete divide la stanza con Mario, non c'è alcuna possibilità che accetti di trasferirsi in un'altra stanza e nonostante debba riposare lui stesso, pretende di stare al capezzale del compagno e non accenna minimamente ad allontanarsi dal suo letto...' I coniugi abbassarono solo un istante gli occhi imbarazzati al pensiero del proprio figlio fidanzato con Mario e di sentirne parlare così naturalmente ma fu solo un attimo... 'Dottore non si preoccupi, ci occuperemo noi adesso dei nostri ragazzi e faremo in modo che Claudio non vi faccia impazzire!'

I tre uomini e la signora Sona uscirono da quello studio più leggeri e dopo aver raggiunto i genitori del romano si diressero tutti assieme verso la stanza dei ragazzi, potevano entrare quattro alla volta, entrarono i genitori, mentre Filippo e Fabiano sarebbero entrati successivamente con Tommaso e Sara... Bussarono per annunciarsi, appena dentro si resero conto che Mario si era svegliato, mamma e papà Serpa stavano per avvicinarsi al letto del figlio ma si arrestarono sul posto quando sentirono la voce di Claudio... ' E voi perché siete qui ora? Non è un po' tardi per fare i bravi genitori?'


IL PRINCIPE ARABO - ClaRioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora