ABBI CURA... - Capitolo 11

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La vita è l'unico miracolo a cui non puoi non credere
Perché tutto è un miracolo tutto quello che vedi
E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri
Tu allora vivilo adesso come se fosse l'ultimo
E dai valore ad ogni singolo attimo
Ti immagini se cominciassimo a volare
Tra le montagne e il mare
Dimmi dove vorresti andare
Abbracciami se avrò paura di cadere
Che siamo in equilibrio
Sulla parola insieme
Abbi cura di me Abbi cura di me

Il tempo ti cambia fuori, l'amore ti cambia dentro
Basta mettersi al fianco invece di stare al centro
L'amore è l'unica strada, è l'unico motore
È la scintilla divina che custodisci nel cuore
Tu non cercare la felicità semmai proteggila
È solo luce che brilla sull'altra faccia di una lacrima

Adesso apri lentamente gli occhi e stammi vicino
Perché mi trema la voce come se fossi un bambino
Ma fino all'ultimo giorno in cui potrò respirare
Tu stringimi forte e non lasciarmi andare.
Abbi cura di me

'...ho letto la tua mail, volevo parlartene subito!'

'subito? Ma proprio subito subito?'  Bacio Sfiorato... 'perché le mie labbra...'  Bacio Leggero... 'vorrebbero continuare...'  Bacio Lungo... ... ... 'questo scambio con...'  Bacio Profondo... 'le tue labbra...'  Bacio Infinito, da togliere il fiato .... ... .... .... .... .... 'tu... tu mi hai imbrogliato...  mhm...'  un calore profondo, inebriante, vivo, talmente ingestibile da fargli chiudere il labbro inferiore tra i denti, stringendolo forte, per impedirgli di sfociare sotto forma di mugolii e sospiri sostituti di quelle parole che faticavano ad uscire, i denti di Claudio che quel labbro lo catturano a loro volta per liberarlo dalla sua prigione '...timido...  imbarazzato... che non sapevi dove appoggiare i tuoi bellissimi occhi e poi... questo! Chi sei? Dove hai nascosto il mio Claudio? Lo voglio indietro, ridammelo...'  una risata piena, contagiosa, a due voci; 'comunque, pensandoci bene... anche questa versione di te non... mhmmm... non mi dispiace...'  bacio... Erano in piedi al centro del soggiorno di quella casa, protetti da una bolla che aveva lasciato fuori tutto il resto del mondo, lì dentro solo due ragazzi in un attimo senza tempo che si sentivano pronti a concedersi la parte più intima di loro. Mario circondò istintivamente il corpo di Claudio stringendolo tra le sue braccia, rendendosi conto di come esse avessero già imparato quel gesto, in modo così naturale nonostante il poco tempo da cui avevano iniziato a farlo ed il corpo di Claudio, altrettanto istintivamente, nel calore di quelle braccia si rilassò all'istante riconoscendo l'abbraccio più desiderato, scoprendolo come l'unico voluto; automaticamente il suo viso riprese quello che sapeva essere il suo posto nell'incavo della spalla, appoggiato a quel collo da cui sentiva il battere incessante e rapido del cuore del ragazzo a cui si stringeva forte, la sua guancia si sollevò leggermente per permettere al respiro caldo e ritmato del altro di accarezzarla dolcemente, le sue braccia presero il posto che scoprirono essere il loro, una sul petto all'altezza del cuore, l'altra attorno ai fianchi di Mario, fu solo un attimo per sentirsi a Casa... la loro Casa.  Il moro gli sfiorò l'orecchio con le labbra facendo fluire brividi profondi sulla pelle di Claudio, strofinò il naso sui suoi capelli aspirando il suo profumo già così famigliare che nonostante fosse passato così poco tempo dal ultima volta che lo aveva aspirato  gli era mancato come l'aria, fu guardandosi negli occhi che riconobbero uno in quelli dell'altro la stessa ardente passione ma in un attimo il corpo di Claudio si irrigidì lasciando un Mario confuso e stranito, 'scusa, ho sbagliato qualcosa... forse ho corso troppo...'  Fece per allontanarsi ma l'altro gli impedì rapidamente la fuga messa in atto; si guardarono negli occhi e Mario capì... Ne aveva parlato spesso con le sue fate perché non era una cosa così di semplice comprensione. Aveva avuto un ragazzo, Nicola, erano stati insieme due anni, e dopo di lui qualche storia occasionale di sesso. Se nel post Nicola tutto era stato semplice, in quanto per incontri più o meno casuali non era stato necessario spendere troppe parole, non aveva avuto bisogno di spiegare quale ruolo preferisse durante il rapporto, era stato sufficiente passare poco tempo a guardare il papabile partner per capire cosa gli piacesse e se potesse esserci quel tipo di compatibilità tra loro, nel suo rapporto con Nicola sfortunatamente le cose non furono così semplici, in realtà la loro relazione fu costellata da tira e molla che portarono a perdersi definitivamente cinque anni prima ed una delle cause furono proprio i problemi legati alla sfera sessuale, entrambi volevano la stessa cosa e se uno dei due per il sentimento che provava era disposto a trovare un compromesso, questo non era contemplato dal altro che decise di troncare definitivamente la loro storia. Guardando negli occhi di Claudio si rese conto che in quel loro inizio non si era posto nemmeno una volta quel problema era stato talmente preso da quel giovane che al sesso non aveva pensato e quella sera stava avvenendo tutto in modo talmente naturale che solo il timore che aveva preso l'altro lo portò a pensarci; lo baciò di nuovo, profondamente, gli accarezzò il viso facendo scendere la mano sul suo petto muscoloso, mise l'altra sotto il suo mento e come già successo durante lo shooting gli sollevò il viso per catturare i suoi smeraldi preferiti, gli sfiorò la guancia con le labbra ed avvicinandole lentamente al lobo lo accolse al loro interno baciandolo e facendo giocare la sua lingua con il percing così da riportarlo nella loro bolla e 'Clà... cosa ti piace? Voglio saperlo...' percepì perfettamente il brivido che percorse il suo corpo ma non ricevette nessuna risposta, la sua mano si era intrufolata sotto la sua camicia e per la prima volta toccò quella pelle tonica e bollente, bollente grazie a lui... 'Tesoro me lo devi dire, stai tranquillo...' un sospiro profondo 'Abbi cura di me...'  un sorriso 'qui?'  Claudio sciolse l'imbarazzo del momento in una risata, lo prese per mano e lo condusse nella sua camera da letto. Arrivati fuori da una porta Mario la aprì e poggiando una mano sulla vita del giovane al suo fianco, lo guidò all'interno della stanza al centro della quale troneggiava un letto matrimoniale gigantesco 'Mario io...' Posandogli un dito sulle labbra gli impedì di parlare, lo guidò dolcemente verso il letto tenendogli una mano sul viso per obbligarlo a fissare lo sguardo nei suoi occhi, lo prese in braccio e lo depositò al centro del letto, si sdraiò al suo fianco senza spogliarsi, si girò dalla sua parte continuando a guardare il suo viso accarezzargli il braccio, Claudio era sdraiato sulla schiena, il cervello fisso a seguire il movimento di quella mano, da quel braccio si irradiò un calore che raggiunse i luoghi più remoti del suo corpo... Si baciarono di nuovo dolcemente poi sentì Mario chiedergli cosa gli avesse fatto, confessargli di essere pazzo di desiderio, ripetergli più volte di voler fare l'amore con lui, lo prese dalle spalle e lo sospinse dolcemente verso di sé, quel letto stava per accogliere il loro amore, il desiderio di fondere le loro anime in un corpo solo, fece scivolare le mani sul suo petto e sbottonò i bottoni dalla camicia ad uno ad uno, ad ogni bottone che si apriva seguiva una carezza a fior di dita sul punto della pelle che veniva scoperta e subito dopo nello stesso punto veniva appoggiato in bacio a fior di labbra; alla fine di quella dolce tortura la camicia raggiunse il pavimento, a quel punto le mani del moro si diressero sicure verso la cintura che Claudio aveva legata in vita, gli occhi del giovane divennero torbidi e per un secondo l'altro pensò che non se la sentisse 'vuoi che mi fermi? Se non te la senti mi fermo...'- 'Sto vivendo l'emozione più forte della mia vita, non ti fermerei neanche se avessi la certezza che dopo questa notte mi dovessi pentire amaramente di quello che sta per succedere.' Tutti i dubbi erano stati sciolti, le mani di Mario divennero sempre più febbrili e la cintura, i jeans e gli slip di Claudio sparirono velocemente lasciando il giovane completamente nudo... Non c'erano più dubbi, quello era ciò che più desiderava, sarebbe stato bellissimo, di una dolcezza infinita. Si spogliò velocemente e rimase lì immobile, restarono a guardarsi un attimo, accarezzò per un tempo infinito quella pelle candida, quel corpo meraviglioso, le mani presto vennero sostituite dalle labbra e Claudio non riusciva più a trattenere i sospiri di piacere che gli traversavano le membra, quando giunse il momento si irrigidì un attimo i denti tormentarono il labbro inferiore sempre più nervosamente... 'stai tranquillo amore mio, respira... rilassati.... non ti farò del male, avrò cura di te.'  Un'esplosione, un caleidoscopio di luci e di colori, una dolce litania e l'amore più puro e meraviglioso che potesse esistere, due cuori che insieme tenendosi per mano raggiunsero le vette più alte del piacere che nessuno dei due avrebbe mai potuto provare in altri amori!

Solo a notte fonda Mario riuscì a staccarsi da quel polipo avviluppato ancora alle sue labbra riuscendo a trascinarlo seduto, finalmente pote' guardarlo nuovamente cercando di intavolare una conversazione di senso compiuto visto che i suoi occhi erano ancora incastrati a quel bellissimo corpo privo di tutto che continuava a tenere stretto a se.

IL PRINCIPE ARABO - ClaRioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora