IN VIAGGIO CON TE - Capitolo 25/01

555 49 16
                                    

Un Minuto... Due Parole... 10.000!  10.000 volte GRAZIE! Un capitolo importante dedicato a tutti voi...

Stringendo la mano del suo uomo lo guidò al centro della sala dopo aver chiesto a Tommaso di dire al DJ di far partire un brano... Fu così, stretti in un abbraccio, ballando vicini che Mario raccontò a Claudio una storia...

Due giorni... solo due giorni... Il primo di giugno alle 14.40 si sarebbero imbarcati sul aereo battente bandiera Pegasus Airlines che da Fiumicino, viaggiando per circa due ore e mezzo, li avrebbe fatti sbarcare al aeroporto Sabiha Gokcen di Istambul a quel punto sarebbero stati, alcuni per la prima volta, nella Repubblica di Turchia, l'appendice più occidentale del continente asiatico; il viaggio sarebbe durato ventuno giorni, sarebbero rientrati in Italia il 22 giugno alle 13.40 con il diretto da Istambul. Il gruppo sarebbe stato composto da Mario e Tommaso con tre ragazzi dello staff, Claudio, cinque coppie, un gruppo misto di sei amici, ci sarebbero state inoltre cinque ragazze e tre ragazzi che avevano richiesto l'accredito come singoli assolutamente certi che il viaggio organizzato da Mario avrebbe permesso di integrarsi perfettamente al resto del gruppo anche senza conoscere nessuno prima della partenza e per finire ci sarebbe stato Lele con un suo dipendente deputato alla sua sicurezza, in un primo momento con l'imprenditore sarebbe dovuto partire Luca, ma tre giorni dopo la festa al Salone delle Fontane era giunta comunicazioni dalla segretaria aziendale che a causa di impegni improrogabile il Dott. Brandi non avrebbe potuto partecipare al viaggio e si chiedeva di cambiare la sua prenotazione con quella del signor Carlo Riccio, la cosa aveva creato a Mario un senso di inquietudine che non lo abbandonò fino alla vigilia della partenza ma nonostante l'ansia decise comunque di non parlarne con Tommaso e tanto meno con Claudio che dopo gli ultimi avvenimenti si era finalmente tranquillizzato; avrebbe potuto rifiutare l'accredito di questo individuo di cui non sapeva nulla, solitamente prima di accettare i possibili candidati effettuavano un minimo di controlli per essere certi di viaggiare con persone che non avessero problemi con la legge o altro ma in questo caso i tempi erano troppo stretti per qualsiasi tipo di controllo, anche basico. In ogni caso negli ultimi otto giorni la loro vita aveva ripreso a scorrere in modo regolare come singoli individui, entrambi avevano ripreso in mano i rispettivi impieghi ed impegni vari ma era la loro sintonia come coppia che aveva fatto passi da gigante, Claudio, dopo il lavoro, stava più a casa del compagno che non in quella che divideva con Fabiano, inoltre, se per il veronese era stato semplice far entrare il moro nella sua vita precedente visto che la sua quotidianità la divideva solo con Fabiano, Filippo e alcuni colleghi del Bistrot, si era convinto che non sarebbe stato altrettanto semplice per lui integrarsi in quella del compagno, fu invece costretto a ricredersi, il moro fece in modo di includerlo in ogni aspetto della sua vita, tutte le persone che ne facevano parte non ebbero alcun problema a viverlo come parte integrante di Mario. Il 31 maggio alle venti, alla vigilia della partenza, i due giovani si trovarono fuori dal Bistrot dove il giovane romano aveva deciso di organizzare una cena per i partecipanti al viaggio al fine di imbastire un minimo di conoscenza iniziale e sciogliere un po' il ghiaccio per non doverlo fare in aeroporto il giorno successivo, furono tutti puntuali, tranne Lele che avvisò giusto cinque minuti prima che lui ed il suo accompagnatore non sarebbero stati presenti, cosa che a Mario non dispiacque particolarmente; la cena si svolse serenamente e non mancarono chiacchiere e risate accompagnate da buon cibo e ottimo vino. Erano le 23 quando varcarono la porta di casa del moro, il padrone di casa si era girato per chiudere la porta d'ingresso dando le spalle a Claudio che dopo essersi perso a fissarlo per qualche secondo avvicinò il proprio corpo facendolo aderire completamente a quello del compagno che ancora non si era voltato, il suo viso affondò tra i quei setosi capelli neri come la pece, le grandi mani iniziarono a percorrere le sue braccia ed il loro respiro prese a diventare sempre più veloce; Mario continuò a seguire il movimento di quelle mani che correvano sul suo corpo ormai in tensione lasciando che la sua testa si sbilanciasse al indietro trovando il proprio posto sulla spalla del giovane dietro di lui respirando direttamente sulla pelle del suo viso, con un gesto veloce, repentino il veronese aveva preso le braccia alzandole sopra la testa del moro sfilando la maglia che lo divideva dalla pelle che tanto amava 'Vorrei sapere come sopravvivrò per i prossimi ventuno giorni...' 'In che senso Clà, lo sai che dormirai nel mio letto ogni notte, non soffrirai l'astinenza...' – 'Ou, non è quello...' intervallava quelle parole con baci e carezze sempre più languide facendolo impazzire letteralmente... 'Come farò ad evitare di picchiare qualcuno e non rovinare la tua carriera se già stasera quel Nicola non ti ha tolto gli occhi di dosso un attimo percorrendo il tuo corpo come... come non avrebbe dovuto permettersi di fare visto che eri in compagnia del Tuo Ragazzo... ed io che pensavo di dovermi preoccupare solo di Lele... ed era già più che sufficiente!'  Diede un'enfasi tale a quel 'Tuo' che Mario si lasciò fuggire un sorriso consapevole che lo avrebbe fatto innervosire ulteriormente, ad occhi chiusi, inclinando solo un po' di più il capo gli prese il lobo tra le labbra prima e tra i denti poi, si divincolò dalla sua presa lo sollevò facendolo agganciare alla sua vita dirigendosi velocemente verso la loro camera, si toccarono reciproci le labbra, le guance, gli zigomi e tutto il resto mettendo a nudo ogni volta un dettaglio nuovo dei loro corpi sentendoli fremere di passione; scoprirsi ogni giorno un po' di più e non averne mai abbastanza, assuefatti dalla reciproca presenza, dal loro profumo, dai loro abbracci, dai loro baci... si sorrisero e si lasciarono andare a tutto ciò che desideravano... 

IL PRINCIPE ARABO - ClaRioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora