E SE...POI...FORSE...NOI....

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'Fab, sono sfinito, è stata una giornata senza fine e domani ho doppio turno al ristorante per recuperare l'assenza di oggi... non potremmo rimandare?'  Provò a fare gli occhi dolci consapevole che su Fabiano non avrebbero sortito alcun effetto. 'Non pensarci nemmeno... Non solo ho dovuto sorbirmi la tua peggio versione di una quindicenne alle prese con la sua prima cotta... Non solo ho dovuto aiutarti a non fare la figura del patetico sfigato con il ragazzo che stravolge i tuoi sogni da oltre un anno ma hai avuto il coraggio di andartene A - senza nemmeno avvisarmi personalmente, B – lasciandomi con quelli che ti ricordo dovranno pagarci alla fine della campagna e magari farci ingaggiare per altri lavori... Ti assicuro che Lele non è stato per nulla felice di apprendere, da Daniele, che il suo fighissimo testimonial aveva deciso di mollare la cena di lavoro, lui e la possibilità di entrare al suo fianco nel Club più prestigioso della città per sparire con un novellino senza arte né parte e ti assicuro che se non fosse stato per il nostro fotografo, sarei stato io a passare un brutto quarto d'ora, invece Dany, con tutta la calma del mondo ha comunicato che Mario non sarebbe rientrato per portarti a casa visto che non ti sentivi bene.' 'E se la sono bevuta?' Rise del suo sguardo scettico, ma non perse tempo a rispondergli... 'Ringrazia solo'  proseguì ' che Daniele, probabilmente mosso a pietà per la situazione in cui mi hai cacciato, mi ha proposto di terminare la serata in un locale lì vicino per bere qualcosa con degli amici e...' – 'e?' – 'e mi ha presentato un suo collega, un bellissimo collega oserei dire, che mi ha riaccompagnato a casa ed oltre a chiedermi di uscire di nuovo perché gli piaccio molto, così dice, ha usato la sua bellissima lingua per massaggiarmi le tonsille per almeno un paio d'ore..., non faticherei a credere che possa aver vinto la fascia di miglior baciatore al concorso di Mister Italia 2018... Se ti dovesse andare male con Mario posso chiedere se ha un fratello gemello per te, potremmo diventare cognati...' – 'Ma sarai scemo, comunque dai, raccontami di questo bellissimo ragazzo...' – 'Non ci provare Sona, adesso ti siedi qui vicino a me e racconti tu, io ti ho già detto fin troppo...'  Fu così, che gli raccontò davvero tutto di quella strana serata, fu così che con le parole riuscì a fargli vedere le immagini dei Momenti... quei Momenti che gli facevano battere forte il cuore... Il calore che partiva dalle loro mani intrecciate che sentiva propagarsi dalla punta delle dita e riusciva a raggiungere i punti più reconditi del suo corpo facendo fremere il cuore mentre camminavano lungo il fiume che attraversava la città eterna con le sue calme acque che scorrevano pigre e rilassanti; i loro corpi che si muovevano al unisono nello spazio, due i cui passi identici li rendevano uno; la sensazione di viversi, di sentirsi, di iniziare a conoscersi senza troppe parole; stare bene insieme senza accorgersi del tempo che passava perché anziché pieno di minuti era pieno di loro; le canzoni stonategli addosso, perché era consapevole che non avrebbe mai e poi mai potuto fare il cantante nella vita, ma lui voleva che Mario sapesse subito, da quel primo momento di loro, che quella era per lui una modalità d'espressione, che solo così sapeva parlare di sentimenti e solo con quelle parole era in grado di trasmetterli, consapevole che ogni canzone parla un po' di ognuno noi rubava strofe e ritornelli in cui riconosceva le proprie emozioni per comunicarle come altrimenti non avrebbe saputo fare e fu un susseguirsi di "Segui il tuo cuore arrivando alle stelle...." – "Tu chiamale se vuoi... emozioni..." - "Io lavoro e penso a te, torno a casa e penso a te, gli telefono e intanto penso a te..." – "Da quando ci sei tu la luce del mattino ha più colori. Riconoscerei le tue mani in un istante Ti vedo ad occhi chiusi e sai perché Fra miliardi di persone ad occhi chiusi hai scelto me" – "e come un girasole giro intorno a te che sei il mio sole anche di notte tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai con gli occhi neri e quelle labbra disegnate" – "Ti verrò a prendere con le mie mani E sarò quello che non ti aspettavi Sarò quel vento che ti porti dentro E quel destino che nessuno ha mai scelto E poi l'amore è una cosa semplice" – "Prendi la mano e rialzati Tu puoi fidarti di me Io sono uno qualunque Uno dei tanti, uguale a te Ma che splendore che sei Nella tua fragilità E ti ricordo che non siamo soli A combattere questa realtà Credo negli esseri umani che hanno coraggio il coraggio di Essere Umani"; e poi la sua risata, l'aveva fatto ridere, non sorridere o ridere normalmente, lo aveva fatto ridere fino alle lacrime, fino a sentirsi male per la carenza di ossigeno, come quando stai dando il bacio più bello della tua vita e anche se l'aria fatica ad arrivare ai polmoni passando solo per il naso non importa perché quel bacio è magico al punto da poter stare in apnea senza il rischio di morire di asfisia, aveva riso fino ad avere male allo stomaco ed alle mascelle, aveva riso talmente tanto che quella risata non aveva potuto essere relegata alla sola bocca, ma aveva valicato tutti i confini si era tuffata in quei bellissimi occhi neri rendendoli dei preziosissimi diamanti; non erano mancate la presa in giro e la permalosità, Mario che lo prendeva in giro nel salutarlo paragonando la loro serata a quella che avrebbe potuto passare con Lele al Club e Mario subito pronto a prenderlo ancora in giro per il broncio che spontaneamente si era adagiato sulle sue labbra; e poi, al bordo di quelle labbra un bacio, leggero come un battito d'ali di farfalla, uno di quelli al confine tra il tutto ed il niente ma che in ogni caso ti accompagnerà nei sogni della notte; di nuovo nessuna parola, nessun appuntamento preso, nessuno scambio di numero telefonico, solo un paio di smeraldi lucidi d'emozione tuffati dentro ad un paio di diamanti neri lucidi e profondi a loro volta tuffati dentro ad un paio di smeraldi verdi lucidi d'emozione...

La sveglia del mattino dopo così fastidiosa da volerla lanciare contro il muro per farla smettere, il freddo delle strade di Roma in quelle prime ore della giornata,  il doppio turno al ristorante fu massacrante con solo tre ore di sonno alle spalle, le domande di Filippo che voleva sapere come fosse andato il servizio fotografico nei minimi particolari e continuava a porre domande, i clienti pretenziosi dell'ora di pranzo di corsa per dover rientrare al lavoro ed i clienti pretenziosi della sera che volevano essere riveriti per sentirsi migliori di quanto fossero in realtà. Ed in tutto questo Mario... MARio... MARIO che con il passare delle ore aveva continuato a sbattere nella sua testa, il suo sguardo, il suo sorriso, il fisico perfetto, la sua voce morbida e calda, le sue parole... 'sei bellissimo...'  E poi Mario fuori dal Bistrot64 con una bellissima rosa verde in mano, tenuta alta davanti al viso come a nascondersi un po', come a nascondere l'imbarazzo della prima volta di un fiore, la prima volta di un'attesa... la seconda volta di loro.

IL PRINCIPE ARABO - ClaRioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora