7. Sciarpe e Felicis

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[A/N: grazie ancora a "Placanica" che mi ha fatto notare la mia confusione nella data del compleanno di Severus.]

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Senza neanche farlo di proposito, proprio poco dopo l'inizio delle lezioni di gennaio, il ragazzo Tassorosso scomparso a inizio dell'anno precedente, Duncan Haydn, riapparve. Venne ritrovato non dai professori, bensì dall'"impavido" James Potter.

Mentre se ne vantava con i suoi amici Grifondoro disse che lo aveva trovato vagare senza meta nella Foresta, sporco e affamato e di come si era sentito in dovere di portarlo in salvo nonostante i pericoli. Se da una parte i Grifondoro erano orgogliosi di avere un compagno così nella loro casa, le altre Case non erano molto convinte: Duncan non ricordava nulla di quello che gli era successo, soltanto che qualcuno lo voleva incontrare poco dietro la capanna di Hagrid.

«L'eroico gesto di Potter ha quasi messo in ombra il tuo sull'Espresso, Sevs» disse Symph con tono sarcastico. Ormai il fatto di vedersi alla Torre era quasi una ricorrenza.

«Non è divertente» rispose lui.

Lei rise. In quel breve intervallo tra una lezione e l'altra avevano modo di sfogarsi.

«Direi che oggi sei particolarmente di buon umore» disse lei. Sapeva bene che qualche giorno prima è stato il suo compleanno e cercava il momento giusto per dargli il suo regalo.

«Mia madre mi ha mandato dei biscotti via gufo...»

«Un'occasione speciale?»

Severus non rispose. Era sempre restio nel parlare di sè. Era come se un meccanismo di difesa si attivasse. Però lui sapeva che Symph non lo giudicava, come Lily.

«Qualche giorno fa, il 9, è stato...il mio compleanno.»

«Davvero? Auguri passati allora, Sevs.»

Lui annuì e la guardò. Come al solito la sua divisa era in disordine e sembrava che le stesse anche larga in alcuni punti; i capelli, sempre spettinati, erano in balìa del vento e la frangetta, ormai lunga, era stata fissata con un fermaglio.

«Sai, in realtà lo sapevo che è passato il tuo compleanno»

«Chi-?»

«Lily...» tagliò lei. Sapeva della cotta di lui nei confronti della Evans e sembrava anche più di una semplice cotta dal suo punto di vista.

«Certo...». In queste occasioni era davvero difficile fare conversazione con Severus. È come se dovessi cavargli le parole di bocca.

«Ed è per questo che ti ho fatto un regalo» riprese lei quasi cantando. Symph non aveva molti galeoni in tasca ma quei pochi che aveva guadagnato dalla vendita dei libri vecchi, li ha spesi per comprare della lana.

«Tieni, aprilo» e gli consegnò una scatola. Era una scatola delle scarpe ridisegnata, con nastri e disegni natalizi legata in cima da un nastro verde. Severus la aprì, un po' esitante e sorpreso, dato che nessuno al di fuori della madre e di Lily gli faceva dei regali. Aperta la scatola ne prese il contenuto: era una grossa e calda sciarpona di colore verde molto scuro, quasi nero.

«Intrecciata con le dita, senza ferri» disse orgogliosa mostrando le dita affusolate.

Lui non sapeva cosa dire. In quel momento la sua testa girava velocissima e guardava intensamente la sciarpa; era la prima volta che si sentiva così e sentì che il viso gli stava andando a fuoco. Per fortuna faceva ancora molto freddo.

«Dai provala, vediamo come ti sta!»

Severus era immerso nei suoi pensieri e quando sentì Symph chiedergli di provarla quasi fece un saltello di sorpresa. Fece come chiesto e la provò: era davvero molto calda e gli proteggeva bene il collo; era anche della misura giusta perché né lo soffocava né era larga. Approfittò della sciarpa per nascondere le guance tinte di rosso e la guardò. Lei lo osservava sorridendo, probabilmente aspettando un parere.

«Grazie»

Poteva sembrare poco, ma per Symph era più che sufficiente e conoscendo Severus quel semplice "grazie" era vero e sincero. Lei sorride soddisfatta e contenta.

«Anche io ho qualcosa per te. La sto...preparando già da un po'» disse e dalla sacca nera che usava per mettere dentro libri e pergamene prese una piccola scatola, di color verde e argento. Sembrava quasi un cofanetto per anelli di fidanzamento ma leggermente più grande.

«Tieni...» riprese Severus con estremo imbarazzo e per non guardare la sua reazione, osservò l'orizzonte ancora innevato.

«Chi-?»

«Ellinor. Parla davvero troppo» rispose Severus. «Buon compleanno passato, Stanton».

Lei rimase sorpresa, come Severus poco prima. Non riceveva spesso dei regali, soprattutto per il compleanno. Symph scartò piano la scatola, decisa a conservare tutto quanto, nastrini compresi. Una volta scartata la aprì: al suo interno, protetta da dei fogli di pergamena accartocciati, c'era una minuscola ampolla di Felix Felicis, riconoscibile dalla luce d'orata che produceva.

Severus sapeva che aveva sostanzialmente creato una pozione illegale ma era altrettanto sicuro che nessuno lo avrebbe scoperto. Da quando aveva letto quel capitolo sulle sorti della famiglia Stanton a causa di quella pozione, non era sicuro se regalargliela o no: magari Symph si sarebbe offesa o chissà cos'altro. Ma Lily lo persuase a farle comunque quel regalo, dicendogli che Symph non era il tipo da prendersela per cose del genere.

Mentre aveva questi pensieri per la mente, sentì qualcosa di pesante sul braccio. Abbassò lo sguardo e notò che Symph lo stava abbracciando, forse in un tentativo di ringraziarlo.

«Grazie» disse lei con un fil di voce mentre osservava l'orizzonte.

«Ho trovato la storia della tua famiglia in un libro di pozioni e non ero sicuro se dartela o no » confessò Severus dopo qualche minuto di silenzio.

«La Felix non ha niente a che fare con la sfortuna che ha colpito la mia famiglia. Ci sono stati alcuni miei antenati che hanno avuto una vita lunga e felice ma alla gente non interessa » rispose Symphony mentre rimaneva abbracciata al braccio di Severus.

Per un po' i due rimasero così, a scrutare l'orizzonte apprezzando la reciproca compagnia.

Un amore verde e argento #ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora