13. Ottobre '81

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«Cosa ha fatto?! »

«Beh lui

«E poi? Tu che gli hai detto?»

«In realtà non

«Devi raccontarmi tutto! »

«Ci sto provando, Elly »

Lezione di pozioni del primo pomeriggio: due intense ore di pratica nell'umido e poco illuminato laboratorio di Lumacorno. Nonostante ci fossero candele un po' dapperttutto, l'aria era comunque fredda e l'umido entrava nelle ossa sfiancando chiunque.

«Qualcuno che non sia il signor Piton saprebbe dirmi la differenza tra il Distillato della Morte Vivente e la Pozione Soporifera?» chiese il professor Lumacorno con il suo solito tono allegro mentre passeggiava tra i tavoli. Il suo lungo mantello color rame sventolava al suo passaggio.

Symphony alzò la mano insieme a pochi altri.

«Signorina Stanton?»

«La Pozione Soporifera, oltre a essere molto più semplice da preparare, garantisce solo un sonno ristoratore, mentre il Distillato della Morte Vivente fa cadere colui che la beve in un lungo sonno profondo»

«Eccellente, cinque punti a Serpeverde» e Lumacorno continuò la sua lezione. Nel frattempo, però, Ellinor non aveva ancora finito il suo interrogatorio. Symphony faceva di tutto per ignorarla ma certe volta sapeva essere assillante.

Fortunatamente la lezione stava per giungere al termine e Symph aveva un paio di ore libere prima della prossima lezione: Incantesimi con Vitious. Allo scoccare dell'ora Lumacorno assegnò i soliti compiti per il giorno successivo e lasciò andare i ragazzi.

Symph fu una delle ultime a lasciare l'aula -chiese a Ellinor di anticiparla al Lago Nero per studiare insieme- ma subito dopo aver salutato Lumacorno ed essersi incamminata tra i bui corridoi dei sotterranei la ragazza venne strattonata con forza da qualcuno e trascinata in uno dei corridoi senza uscita.

Il suo primo istinto fu quello di afferrare la bacchetta ma venne prontamente bloccata da una forte presa.

«Non è necessario, Stanton »

Era Severus. Come la sera della festa di Lumacorno, in cui la luce della luna alle sue spalle impediva di vedergli i lineamenti del viso, così era anche in quel momento: il buio e la fioca luce del corridoio lì accanto rendeva l'aria molto più cupa e dunque era davvero difficile distinguere la fisionomia di Severus.

«Cosa c'è? » sperò con tutta sè stessa che la voce non la tradisse e fortunatamente uscì abbastanza calma. In realtà quell'improvvisa iniziativa di Severus -unita al fatto che il ragazzo aveva sviluppato una voce molto profonda- aveva spiazzato e sorpreso non poco Symphony. Non lo credeva capace di una cosa del genere.

«Dobbiamo parlare...di ieri sera »

«Uhm...d'accordo »

Lui lasciò la presa al braccio della ragazza e la osservò per qualche secondo. «Non era mia intenzione...fare quella cosa. È stato un attimo di-» Severus non ebbe il tempo di terminare la frase che ci pensò Symph a zittirlo, facendo ciò che ha fatto lui la sera prima: baciarlo al lato della bocca, molto vicino alle labbra.

Come Symph alla torre d'Astronomia, anche Severus parve immobilizzato, quasi pietrificato. Un improvviso profumo di lavanda gli riempì le narici e i capelli corti della ragazza gli solleticarono leggermente il volto.

«Questo invece era mia intenzione » fu tutto ciò che disse Symph mentre guardava Severus. O almeno ci provava, il buio rendeva tutto molto più difficile. Il cuore le batteva a mille ed era sicura che il suo viso era rosso come lo stendardo Grifondoro.

Un amore verde e argento #ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora