14. Partenza

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Una folata di vento improvvisa fece volare via una tenda verdastra, con grande disappunto del proprietario. Era una notte gelida quella e il vento non aiutava a scaldare l'aria. Gli alberi, sia grandi che piccoli, seguivano il vento agitandosi da una parte all'altra e le case diroccate nei dintorni non davano molta protezione.


Symph e un paio di membri dell'Ordine stavano vigilando su un paio di famiglie di Nati-Babbani che scappavano da Voldemort. Anche se era stato sconfitto qualche mese prima, alcuni Mangiamorte tra i più fedeli erano ancora in attività. Organizzavano attacchi a sorpresa a questi maghi e a queste famiglie nel totale disprezzo della vita.

Symphony alzò lo sguardo verso il cielo nuvoloso che presagiva un violento temporale. Sospirò e chiuse gli occhi ripensando alla sua vita a Hogwarts e di quanto le mancasse tutto quel mondo. Le lezioni, le gite a Hogsmeade e le riunioni tra ragazze in dormitorio. Per un attimo le parve di sentire il dolce profumo di caramelle e burrobirra. Ad un tratto una mano calda sulla spalla della ragazza la distolse da quei pensieri.

«Symph dovresti riposare, ti dò il cambio io»

Era la voce calma di Amyas, un mago dell'Ordine. Symph lo guardò con occhi stanchi: la sua barba, che teneva sempre in ordine, ora era incolta e un po' lunga; i suoi occhi tradivano la calma della sua voce mostrando invece preoccupazione e timore. Il suo mantello rosso scuro lo avvolgeva tenendolo al caldo e in mano aveva la bacchetta.

Lei gli sorrise: «Non preoccuparti Amyas, non ho poi così tanto sonno.» per poi tornare a guardare le nubi scure.

«Hanno paura. Entro domani vogliono raggiungere la passaporta...senza fare altre soste.» disse Amyas dopo qualche minuto di silenzio.

Symph annuì. Capiva come dovevano sentirsi quelle famiglie, con la paura di morire in ogni momento. Anche lei, se si fosse trovata al loro posto, avrebbe preso una decisione simile.

«Questa è già la terza pausa che facciamo. Ci stiamo mettendo troppo...ci beccheranno immediatamente» continuò lui stringendo in mano la bacchetta.

«Sì...tra un paio d'ore ci incamminiamo più verso sud, direzione Perth. Lì potranno usare la passaporta» confermò Symph.

«Avviso gli altri, allora»

Amyas non ebbe il tempo di tornare dagli altri al campo che una sorta di allarme scattò. Il suo suono acuto e persistente dava quasi alla testa e mise tutti in agitazione.

«Qualcuno ha spezzato l'incanto Gnaulante! Stanno arrivando, presto via di qui!!» urlò Amyas e corse verso il campo di tende.

Gli altri membri dell'Ordine cercavano di calmare il panico tra le persone, che correvano e urlavano da una parte all'altra del campo. I bambini piangevano e le persone inciampavano durante la fuga nel chaos più totale.

E fu allora che arrivarono. Materializzandosi con le loro lunghe scie nere i Mangiamorte cominciarono a lanciare magie a destra e a manca, più o meno letali. Le tende vennero quasi immediatamente distrutte e il campo venne illuminato dai colori dei vari incantesimi: giallo, rosso, blu e a volte verde.

Amyas e un altro paio di maghi si occuparono di far smaterializzare le famiglie usando grandi alberi e case diroccate come riparo. Symph corse da Amyas ma rimase indietro per proteggere gli ultimi che fuggivano. Lei notò un bambino piccolo rimasto da solo vicino a una tenda distrutta che piangeva disperato.

Senza pensarci due volte, Symph tirò fuori la sua bacchetta e si lanciò a difesa del piccolo. Lo prese in braccio e corse verso una casa diroccata per smaterializzarsi con lui ma venne fermata da un incantesimo che la colpì alla schiena. Lei cadde ma abbracciò il piccolo per non fargli male. Non guardandosi mai indietro si rialzò e riprese la corsa ma venne nuovamente atterrata da un incantesimo nello stesso punto del precedente. Ancora a terra si voltò verso il suo attaccante e si puntarono la bacchetta a vicenda.

Un amore verde e argento #ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora