11. Punch a ritmo di valzer

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«Half Blood cosa?»

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«Half Blood cosa?»

Severus rimase con la piuma d'oca a pochi centimetri dal foglio, lasciando che qualche goccia di inchiostro macchiasse la pergamena. Ultimamente gli era entrata in testa l'idea di volersi creare un soprannome, soprattutto da quando frequentava il suo nuovo gruppo di amici.

«Ti serve qualcosa di originale...d'effetto»

«A questo c'ero arrivato anche io» rispose lui un po' seccato.

Lui e Symph si ritrovarono in una delle carrozze dell'Espresso, a metà strada per Hogwarts. Era pomeriggio e il sole scompariva dietro alcune nuvole di passaggio, rendendo il paesaggio grigio. Erano seduti uno davanti all'altro così che entrambe potessero vedere fuori dalla piccola finestra. Usando un supporto in legno portatile, Severus stava facendo delle prove di scrittura di questo suo nuovo soprannome.

«Vuoi essere l'Half Blood di che cosa? Prova a pensarci, sei al sesto anno non dovrebbe essere difficile per te» disse lei con tono sarcastico. Ormai erano abituati a scambiarsi battute di questo genere.

«Qualsiasi cosa che mi allontani...da mio padre» e cancellò con forza ciò che aveva appena scritto con altro inchiostro. Quella pergamena non poteva assorbire più inchiostro da quanto era stato imbrattato.

Severus lasciò perdere la questione del soprannome e mise tutte le sue cose nella sua solita sacca nera e guardò fuori dal finestrino, pensieroso. Symph sapeva che non avrebbe aperto bocca per molto tempo quindi si mise a leggere qualcosa, pescando dalla sua borsa uno dei nuovi libri scolastici.

Le ore passarono in fretta e presto l'Espresso arrivò a Hogwarts. Come di consueto, prima di cena, si svolse la cerimonia di smistamento per i nuovi arrivati. Dal brutto litigio dell'anno precedente, Lily aveva definitivamente tagliato i ponti con Severus. Però con Ellinor e Symphony ancora andava d'accordo.

Fu quella sera in particolare, quella dello Smistamento, che Symphony ebbe la sensazione di sentirsi osservata. E per la prima volta non furono gli occhi di Severus quelli che la fissavano, ma un paio color nocciola di uno studente particolare al tavolo Grifondoro.

.

.

>Time skip<

Era già passata una settimana dallo Smistamento e Symphony era già sommersa di cose da fare: club, il Quidditch, le lezioni. Non aveva più un attimo libero, praticamente.

Durante un pomeriggio nuvoloso, però, l'indaffarata routine di Symphony venne interrotta bruscamente.

«Ehi Stanton»

Quella voce: Potter. Symphony si voltò e l'eccessiva vicinanza del ragazzo la fece quasi spaventare. I capelli di James, neri e mai in ordine, gli ricadevano delicatamente sulla fronte (pareva quasi che gli facessero il solletico). I suoi occhi nocciola erano incorniciati da un paio di occhiali rotondi metallici come quel cantante babbano...qual era il nome...John Lennon forse.

Un amore verde e argento #ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora