15. Domande

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𝐀𝐆𝐎𝐒𝐓𝐎 𝟏𝟗𝟖𝟑

L'aeroporto di Nord-Pas-de-Calais, in Francia, era colmo di persone che andavano e venivano. Chi si abbracciava, chi era nervoso perché era il suo primo viaggio e chi si riposava sulle scomode seggioline in plastica colorata. In sottofondo si sentiva il ritmo della canzone "Africa" di Rose Laurens, una delle più ascoltate quell'anno.

Mentre era in attesa del suo volo, Symph diede un rapido sguardo alle foto che aveva scattato con i suoi nuovi amici e colleghi di lavoro in quei due anni. Una sua di spalle dal fioraio, una durante un picnic in Provenza e una durante una cena in un locale. Lei sorrise e rimise le foto nella valigia vintage color marrone chiaro con cui era arrivata quasi due anni prima.

Molte cose sono successe da allora: dopo aver lasciato l'Inghilterra nel 1981, Symph cercò di rifarsi una vita in Francia. All'inizio è stata dura soprattutto perché non sapeva la lingua ma in pochi mesi trovò una piccola casa e un lavoro. Lei si occupava del giornale del Ministero della Magia francese, il "Le Cri de la Gargouille", una sorta di "Gazzetta del Profeta" ma francese.

Si parlava di politica, di sport e di attualità ma Symph non era una giornalista. Lei si occupava di fare le giuste foto per gli articoli. Nella redazione del Cri de la Gargouille aveva incontrato tante fantastiche persone: Aceline della sezione sport, Alerón che si occupava degli annunci immobiliari e Nathan.

Nathan è stato il più importante per Symph. Il suo umorismo, la sua profonda conoscenza dell'arte e della magizoologia francese e il suo portamento fecero perdere la testa a Symph. Era sempre molto elegante e gentile, anche con i dipendenti più seccanti del Ministero. Nathan Toussaint era alto, dai capelli scuri e occhi color ghiaccio con i vestiti sempre molto composti e quasi sempre scuri. La sua particolarità erano le basette ai lati del viso, folte, scure e sempre ben sagomate.

Era davvero piacevole stare con lui ma anche con Nathan durò poco. Verso la fine di settembre 1982 successe qualcosa a Nathan, che non rivelò mai neanche a Symph. Nathan lasciò addirittura il lavoro. Da allora Symph non lo vide e non lo sentì più, come se fosse scomparso.

Questi ricordi vennero interrotti da una voce elettronica che la avvertiva che il suo volo era in partenza. Chiuse la valigia e si affrettò ad andare al gate per prendere l'aereo che l'avrebbe condotta, nuovamente, in Inghilterra.

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Il suo ritorno a Portree, il piccolo paesino della costa scozzese che si era scelta per cercare casa dopo il diploma, fu all'insegna del vento e della pioggia. Lì l'estate era finita già da molto tempo e in molti erano tornarti ad accendere i camini. Però il villaggio era rimasto sempre lo stesso: con le case in pietra, le strade in pavé scivoloso, l'illuminazione ancora a gas e tante biciclette per strada.

Symph sorrise ma dovette affrettarsi a rientrare in casa. Recuperò le chiavi dalla valigia, aprì velocemente la porta e lottò contro il vento per chiuderla.

Anche casa sua non era cambiata. Si era solo formato un importante strato di polvere su ogni cosa. Accese le luci e appoggiò la valigia sul divano, ignorando la polvere che si alzò e rimaneva nell'aria.

Quando si trattava di pulizie Symph spesso usava il metodo babbano, con stracci e prodotti per la pulizia, senza usare la magia. Ma quella sera era troppo stanca per mettersi a pulire, perciò con un rapido movimento della sua bacchetta bianca e arancione la polvere sparì e tornò tutto pulito.

Dalla sua magica valigia con un Incantesimo di Estensione Irriconoscibile prese una pianta di lavanda e la posò sul bancone della cucina, così da profumare l'ambiente. Senza neanche disfare i bagagli andò al piano di sopra a farsi un bagno e poi crollò a letto, esausta.

Un amore verde e argento #ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora