22. Fata o Doxy?

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(A/N: viene menzionato il sangue più avanti)

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«Ugh dannazione!» si sentì imprecare sottovoce.

«Lamentarsi non migliorerà la tua situazione, Symphony»

«Oh meno male che me lo hai ricordato» rispose sbuffando.

Quel giorno era cominciato male e stava terminando anche peggio. Symphony si era svegliata troppo tardi per la colazione, i ragazzi in classe erano distratti e i loro compiti superficiali e imprecisi. Poi il tempo si guastò nel pomeriggio, portando venti polari e un umido che ti entrava nelle ossa. E ora si trovava con Severus in mezzo al freddo della Foresta Proibita all'ennesima ricerca degli ingredienti per le pozioni del professore.

Nonostante il suo maglioncino color caffè, il pesante pantalone nero e la grossa giacca, stava congelando e sbadatamente calpestava ogni pozzanghera che la pioggia dei giorni precedenti aveva creato. Severus, al contrario, sembrava molto a suo agio come ogni volta che andava nella Foresta. Probabilmente il freddo dei sotterranei lo aveva "abituato" al clima rigido scozzese. O forse gli piaceva quel clima e lo sopportava meglio.

«Se invece di addentrarti tra i cespugli cominciassi a camminare sull'erba vedrai che non affondi nel fango» commentò lui seccato, come se fosse la cosa più logica da fare e lei non ci fosse arrivata.

«Ah beh, magari ci fosse l'erba su cui camminare!» commentò lei un po' a voce alta perché stava per perdere l'equilibrio per l'ennesima volta per colpa della fanghiglia scivolosa.

In effetti il tratto di Foresta che stavano setacciando non aveva erba. Solo terra, fango, tronchi o rami caduti. Severus non commentò, non volendo cominciare una discussione. Aveva di meglio a cui pensare che a dei vestiti sporchi di fango.

«Perché ogni tanto non porti i tuoi studenti fuori da quella classe di Pozioni e li insegni a raccogliere e selezionare gli ingredienti? Da quel che mi ricordo, Lumacorno diceva sempre che "il pozionista si vede anche dagli ingredienti che sceglie"» disse Symph mentre analizzava un cespuglio.

Non aveva del tutto torto, a pensarci bene. Era un'ottima idea per una lezione un po' diversa dal solito. Ma Severus non era il tipo da rompere la routine che si era creato con tanta cura.

«Proprio perché "il pozionista migliore si vede dai suoi ingredienti" che non voglio che qualche ragazzino del terzo anno rovini la mia dispensa con sostanze o cose di qualità scadente o inutile»

Symph sbuffò ancora. Anche se Severus insegnava a studenti dagli undici anni in poi, non aveva molta stima di loro: né in abilità né in intelligenza. Per lui erano tutti delle teste vuote. Tranne i Serpeverde, ovviamente.

«Ricorda Sevs che sono proprio quei "ragazzini" che ti assicurano lo stipendio, perché se Pozioni fosse facoltativo sono sicura che nessuno frequenterebbe le tue lezioni» e prima che lui potesse risponderle, Symph si era già allontanata a grandi passi.

Severus sospirò e le andò dietro. Ormai quello di Symphony e Severus era un appuntamento fisso: una volta al mese andavano nella Foresta o negli empori a Hogsmeade per riempire la  dispensa personale di Severus di ingredienti.

Dopo circa venti minuti Symph aveva smesso di lamentarsi, probabilmente rassegnata a quel crudele destino fatto di freddo e fango. Allontanandosi di qualche passo dal sentiero scelto da Severus, Symph si soffermò sull'ennesimo arbusto: emanava un bel bagliore violaceo, molto debole ma ipnotizzante.

Inizialmente, causato anche dal buio, la professoressa di storia non riconobbe l'origine di quel bagliore violaceo. Ma dopo, forse, un solo minuto lei capì cosa avesse di fronte e si allontanò di scatto...ma era troppo tardi.

Un amore verde e argento #ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora