La festa a Portree fu fantastica, i babbani erano bravi a organizzare quel genere di cose. Hershel si divertì molto: riuscì ad andare sulle giostre e a mangiare qualcosa.
Una volta a casa (e nei giorni seguenti) l'aria era visibilmente diversa. Niente di terribile, era un cambiamento positivo. In più, Hershel aveva l'impressione che Symphony e Severus gli stessero nascondendo qualcosa...era piccolo non stupido.«Allora, posso sapere cosa sta succedendo?» chiese Hershel con le braccia conserte contro il petto e sguardo infastidito.
«A cosa ti riferisci, tesoro?» disse Symph mentre si piegava per mettere qualcosa nel forno.
«È dal giorno della festa in paese che vi comportate in modo strano. Perché spesso parlate tra voi a voce bassa, come per non farvi scoprire? E perché se ci sono io cambiate subito discorso?»
«Era per farti passare del tempo fuori casa, caro. Non puoi stare sempre chiuso in camera tua» rispose la madre.
«Raccontalo a qualcun altro» Hershel stava perdendo la pazienza. La madre stava inventando scuse su scuse ed era palese.
«Hershel Eiran Piton...non parlare così a tua madre» esordì Severus, seduto alla sua consueta poltrona accanto al camino acceso e intendo a leggere la Gazzetta del Profeta. Il suo volto era coperto dal giornale ma dal tono di voce che ha usato si percepiva che non era affatto contento.
«Quando sarà il momento ne parleremo. Adesso è ancora tutto in sospeso ma quando avremo conferma, sarai il primo a saperlo.» concluse Severus e girò la pagina del giornale.
Questo non migliorò la situazione; ora Hershel era curioso e fremeva dalla voglia di sapere ma non lo dava a vedere. Sbuffò e tornò in camera sua, sbattendo la porta. Symphony lo seguì con lo sguardo e sospirò.
«Testaccia dura come suo padre...»
«Ficcanaso come sua madre...»
I due si scambiarono un'occhiata, lei gli lanciò uno straccio in pieno viso che Severus non riuscì a prendere al volo perché aveva le mani occupate dal giornale. Così rimase per un po' con uno straccio arancione a quadri sulla faccia finché Symph non si riavvicinò per riprenderselo.
«Mi auguro che non tenga il muso fino a quel giorno»
«Se ha preso da te questo è poco ma sicuro» replicò Symph con una risatina. «Non preoccuparti per Hershel, gli passerà...».
Severus annuì e tornò a leggere la Gazzetta.
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Una, due, tre settimane. Questo fu il tempo che passò mentre Hershel aspettava la "conferma" ma sembrava non arrivare mai. Hershel era sempre stato bravo a scoprire i segreti ma in quel caso...non ci riusciva. Malgrado cercasse di spiare i genitori mentre parlavano sottovoce, era come se ci fosse un qualche incantesimo che li avvisasse della sua presenza.
«Hershel! Vieni di sotto!» si sentì Symphony gridare dal piano terra. Hershel sospirò, mise da parte i libri che stava leggendo e scese fino alla cucina dove la madre e il padre lo aspettavano.
Lei era seduta su uno dei banconi a sbucciare della frutta, mentre Severus guardava fuori dalla finestra poco distante da lei.
«Chiamato?» chiese il ragazzo.
«Sì.» rispose Severus senza distogliere lo sguardo dalla finestra.
«Un paio di settimane fa volevi sapere il perché della nostra segretezza, o sbaglio? Ti sei già dimenticato?» chiese Symph.
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Un amore verde e argento #ITA
FanficCominciata nella Hogwarts dei primi anni 70, la storia si incentra sul personaggio enigmatico di Symphony Stanton, una strega smistata in Serpeverde, e sul suo rapporto di amicizia (e non solo) con un giovane Severus Piton. 𝐃𝐢𝐬𝐥𝐚𝐢𝐦𝐞𝐫: i pe...