2. E se ci incontrassimo ancora ?

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Manca ormai poco per concludere l'ora di pausa per cui decido che non vale la pena uscire.

Avviso Giusy con un messaggio che non sarei scesa al bar per il pranzo e mi rinchiudo in laboratorio per procedere alle analisi dei campioni di sangue prelevati questa mattina.

2 minuti dopo il telefono vibra sulla superficie bianca del bancone.

Nuovo messaggio
Va bene ma mi raccomando mangia qualcosa tra un'analisi e un'altra. Altrimenti ti mando Ian e nessuno ti salverà 😉

Sorrido davanti allo schermo del telefono, sentendomi fortunata ad averli nella mia vita.

Giusy e Ian mi sono stati accanto in momenti davvero difficili. Momenti che ora spero solo di dimenticare ma che inevitabilmente prendono vita davanti ai miei occhi.

Basta
Concentrati.
È tutto finito.
Mi sforzo di liberare la mia mente e spengo il telefono per evitare altre distrazioni, in modo da concentrarmi sul mio lavoro.
Indosso velocemente il camice bianco appeso dietro alla porta del laboratorio e lego i capelli in una veloce e alquanto scombinata coda alta.

"Hey tesoro"
Sobbalzo dallo spavento rischiando di far cadere una provetta dal bancone. Riesco ad afferrarla appena in tempo e lancio un'occhiataccia a Ian, in piedi davanti alla porta con un sorriso beffardo e provocatorio.

"Ian accidenti a te... Mi hai fatto prendere un colpo"
Lui sorride alzando le mani in segno di colpevolezza e si avvicina alla mia postazione, mentre continuo ad osservare l'interno del microscopio attraverso le lenti.

"Allora baby... che mi racconti?" Mi chiede poggiando i gomiti sul bancone e sporgendosi in avanti.
Appoggia la testa sulle mani e assume una finta espressione angelica e beata che non gli si addice per nulla.
Ha un vago profumo di cioccolato che fa brontolare il mio stomaco, il quale protesta per la completa mancanza di cibo da stamattina.

Stacco gli occhi dal microscopio per un attimo e lo guardo maliziosamente.
"Non so.. forse che dovresti lavorare. Come sto cercando di fare io" rispondo ironicamente ponendo maggiore enfasi sulle parole finali.
Ian scoppia a ridere a quella che in realtà non voleva essere una battuta.
Agita la mano e mi colpisce scherzosamente sulla spalla.
"Sorry ma ho finito il turno. Sto andando via"

"Beh non preoccuparti .. Non mi mancherai" gli dico con un sorriso che tradisce il tono della mia affermazione precedente.
"Si certo .. ne sono sicuro"

Beh non posso farci niente.
Adoro Ian. Mi diverto tantissimo con lui ed è uno dei pochi che riesce a capirmi semplicemente guardandomi. Sa sempre come sollevarmi il morale e non è mai invadente.
So che la nostra amicizia non potrebbe mai rovinarsi.
Lui è un ragazzo fantastico. In realtà da molti potrebbe essere visto come il classico principe azzurro.
Capelli biondi leggermente mossi ed occhi azzurri. Alto, muscoloso ma non troppo. Da far girare la testa insomma.
Ma non è mai stato il mio tipo. E io, senza ombra di dubbio, non sono il suo.

"Ah volevo chiederti... chi era quel bocconcino nel tuo studio stamattina?"
Appunto. Come dicevo.

Alzo la testa di scatto, confusa.
"Ma di chi stai parlando?"
Ian alza gli occhi al cielo improvvisando uno sguardo disperato per la mia lentezza di comprendonio.
"Quell'angelo moro che stava con la bambina"

Improvvisamente sento le guance prendere calore e il cuore mi batte all'impazzata per l'agitazione.
Ma prima che potessi rispondere, Ian aggiunge :
"Ah comunque quella piccola è un demonio. Ha preso le mie cioccolate migliori. Mi devi 4 tavolette lindt"

Scuoto la testa divertita mentre rimetto nel contenitore di plastica l'ultima provetta che ho analizzato.
Sento gli occhi di Ian fissi su di me e so che non mi lascerà in pace finché non gli rispondo. Così decido farlo e di mantenermi sul generico.

Eppure mi hai stravolto la vita (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora