29. una rabbia incontrollabile

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---------------   DYLAN POV      ---------------

La rabbia mi acceca. Non riesco a pensare razionalmente e non voglio farlo.
Non dopo quello che ho visto.

"Esci da qui ho detto" urlo con tutta la rabbia che ho dentro e che mi sta consumando.
Sento la presenza di Miriam dietro di me e il suo tocco che si allontana dalle mie spalle.

Sento i suoi passi allontanarsi e, quando sono sicuro che non sia più in casa, afferro Clark e lo sbatto furiosamente contro la porta, chiudendola.

Clark si lascia sfuggire una risatina come se tutto questo lo stesse divertendo.

"Ma che razza di psicopatico sei?" gli dico immobilizzandolo.

"Quello che la donna di cui sei innamorato ama"

Lo scaravento a terra e, prima che possa avere il tempo di reagire, lo immobilizzo mettendomi sopra di lui.
Gli afferro la mandibola e gli sferro un colpo sullo zigomo destro.

"Che cazzo le hai fatto?" urlo senza rendermi conto di farlo e capisco di essere ormai fuori controllo.

Ma non posso fermarmi. Ho avuto la conferma di ciò che temevo di aver capito.

"L'hai picchiata vero?  Hai abusato di lei?"

Clark non mi risponde. Non fa nulla.
Quel pezzo di merda si limita a guardarmi e a sorridere come un fottuto psicopatico.

La rabbia mi travolge e si impossessa di me liberando i miei impulsi.
Le mie mani si stringono in pugni e le unghie mi graffiano la pelle.
Sfogo la mia rabbia su di lui, colpendolo ripetutamente sul volto che inizia a sanguinare.

Inizialmente non si ribella ma, dopo l'ennesimo colpo, Clark capovolge la situazione.

Si libera colpendomi la schiena con un ginocchio. Perdo momentaneamente la guardia e quei pochi secondi bastano a Clark per alzarsi e sferrarmi un pugno nello stomaco.

"Sei solo un idiota Dylan. Cosa credi? Che Miriam si sia dimenticata di tutti gli anni che ha trascorso con me solo per aver conosciuto te pochi mesi fa?" Mi dice girandomi attorno con un branco che accerchia una preda.

La mia mente viene pervasa da mille emozioni. Pensare a quello che Miriam deve aver passato con lui è troppo da sopportare.

Mi alzo velocemente e, con uno scatto, sono di nuovo su Clark.
Lo spingo contro la parete e lo colpisco fino al momento in cui qualcuno mi ferma.

Due braccia mi tirano indietro, lontano da Clark. Mi agito, cercando di colpire la persona che mi sta impedendo di farmi giustizia con le mie mani.

"Dylan calmati. Non fare sciocchezze" mi dice Ian mentre cerca di fare il possibile per tenermi fermo.

"Vattene subito Clark se non vuoi che ti finisca adesso" aggiunge guardando il mio nuovo peggior nemico.

Clark fa un sorrisino compiaciuto, come se sapesse che sarebbe andata a finire così.

"Ascoltami bene" gli dico puntandogli un dito contro, approfittando del fatto che Ian abbia allentato la presa su di me.
"Te la farò pagare per quello che hai fatto a Miriam. Non avrai un attimo di pace finchè io vivrò. Ti è chiaro?"

Clark mi guarda con presunzione dalla testa ai piedi e, senza rispondermi, va via.

Devo calmarmi ma come posso farlo? Tutto questo mi sta consumando.

"Tu lo sapevi?" chiedo a Ian quasi urlando.
Lui annuisce e capisco dalla sua espressione, che avrebbe voluto fare la stessa cosa che ho appena fatto io, molto tempo fa.

"Non posso crederci. Non posso pensare a quello che Miriam ha dovuto sopportare da sola" sussurro tra me e me.

Ian mi raggiunge e mi mette una mano sulla spalla come segno di comprensione.

"Senti Dylan... Miriam mi ha chiamato piangendo. Era sconvolta. E io mi rifiuto di vederla ancora così. Quindi ora va a parlarle"

Miriam.
Cosa dovrei dirle? Mi sento un'idiota per non aver capito prima cosa le stesse succedendo.
Ho addirittura pensato che fosse ancora innamorata di lui.
Un'idiota.
Ecco cosa sono stato.

"Dove si trova?" chiedo a Ian quasi con timore.

"È qua fuori"

Eppure mi hai stravolto la vita (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora