Pov Dylan
"Martin è tutto quello che posso dirti. Ho bisogno di una tua risposta.. per favore"
Stringo il telefono tra le mani come se ciò che il mio amico mi dirà ne valesse della mia vita.
In realtà, in un certo senso, è proprio così."Sta tranquillo Dylan.. ti richiamo più tardi" mi risponde chiudendo la chiamata.
Sono passati due giorni da quando siamo a New York.
Sono stati due giorni fantastici. Miriam si è rassenerata dal primo momento in cui abbiamo messo piede in questa città.L'altro giorno siamo andati a pattinare o, per meglio dire, Miriam e gli altri hanno pattinato: io ci ho provato.
Cecilia non ha fatto altro che prendermi in giro per le mie continue cadute.
È stato bello e allo stesso tempo umiliante vedere mia nipote che si coalizzava con Miriam.Si stavano entrambe piegando in due dalle risate quando sono caduto a faccia in giù sul ghiaccio, facendo voltare tutti verso la nostra direzione.
Sono stati due giorni fantastici. Ma lo sarebbero stati maggiormente e non fosse stato per il pensiero fisso di Clark che non ha abbandonato la mia mente nemmeno per un attimo.
Io e Miriam non abbiamo più affrontato quel discorso. Mi ripeto che ciò è dovuto al fatto che non voglia vederla soffrire.
Vorrei vederla sorridere sempre.
Come sorride quando Cecilia la abbraccia facendole vedere l'ennesimo disegno sul natale che ci raffigura.Come sorride quando i nostri sguardi si incontrano nella stanza e abbassa il volto, arrossendo.
In realtà, ho paura che il motivo per cui non ho ancora affrontato l'argomento è un altro: la verità è che mi sento in colpa.
Mi sento in colpa per non averlo capito prima. Avrei dovuto capirlo dal primo momento in cui ho visto Clark e la paura impressa sul volto di Miriam, quel giorno in laboratorio.
Tuttavia, non intendo fare come gli altri. Come il fratello di Miriam, come Ian ...
Io non me ne starò in silenzio mentre quel bastardo cammina tranquillamente tra le strade di Londra."Zio Dylan zio Dylan.. guarda cosa mi ha comprato Miriam "
Sobbalzo quando Cecilia mi raggiunge come una furia, sventolandomi davanti agli occhi una bambola di pezza.
Non mi ero nemmeno accorto che fosse entrata nella stanza."Wow ma è bellissima.. dovrai averne molta cura"
Sorride soddisfatta e si getta sul divano per giocare con il suo nuovo regalo.
Dietro di lei, entra Miriam insieme agli altri con un sorriso smagliante.
"Babbo Natale è in anticipo quest'anno?" le chiedo indicando la bambola che ha regalato alla mia nipotina.
Lei mi guarda entusiasta. Ha una luce particolare negli occhi da quando siamo qui. Vorrei che potesse averla sempre.
"Non di molto. In fondo oggi è la vigilia" mi dice prendendomi la mano e facendomi alzare dalla sedia.
"Mi dispiace che tu non sia venuto. C'erano tantissime cose che avrei voluto vedere con te"
Le sue mani si intrecciano dolcemente dietro la mia nuca, dandomi una sensazione di pace immediata.
Tra le sue braccia mi sento sempre a casa."Si beh.. . Dovevo fare una chiamata importante. Per il lavoro"
Dopo aver sentito la parola lavoro, Miriam sembra accigliarsi ma per fortuna non indaga oltre.
STAI LEGGENDO
Eppure mi hai stravolto la vita (IN REVISIONE)
ChickLitCOMPLETA Miriam è una ragazza molto semplice che vive la sua vita con la solita routine. Dopo essersi laureata, si è trasferita a Londra per iniziare una nuova vita. Ma quando incontra Dylan qualcosa cambia dentro di lei. Sente il bisogno di avere...