6- Più vicini

8K 273 49
                                    

Il giorno in cui chiamerò Giusy e lei risponderà al primo squillo, probabilmente sarà l'inizio dell'apocalisse.
Di certo non è questo il giorno.
Provo a chiamarla una seconda volta mentre osservo il resto del gruppo avvicinarsi all'auto di Dylan.

Ambra sembra una cozza attaccata allo scoglio tanto che gli si è avvinghiata contro.
Ad essere sincera, a volte la invidio. Deve possedere un'autostima di ferro per essere così sfacciata. Io non ci riuscirei mai.

Chiudo la chiamata quando mi risponde la segreteria per la seconda volta e mando a Giusy un semplice messaggio dove la informo del nuovo programma di questa sera. Infilo il telefono nella borsa dopo aver attivato la suoneria e mi avvicino agli altri.

"Puoi lasciare la macchina qui e dopo ti accompagno a prenderla" propone Dylan, appoggiato alla portiera della sua auto.
Ian scuote la testa contrariato.

"Non ci entriamo tutti nella tua auto. Dobbiamo anche passare a prendere Tyler"

Vedo Ambra girarsi intorno con aria annoiata e chiaramente infastidita da quella perdita di tempo.
"Facciamo cosi: io vado con Dylan e Cecilia.. tu vai con Miriam a prendere gli altri e ci incontriamo nel locale" propone alla fine con un sorriso smagliante, come se fosse pienamente soddisfatta per aver risolto un complesso problema di fisica quantistica.

Dylan la guarda in un modo che non riesco pienamente a decifrare: sembra infastidito o magari sorpreso per la sua iniziativa.
Forse la trova interessante. A quanto pare, molti ragazzi preferiscono le donne più sfrontate.

Ma tutto passa in secondo piano quando il suo sguardo e quello di Ian si spostano su di me, mettendomi così sotto pressione da farmi sentire in obbligo di dire qualcosa.

"Va bene.. allora facciamo cosi" dico semplicemente, cercando di nascondere questa ondata di rabbia improvvisa che mi sta travolgendo.
Raggiungo Ian come conferma di quella decisione e ci incamminiamo verso la sua auto, lasciando Dylan e Ambra alle mie spalle.

Dopo circa mezz'ora arriviamo davanti al locale insieme a Giusy e Tyler.
Noto subito l'Audi nera di Dylan parcheggiata nel vialetto adiacente al pub.
E improvvisamente l'idea di trovarlo già dentro insieme ad Ambra mi rende nervosa.
Di cosa avranno parlato durante il viaggio fino al locale?

"Andiamo baby che stasera ho voglia di divertirmi"
Ian mi prende sotto braccio e mi trascina letteralmente all'interno del pub. Sento il rumore dei baci e delle risate di Giusy e Tyler dietro di noi mentre ci raggiungono.

Quando entriamo, resto frastornata dalla musica fin troppo alta per i miei gusti.
Ma dopo pochi secondi mi ci abituo.

Al centro della sala una console armeggiata da un Dj dà un aspetto da discoteca a quel posto ed è in netto contrasto con l'arredamento rustico.

Una ventina di tavolini di legno, posti al centro di divanetti circolari di pelle scura, sono disposti in fila lungo le pareti e un paravento alto garantisce la privacy ad ognuno di essi.

"Ecco Dylan" urla Giusy, cercando di farsi sentire al di sopra della musica e indica un tavolo poco lontano da noi.

Dylan è seduto con Cecilia sulle gambe. Ambra, alla sua destra, continua a muoversi sfacciatamente a ritmo di musica cercando di attirare la sua attenzione. Ma Dylan è totalmente rapito da Cecilia, la quale ride a squarciagola mentre suo zio le fa il solletico.

Quando li raggiungiamo, Ambra si mostra stranamente felice.

"Finalmente siete qui. Dylan, adesso non hai più scuse" dice entusiasta e inizia a tirarlo insistentemente per un braccio, ignara della presenza di Cecilia sulle sue gambe.
La piccola si stringe ancora di più alla camicia azzurra di suo zio.
"Scuse per cosa?" domando in preda alla curiosità.
Dylan intanto ha spostato Cecilia dalle sue gambe facendola sedere sul divanetto e si è alzato raggiungendo Ambra, che sorride soddisfatta.

Eppure mi hai stravolto la vita (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora