Eppure mi hai stravolto la vita (IN REVISIONE)

33. Credo di essermi innamorata parte due

Mi impongo di aspettare ancora qualche minuto prima di salire in camera per continuare a disfare la valigia.

L'atmosfera natalizia che si respira nella hall di questo albergo è davvero suggestiva ma non riesco a goderne a pieno.

Almeno, non prima di sapere il motivo per cui Daniel voglia parlarmi.

Qualche minuto dopo, lo vedo entrare nell'albergo. Da solo.
Attraversa la reception e mi raggiunge, trascinando il trolley dietro di sé.

"Ciao.. scusami per il ritardo" mi dice quasi timidamente e stento a riconoscerlo.
Per quel poco che ho conosciuto di lui, è un aspetto caratteriale che non gli si addice.

"Nessun problema.. dove sono Dylan e Cecilia? "

Dopo un attimo di silenzio, come se lo avessi colto alla sprovvista,  mi informa che si sono fermati in un negozio di giocattoli: a quanto pare, Cecilia era rimasta folgorata dalla vetrina ricolma di orsi di peluche.

"Miriam ascolta io.. volevo parlarti. In realtà..  voglio chiederti scusa"

"Non capisco. Per cosa dovresti scusarti?" domando scettica.
In tutti gli scenari che avevo immaginato, questo non l'avevo considerato.

"Beh io.. ho sbagliato quel giorno. Il giorno in cui mi sono presentato al laboratorio e..."
Si passa nervosamente una mano tra i capelli, sospirando nervosamente come segno di difficoltà.
"E ho cercato un contatto con te.. Mi dispiace davvero"

Ricordo molto bene quel giorno. Avevo accantonato questo episodio perché poco dopo, quella stessa sera, avrei rincontrato Clark.

Resto senza parole, non sapendo in realtà cosa dovrei dire.

"Inoltre sono stato uno stronzo a dirti quelle cose di Dylan. Ero arrabbiato con lui e..."

"Perché mi chiedi scusa solo adesso?" gli chiedo interrompendo il suo discorso.

"So quanto conti per mio fratello. Sei importante per lui. Stiamo cominciando, dopo anni, a ricostruire un nuovo rapporto e non voglio che niente lo rovini. Se sapesse quello che ho fatto alla donna che ama, lo ferirei troppo"

"Quindi è questo il tuo movente? La paura che io possa dire a tuo fratello che ti sei presentato nel mio laboratorio ubriaco?" dico, quasi come una conferma, mentre mi invade una rabbia quasi irrazionale.

"No Miriam .. stai travisando le mie parole. Io..."

"Daniel .. Hai detto cose troppo sgradevoli su tuo fratello. Mi hai detto che era un traditore, un falso e che mi sarei accorta presto del mostro che avevo accanto"

Mi rivolge uno sguardo incredulo per poi voltarsi e sorridere facendomi, se possibile, arrabbiare di più.

"Posso sapere cosa hanno le mie parole di così divertente?"

"Non è questo. È il fatto che tu sia più arrabbiata per le parole che ho usato per descrivere mio fratello del fatto che sono venuto ubriaco da te"

Gli vorrei dire che, rispetto alle cose che ho vissuto, lui non rientra assolutamente tra coloro che mi hanno segnato o negli episodi che mi hanno spaventata.

Scuoto la testa rassegnata, convinta del fatto che con Daniel non si possa avere una conversazione seria.
Decido di andarmene ma, prima che possa raggiungere le scale, lui mi raggiunge prendendomi il polso.

"Miriam non volevo essere offensivo. È una cosa buona. Vuol dire che ci tieni davvero tanto a mio fratello, forse anche più di quanto tu tenga a te stessa"

Sorprendentemente, Daniel è riuscito a capire. Non che ci sperassi. Magari sono troppo dura con lui ma non posso dimenticare che, per colpa sua, Dylan è stato male più volte. Troppe.

"Ti prometto che non farò più soffrire mio fratello" mi dice come se mi avesse letto nel pensiero.
"Lui è più uomo di quanto io sia mai stato e posso solo imparare da lui. Ero solo troppo orgoglioso per ammetterlo"

Sorrido in modo spontaneo e sincero per la prima volta da quando conosco Daniel e lui fa lo stesso.

"Bene. In questo caso, accetto le tue scuse"

Eccomi
Scusatemi per l'assenza ma gli esami mi stanno uccidendo.
Spero davvero di riuscire ad aggiornare più spesso perché ho troppe idee e non vedo l'ora di condividere la storia con voi.

A presto ❤❤