31. Arrivo a New York

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   -------- POV DYLAN ---------


Lo sapevo.
Sapevo che Miriam mi stesse nascondendo qualcosa.
Quando questa mattina abbiamo parlato, prima che andasse a casa sua, avevo avuto una strana sensazione.
Non so spiegarlo ma era come se, come conseguenza dei suoi comportamenti, tutti i pezzi tornassero di colpo al loro posto: il suo attacco di panico, la sua diffidenza iniziale, la sua paura quando ha visto Clark.

Ma non volevo crederci.
Non potevo farlo. Sarebbe significato troppo.
Ho cercato di parlare con Ian dopo che se ne era andata. Ho provato a convincerlo a dirmi la verità.
Ma è stato inutile.
L'unica cosa che continuava a dirmi era che non spettava a lui dirmi tutto e che avrei dovuto parlare con Miriam.

Ed è stato in quel momento che ho avuto un'ulteriore conferma che si celasse qualcosa di più profondo dietro ai comportamenti di Miriam.

Sono corso verso casa sua e mi si è gelato il sangue quando l'ho sentita gridare. Ma nulla di tutto questo è paragonabile a quello che ho provato quando l'ho vista contro il muro, agitarsi cercando di sfuggire alla presa di quel verme.

La rabbia che ho provato il quel momento è indescrivibile. Non credevo che fosse possibile sentire una tale ira dentro di sè in un'unica volta.

Non volevo partire. Dopo quello che ho visto.
Non dopo quello che ho scoperto
Volevo solo farla pagare a quel bastardo per aver osato toccarla, per aver pensato di avere il diritto di poterla umiliare per anni.

Ma ciò che voglio io non conta. Adesso tutto quello che conta per me è il benessere di Miriam. Ed è per questo che dovevo allontanarla al più presto da Londra.
E da Clark.

Quando l'aereo è atterrato sul suolo newyorkese, sembrava più serena. Quasi sollevata.

Non abbiamo detto una parola durante il viaggio. Si è addormentata sulla mia spalla, lasciandomi solo con i miei pensieri e la mia rabbia.

"Sembra che Miriam stia già meglio" mi dice Ian indicandola, mentre sorride a Giusy e tira il trolley dietro di lei.

Recupero la mia valigia e la borsa dal bagagliaio dell'aereo e mi assicuro che Daniel abbia preso tutte le cose di Cecilia.

"Non avresti dovuto fermarmi" rispondo a Ian mentre ci incamminiamo verso l'interno dell'aeroporto.

Cecilia stringe la mano di Daniel, guardandosi attorno con un'aria sbalordita.
Sembra un pulcino in mezzo a una spiaggia.

"Dylan io so cosa stai provando perché ci sono passato. Anche io avrei voluto spaccargli le ossa dopo aver saputo quello che le avevo fatto ma..."

"Ma niente Ian" lo interrompo fermandomi davanti a lui.
"Io tengo troppo a lei per lasciare perdere"

"Cosa vorresti dire? Che io non tengo abbastanza a lei?" replica Ian irritato.

So che tiene molto a Miriam.
Si amano come se fossero fratello e sorella.
Ed è questo il punto.

Il loro legame è indiscutibile ma ciò che lega me a Miriam è più forte.
E non riesco a sopportare l'idea che un essere ignobile che osa definirsi un uomo, possa averle fatto questo.

"Dylan tu la conosci da qualche mese. Io la conosco da più di un anno" continua Ian quando si rende conto che non avrebbe ricevuto alcuna risposta da me
"L'ho vista scostarsi con il terrore negli occhi quando la toccavo accidentalmente. L'ho sentita piangere nel suo ufficio quando pensava che nessuno la vedesse ed uscire con il sorriso sulle labbra come se niente fosse"

"Se stai cercando di farmi stare meglio Ian, ti informo che non ci stai riuscendo"

"No. Sto cercando di dirti che tu stai facendo i conti con questa rabbia da poche ore. Lei sta gestendo il suo dolore da anni"

Nel momento in cui stavo per replicare, Miriam si gira verso di noi con Cecilia in braccio e ci raggiunge.

"Ragazzi che ci fate fermi qui? Cecilia non vede l'ora di uscire da questo aereoporto" dice con un sorriso enorme sulle labbra.

Cecilia si tiene a lei sorridendo entusiasta.
Vedere Miriam così serena dopo quello che è successo, mi restituisce un po' di serenità.
E vederla con mia nipote, mi fa stare bene.
Troppo bene.

Rivolgo un'ultima occhiata a Ian che si è completamente zittito. Tuttavia, Miriam non sembra aver notato il suo cambio d'umore.

"Allora andiamo a scoprire questa città"
Cecilia si sporge verso di me e la prendo in braccio, mentre stringo la mano di Miriam.

Eppure mi hai stravolto la vita (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora