DUE TALENTI

Trentunesimo Capitolo

Rimasto solo si butta sul letto e chiama Claudio "Amò tu sei tutto matto..mai fatto pija n'corpo" "Cicci per te questo e altro" "Amò ma n' do te trovi?" "Sono al castello ad aspettarti" "non vedo l'ora di raggiungerti" e rimangono a parlare per quasi tutta la notte, il giorno dopo Mario si sveglia presto insieme ai bambini e sentono suonare il campanello "chi è?" "Sto' cavolo aprici" "Titty che ci fai qui?" "Nun rompe le scatole e apri" il moro fà scattare l'apertura del cancello e apre la porta di casa, vede due macchine dalle quali scendono Nadia e Maurizio..Titty e Miguel..Samuel e Gianluca ed infine Valentina e Daniele "ma perché siete tutti qui?" Titty "siamo tutti qui perché Claudio sapendo che questa mattina saresti stato agitato ci ha chiesto di darti una mano, ora spostati che entriamo", appena entrati Nadia "ma ancora non hai preparato niente, ok ora io preparo la colazione dopo tutti gli uomini aiutano Mario ha prepararsi, io Titty e Valentina pensiamo ai bambini".

Alle 12:15 puntuale arriva la limousine dove salgono Mario e i bambini e nelle altre due tutti gli altri, alle 16:45 arrivano al castello e ad aspettarli al cancello c'è Miccio "che ci fa lui qui?" "È il vostro wedding planner" parcheggiano e scendono, Miccio controlla il suo vestito e il papillon e gli mette un fiore all'occhiello, poi da i cestini con i petali verdi e blu a Riccardo e Claudia ed infine controlla le damigelle Titty e Valentina, quando il wedding planner ritiene che sia tutto perfetto li accompagna nella zona del parco dove si svolgerà la cerimonia, le prime ad incamminarsi lungo il tappeto rosso sono le damigelle, poi partono i bambini che cospargono i petali, infine parte la marcia nuziale eseguita da un violino ed un'arpa e Nadia sotto braccio a Mario raggiungono Claudio, arrivati davanti all'altare i due ragazzi si scambiano un tenerissimo bacio poi intrecciano le loro mani e si voltano verso il sindaco, il quale gli elenca gli articoli di legge che permettono l'unione civile poi "potete scambiarvi le promosse".

"Ti amo non solo per quello che sei ma per quello che sono io quando sei con me, ti amo non solo per quello che hai fatto di te ma per quello che fai di me, ti amo perché ignori le possibilità di ciò che è stupido in me e accetti le possibilità di ciò che è buono in me, abbiamo fatto tanta strada insieme hai conosciuto Riccardo e Claudia e fin da subito hanno visto il buono che c'è in te, abbiamo attraversato tanti momenti difficili stavamo per perderti per sempre a causa della mia testardaggine ma poi finalmente ci siamo ritrovati anche se in un momento doloroso come ti sei svegliato e siamo potuti andare nella nostra nuova casa, ti ho chiesto di sposarmi e tu hai accettato ora sono qui davanti a te e ti chiedo vuoi tu Claudio Sona prendere me Mario Serpa come tuo legittimo sposo e ti prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, in ricchezza e povertà e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita".

"Giusto papà Maio!" "Didi stai zitta"

"Ti ho incontrato in un momento molto difficile della mia vita perché ero stato ferito e calpestato dalla persona che credevo sarebbe rimasta al mio fianco per tutta la vita e di conseguenza non credevo più nell'amore, poi però ho incontrato i tuoi bellissimi occhi neri e fin dal primo momento ho capito che l'amore con l' A maiuscola esisteva, ho conosciuto i tuoi figli e fin da subito mi hanno chiamato papà rendendomi molto felice, poi a causa della tua testa dura ho rischiato di perdervi per sempre siete tornati da me nel
momento in cui io non potevo vedervi, quando sono uscito dall'ospedale mi hai chiesto di sposarti e io ho risposto di sì ora sono qui davanti a te e ti chiedo vuoi tu Mario Serpa prendere me Claudio Sona come tuo legittimo sposo e ti prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, in ricchezza e povertà e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita".

"Hai ragione papà Claudio" "Didi ti avevo detto di non parlare stai zitta"

"Pecche non stai zitto tu"