Prologo

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Toccare il fondo è qualcosa a cui non ho mai pensato prima, e mentre fisso il mio riflesso allo specchio, mi rendo conto di essere andata ben oltre quello che mi ero imposta.

Ci sono cose difficili da accettare, altre le reputo ancora impossibili. Eppure mentre tocco il mio ventre piatto, troppo piatto, mi rendo conto che forse qualche errore l'ho commesso anchi'io.

In pochi capiranno, pochi conoscono questa sensazione.

Sento il ticchettio delle costose scarpe di mia madre percorrere le scale che la separano dalla mia stanza. Vorrei non arrivasse mai, ma lei è già qui, pronta a spedirmi in un posto dal quale spero di non tornare più.

E' un pensiero malsano il mio, si dovrebbe avere più rispetto della vita, di se stessi e anche di chi dice di volerci bene. Eppure, troppo spesso, lo dimentichiamo.

Sospiro e cerco di imprimere nella mia mente l'ultima immagine della mia stanza, della nostra stanza.

Il dolore è ancora troppo forte e lo sarà per sempre.

"Sei pronta?" Non mi guarda e non serve che io controlli. Nell'ultimo anno sono cambiate tante cose e mai nel verso giusto. Non le rispondo, non lo merita, così come mio padre non meritava di immischiarsi in una famiglia così priva di sentimenti.

Stringo forte le mani sulla mia valigia aggrappandomi alla consapevolezza che un giorno non troppo lontano, io possa di nuovo essere con lui.

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