Capitolo 15

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Non ho mai riso così tanto guardando un horror, ma con Karl sembra che tutto abbia un sapore diverso. Siamo seduti sul letto, molto lontani o forse meno rispetto all'inizio. Averlo nella mia stanza, fra le mie cose è strano. All'inizio ero parecchio a disagio, poi è stato tutto fin troppo naturale. "Stavi per cadere", il film è appena finito e fra di noi è calato un silenzio imbarazzante, almeno per me. "Oh, io.....non me ne ero accorta". Karl indossa ancora le scarpe, non ha mai esagerato. Ha rispettato i miei silenzi e le cose che non ero pronta a fare. Eppure ora ho voglia di un suo abbraccio ma non saprei come e quando chiederglielo. "E' stato bello", cambia argomento e gliene sono grata. Inconsapevolmente Karl mi aiuta tanto e io sento di dimostrargli sempre troppo poco. "Ho parlato con il dottor Morrison questa mattina. Domani inizio la cura di cui ti ho parlato". Non so esattamente perchè dopo un momento come questo io abbia deciso di parlargli di qualcosa di così intimo per me. Mi sto iniziando a fidare di lui. "Sembra una bella notizia", si tocca il mento mentre mi guarda. "Si, credo lo sia", sussurro ma ho subito bisogno di parlare d'altro. "Fra pochi giorni ci sarà la tua esibizione"; mi viene da sorride e il sereno torna anche sul suo viso. Karl spesso sembra un libro aperto, eppure ci sono momenti in cui le sue reazioni mi straniscono. "Già, hai promesso che ci sarai", l'espressione furba di sempre che ho imparato ad apprezzare fin troppo."In realtà non ti ho promesso nulla", incrocio le braccia al petto non riuscendo a distogliere lo sguardo da tutto quel nero. Non sai mai dove inizia ma sopratutto dove finisce. Sembra immenso, quasi irraggiungibile come tante cose della sua vita che sembra mi sfuggano dalle mani ogni volta. "Ma verrai lo stesso", afferra la mia mano sulla mia gamba. "E' un ordine?" Aggrotto la fronte quando inizia a giocare con le mie dita. "Se preferisci pensarla in questo modo", scrolla le spalle. "A me basta sapere che ci sarai", poi mi inchioda ancora con quegli occhi troppo profondi per non nascondere nulla, eppure una parte di me preferisce non pensarci e godersi l'attimo. E' per quelli che viviamo. "Vedrò quello che posso fare", cado all'indietro sul letto e scelgo di spegnere quell'interruttore che non mi permetterebbe di dire quello che sto per dire. "E comunque potevi toglierle le scarpe per guardare il film", chiudo gli occhi. Non ho affatto sonno, avrei mille cose di cui parlare. "Sei stronza, lo sai?" Mentalmente li sgrano quando sento il suo respiro battere sulle mie labbra. "Non sono un santo, Kendra". "Non ho mai pensato che tu lo fossi", lentamente apro gli occhi trovando quello che mi aspettavo e forse desideravo. "E non mi sei affatto d'aiuto", con due dita accarezza il profilo del mio viso fermandosi sulle labbra. "Neanche tu sei molto collaborativo", le mie mani si muovono d'istinto fra i suoi capelli sulla fronte. Lo accarezzo come credo di non aver mai fatto prima. I suoi occhi si socchiudono, come se questo lo rilassasse, come se gli piacesse tanto quanto piace a me guardarlo. Lo farei per ore senza mai stancarmi. Scuote il capo poggiando poi la fronte contro la mia. "Credo sia meglio che io vada, si è fatto tardi", fà per alzarsi ma le mie labbra si muovono al di fuori di qualunque controllo. "Resta", stento a riconoscere la mia voce in una notte che precede un giorno troppo importante. Un nuovo inizio di cui ancora non sono sicura al cento per cento. La sua testa scatta nella mia direzione e non posso dargli torto. Neppure io mi aspettavo una cosa simile e ora, mi sento abbastanza ridicola. "Lascia perdere", non lo guardo mentre mi infilo sotto le coperte consapevole di aver saltato la cena anche questa sera. Non ottengo risposta, almeno non a parole, ma il mio cuore trema quando sento i suoi passi muoversi verso di me. "C-cosa stai facendo?" Lo fisso mentre si toglie le scarpe e scosta la coperta dal suo lato. "A vent'anni hai già problemi di memoria?" Sbuffa una risata mentre si stende al mio fianco portando le braccia dietro la testa. Il letto è grande e siamo ancora troppo lontani per sfiorarci. "Cretino", lo guardo male e in risposta ammicca uno dei suoi soliti sorrisi. Mi chiedo come siamo arrivati a tutto questo, mi chiedo come io stia permettendo a me stessa di provare cose simili con una persona che conosco a malapena da due settimane. "Puoi spegnere la luce?" Continua a guardarmi con quell'espressione da sbruffone che tanto gli dona. "Qualche altra cosa mio re?" Incrocio le braccia al petto mettendomi seduta. Credo che dormire sarà impossibile stanotte o forse troppo bello. "Va bene così principessa, per ora", aggiunge posizionando meglio il cuscino sotto la sua testa. Probabilmente sarà un inferno per lui dormire in jeans. Io ogni caso Karl sembra adattarsi a tutto con fin troppa facilità. "Mh, allora buonanotte", mi stendo e gli do le spalle. Sono tesa come una corda di violino. Cerco quasi di non respirare mentre prego con tutte le mie forze di non dire o fare qualcosa di imbarazzante durante la notte. "Hai davvero sonno?" Stringo il lenzuolo fra le dita quando sento il suo petto caldo a contatto con la mia schiena. "Tu no?" Continuo a fissare il vuoto davanti a me. Non sarei mai in grado di reggere questa vicinanza. Certo, non sarebbe la prima volta che ci baciamo ma in un letto avrebbe un significato totalmente diverso. Tutto questo mi spaventa e mi eccita al contempo. Dovrei frenare le cose e rendermi conto che Karl oltre quattro frasi ad effetto non mi ha mai promesso nulla. Non abbiamo mai parlato chiaramente di quello che siamo o che potremmo essere, ed è escluso che sia io ad aprire l'argomento. "Non hai ancora imparato", lo sento ridere. "Eppure è un bel pò che ti riempo di domande". "Non tantissimo tempo", mi si spezza il respiro quando avvolge il mio piccolo corpo con un braccio. "Kendra, ho una domanda. Più che altro una curiosità, non mi frega molto".  "Spara", rilascio un lungo respiro e per poco non mi strozzo con la saliva quando continua. "Per caso piaccio alla tua ex compagna di stanza? Non ricordo il nome". "Cosa?" Mi giro di scatto colpendogli il naso. "Cazzo, Kendra. Mi piaci quando sei aggressiva, ma così esageri". "Perchè lo pensi?" Mi metto a sedere sulle ginocchia mentre lui si tocca la zona colpita. "Ah, scusami. Non l'ho fatto apposta". "Lo spero", si acciglia per poi sfoderare un sorriso enorme. "Quindi le piaccio?" Qualcosa in me scatta. "Perchè lo chiedi a me? Va da lei, si trova nella 214, primo piano sulla destra". "Cosa vuoi che me ne freghi di lei. Non essere gelosa". "Nei tuoi sogni", stringo le mani in due pugni e quasi non me ne rendo conto. "Effettivamente ci sei già entrata nei miei sogni". "Potevi fare il poeta, sai? Sei bravo a sparare cazzate". "Hey, calmati", mi afferra per la mano e vorrei tanto cancellargli quel ghigno con un pugno. "Te l'ho chiesto solo perchè prima è successa una cosa strana". "Non devi darmi spiegazioni...aspetta, cosa?"
Scoppia a ridere e a quel punto ci provo. Gli tiro un pugno in pieno stomaco che lo fa solo divertire ancor di più. "Che stronzo", sbuffo. "Mi sono fatta male", mi tengo la mano che lui prontamente racchiude fra le sue. "Sei stupida, ecco perchè ti sei fatta male", l'accarezza ma sono ancora troppo agitata per godere di queste sue attenzioni. "Parla Karl", cerco di liberarmi dalla sua presa ma con uno strattone mi ritrovo stesa su di lui. "Se pensavi che quella fosse una tua amica, faresti bene ad aprire gli occhi". "Io non ho amiche, non più". "Argomento discutibile ma per ora concentriamoci su di lei". "Cosa ti ha detto?" Spero vada al sodo, l'ansia non è mai stata un'ottima consigliera per me. "Stavo salendo le scale quando mi ha fermato. Mi è sembrato parecchio strano, nessuna di loro mi ha rivolto la parola ma quando ti ha nominato ho pensato che fosse giusto ascoltare cosa avesse da dire", prendo un lungo respiro quando le sue mani iniziano ad accarezzare la mia schiena. "Mi ha chiesto se io e te fossimo fidanzati, stavo per rispondere ma ha continuato", e mi ritrovo ad odiare Davina per non avermi dato la possibilità di conoscere la sua risposta. Ovviamente so che io e Karl non siamo fidanzati. Trovo il solo termine ridicolo, eppure ero fin troppo curiosa di ascoltare le sue parole a riguardo. "Per fartela breve, le sue parole sono state: ti consiglio di lasciarla perdere, quella è fuori di testa. Potrebbe gettarsi dalla finestra da un momento all'altro. Sei giovane, meriti di meglio", qualcosa in me si spezza. "Purtroppo non ho avuto tempo di mandarla all'inferno, è corsa via". Io sono paralizzata. "Forse...non avrei dovuto dirtelo". "Hai...h-hai fatto benissimo, invece", mi sposto dal suo corpo tornando a sedermi al mio posto. "Comunque si, le piaci. Fin dal primo giorno mi ha parlato di te, è innamorata", non lo guardo. Fisso le punte dei miei piedi consapevole di avere distrutto ancora qualcuno. "Si chiama Davina". "Non mi interessa il suo nome", sento il suo sguardo su di me. Vorrei scappare. "Sapevo del suo interesse per te, le ho parlato di....di quello che è successo. Non l'ha presa molto bene". "Questo non le permette di parlare di te in questo modo", sgrano gli occhi quando le sue mani calde afferrano il mio viso. "Forse avrei dovuto parlarti di lei". "Kendra", assottiglia lo sguardo. "Pensi che sarebbe cambiato qualcosa? Vengo qui da anni, se qualcuna avesse attirato la mia attenzione avrei già fatto il primo passo", si avvicina, "dovresti saperlo, infondo". Occhi dentro occhi e labbra che si desiderano troppo. "Sei...", le sue labbra mi fermano. "Lo so", chiudo gli occhi quando mi attira a se, mi stringe. Quando le sue mani accarezzano la mia nuca e le sue labbra cullano le mie. Stringo gli occhi quando affondo le dita fra i suoi capelli neri e morbidi. Profumati, semplicemente perfetti. "Non ti allargare". "Ok, faccio il bravo", sorride sulle mia labbra riportando le mani al suo posto. Lascio che mi trascini sul suo corpo senza mai oltrepassare un limite per me ancora impossibile da eliminare. Lascio che mi accarezzi i capelli fin quando entrambi non ci fidiamo abbastanza dell'altro, addormentandoci come due bambini sereni e senza paure.

Angolo autrice.
Buongiorno ragazze, come state?
I nostri ragazzi sono sempre più dolci fra loro. Cosa ne pensate dei loro caratteri? Chi dei due vi piace di più? Sono curiosissima! Alla prossima XX.

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