7 - 𝐷𝑟𝑜𝑤𝑛 𝑚𝑒 𝑜𝑢𝑡

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{Rose Weasley e Scorpius Malfoy}

^^

Erano le otto di sera quando Hagrid ci lasciò finalmente liberi dall'incombenza degli Schiopodi. Non si era arrabbiato che i nostri si fossero divorati a vicenda, soltanto rattristato, ma alla fine aveva spiegato che sapeva dall'inizio come ci fosse la possibilità che sarebbe potuto succedere, e che non dovevamo preoccuparci.

Questo però non significava che chi era rimasto senza creatura poteva andarsene via, tutt'altro: ci assegnò ad altri gruppi, e sospettavo che mi avesse inserito in quello di Izzy, Albus e Kalea perché si sentiva in colpa per l'enorme bruciatura su buona parte del mio avambraccio.

Quindi erano le otto e mezza quando io e Malfoy ci presentammo in Infermeria, nonostante necessitassimo anche di una doccia e di un pasto caldo. In pochi giorni sarebbe stato Halloween, e perciò il freddo stava iniziando ad arrivare—ci presentammo sulla soglia della stanza tutti infreddoliti e poco entusiasti. Come se non bastasse, non eravamo nemmeno gli unici ad aver bisogno di cure mediche a causa delle lezioni di Hagrid.

Madam Pomfrey ci gettò a malapena un'occhiata quando ci vide. "Sedetevi sugli ultimi due letti in fondo alla sala, ragazzi! Verrò a controllarvi il prima possibile," e sparì dietro una tendina. Sentimmo poi dei lamenti, e preferii non immischiarmi.

Avevo sentito che c'era stata una rissa tra ragazzini del secondo anno di tutte e quattro le Case che ci era anche costata cento punti a testa, perciò l'Infermeria brulicava di studenti feriti—anche gravemente, dato che avevano avuto la brillante idea di usare la magia, benché non sapessero come fare.

Mi sdraiai su un letto con uno sbadiglio. Non ci potevo credere che Hagrid ci aveva tenuti dalle undici quella mattina sino a quell'ora, era disumano; poi non io mangiavo dalla sera prima, considerato che avevo anche saltato la colazione, e il mio stomaco ormai aveva iniziato a comunicare per conto proprio come se fosse stato posseduto.

"Malfoy," esalai in un lamento con la faccia sepolta nel cuscino, dopo soli cinque minuti che eravamo là.

Lo sentii sospirare dal letto affianco al mio. "Dimmi, Weasley."

"Ho fame," dichiarai, infastidita. E ogni volta che il mio stomaco brontolava e io non ero nelle condizioni di sfamarlo, mi innervosivo—eredità di mio padre, il celebre Ron Weasley. Non avevo neanche appeso ancora i nomi di chi era entrato in squadra, giusto per aggiungere carne sul fuoco, e speravo che tutti coloro che avevano partecipato alle Selezioni non se la fossero presa più di tanto.

"Lo so, anch'io ho fame," Malfoy aveva una voce piatta, "dobbiamo soltanto aspettare Madam Pomfrey."

"Ma io ho fame adesso."

"Per la fame di cibo non posso farci niente," replicò malizioso, "ma per quell'altro tipo..."

Un ragazzino del primo anno accanto a lui si voltò a guardarlo, puramente scandalizzato, la bocca a forma ovale. Tale gesto ebbe come conseguenza quella di farmi scoppiare a ridere, almeno in parte distraendomi dal gorgoglio del mio stomaco. Sembrava che l'avesse visto nudo, dalla sua faccia—cosa che sicuramente non avrebbe scatenato in me la stessa reazione.

"Ma smettila, con la spalla messa in quel modo non riusciresti neanche a sollevare una Puffola Pigmea. Non ti sembra di esagerare?" ribattei, beffarda.

Malfoy mi guardò risentito. "Io sarei capace di muovermi in qualunque condizione, veramente."

Ignorai il bambino che aveva la faccia rossa come i miei capelli. "Questa la dice lunga sul tuo conto, sai?"

Give Me Love // Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora