58 [𝐴𝑙𝑏𝑢𝑠] - 𝑆𝑡𝑖𝑙𝑙 𝑡𝒉𝑒 𝑜𝑛𝑒

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{Albus e Isabelle: nominatemi una coppia migliore di loro... se ci riuscite (; }

^^

"Ho fame!" piagnucolò Izzy al mio fianco, trascinando gli stivali nella neve con aria stanca. "Ho fame, Al."

"Tu hai sempre fame, stella," le ricordai con un sorrisetto divertito, girandomi a guardarla. Lei si era bloccata in mezzo al corso principale e mi guardava con un sopracciglio alzato. "E con questo cosa vorresti dire?" chiese, piccata.

Ogni volta che Isabelle si trovava nel mio campo visivo, mi rendevo conto di quanto fossi innamorato di lei. Poteva sembrare melenso, esagerato, ma era la verità. E non c'entrava la sua ammaliante ed estrema bellezza, che la rendeva a mani basse la ragazza più affascinante del nostro anno - era il modo in cui la mia anima si legava alla sua che la rendeva così speciale.

Spostò i lunghi capelli neri oltre la spalla, che le accarezzavano la vita, e mi guardò con un sopracciglio alzato. Aveva degli occhi scuri, che alla luce del sole assumevano una sfumatura dorata, e che venivano spesso confusi con del semplice nero. La sua pelle era chiarissima, ed era anche piuttosto alta per essere una ragazza, sul metro e settantacinque. Era slanciata, aggraziata, e sapeva prenderti a calci in culo se voleva.

"Perché mi stai fissando in quel modo?" chiese, perplessa. Mi resi conto che mi ero fermato anch'io, e che la stavo guardando come un maniaco.

Mi venne da sorridere. "Scusa, Iz. Andiamo," feci poi, allungando una mano verso di lei. "Prima di vederci con gli altri ti compro una cioccolata calda."

"L'ho già bevuta," rispose lei, afferrandola tra le sue dita lunghe. "Meglio una ciambella. Di quelle con lo zucchero ovunque."

Scoppiai a ridere, e le accarezzai la testa. "Sei meravigliosa."

"Eh già," replicò, facendomi un occhiolino. "Assolutamente meravigliosa."

Certe volte mi soffermavo a guardarla, e pensavo a quanto fossi fortunato a stare con lei. Okay, altra dolcezza nauseante, però... provate a pensarci su. Ero innamorato di lei da quando avevamo quindici anni, e l'avevo fatto quasi in segreto, tranne che per Scorpius, che sapeva tutto di me. Al sesto anno, dopo tutto il dramma successo a novembre, sotto incitamento del mio amico - anzi, obbligo - gliel'avevo detto, mi ero dichiarato, e lei aveva mandato in frantumi ogni mia speranza, rifiutandomi. Io mi ero consolato con non mi ricordavo chi, per passare il tempo, e solo a metà del settimo anno ero riuscito a farmi dire di sì.

Izzy era una persona speciale, e non lo dicevo perché ero innamorato di lei, ma perché era una cosa oggettiva. L'avevo sempre pensato, l'avevo sempre ammirata. Era la migliore amica di Ronnie da quando aveva undici anni, e si era da subito rivelata una bambina tostissima.

Era una personalità forte, dotata di gentilezza, bontà, spirito di sacrificio, e trattava sempre al meglio il prossimo, preoccupandosi anche per chi non conosceva, ed era sempre caritatevole, compassionevole, dolce.

Questi aspetti di lei saltavano fuori spesso, ma erano le caratteristiche meno ovvie a renderla così unica. Una volta aveva dato un cazzotto in pieno viso ad una ragazzina che aveva insultato Rose in mezzo al corridoio. Era leale come poche, ottimista, ma anche cazzuta da morire, indipendente, feroce, impetuosa, una tempesta in continuo movimento. Non si era mai tirata indietro dal difendere chi amava, non tenevo neanche più il conto di tutte le volte in cui aveva difeso mia cugina da tutte le accuse che le venivano rivolte.

Give Me Love // Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora