{Royal Albert Hall,
South Kensington, Londra}^^
Le vacanze di Pasqua.
Casa.
"Papà!" gridai, gettandomi giù dalla piattaforma del treno appena questo si fosse fermato alla stazione di King's Cross. Corsi incontro a mio padre insinuandomi tra la folla che riempiva la piattaforma, e una volta che gli fui di fronte gli gettai le braccia al collo e strinsi più che potevo.
"Ouch," scherzò lui, con i begli occhi blu che brillavano e i capelli rossi come i miei che parevano fuoco vivo, per quanto colorati di argento sulle tempie. "Da quando sei così felice di vedermi, Posie?"
Non ci fu bisogno di rispondere; le scorse vacanze non le avevamo potute passare insieme, ma non sarebbe più successo. "Non abbandonerò il tuo fianco nemmeno un minuto," lo stuzzicai, ridendo, e lui assunse un'aria spaventata.
"No, ti prego!"
"Da quando sei così agile?" chiese Hugo, con uno sbuffo per spostare il ciuffo castano dagli occhi. "Quando sei saltata giù ho creduto ti saresti rotta una gamba."
Mentre il mio adorato fratello minore salutava l'altrettanto simpatico padre, Izzy ci raggiunse un'espressione dolceamara negli occhi.
"Vorrei che potessi venire con noi," borbottai io, "devi per forza tornare a casa?"
"Per quanto ci faccia piacere avere la cara Izzy con noi, ti ricordo che anche lei ha dei genitori, e che magari vorrebbero stare con lei," intervenne Hugo, estraendo un bastoncino di liquirizia rosso dalla tasca del cappotto di papà senza che lui se ne accorgesse. "Tra l'altro, non è che ti va di andare con lei? Almeno staremmo qualche giorno in pace," ghignò.
Gli stavo già per rispondere per le rime, quando la liquirizia nella sua mano si sciolse all'improvviso, riempiendolo di una sostanza gelatinosa e appiccicosa che, temevo e mi auguravo, non sarebbe andata via tanto facilmente.
Papà scoppiò a ridere, tenendosi lo stomaco. "Così ti impari a fregarmi da mangiare, furfante."
"Rose?"
La riunione - ben poco idillica - venne interrotta da una voce che sbucò alle nostre spalle.
Julian indossava un'aria esitante sul viso, la sciarpa dei Grifondoro al collo, due bagagli e una civetta familiare. "Scusate, non volevo intromettermi," disse subito, "ma... ecco, hai lasciato le tue cose sul treno. Ho pensato di riportartele."
Vidi Isabelle roteare gli occhi. Hugo, dal canto suo, aveva un sorrisetto divertito, probabilmente richiamando il ricordo di quando gli aveva detto che il Magiorologio sarebbe stato un perfetto regalo di compleanno, quando in realtà sapeva benissimo che ne avevo già due.
"Grazie," esclamai, sorpresa, prendendo la gabbia con Glauco tra le braccia e lasciando che la civetta beccasse affettuosamente il mio dito, "che sbadata. Ti stavo lasciando lassù, G., mi dispiace."
Julian sfoderò un sorriso timido e mise le mani in tasca; vidi Isabelle e Hugo scambiarsi uno sguardo; papà alzò entrambe le sopracciglia; allora mi ritrovai costretta a fare le presentazioni.
"Papà, lui è Julian," dissi, e con la gola secca aggiunsi, "il mio... ragazzo."
Il mio compagno parve piuttosto sorpreso ma anche compiaciuto di come l'avessi definito, e sorrise ancora di più - mentre io avevo cercato di indugiare il più possibile per riuscire a trovare una definizione migliore.
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Give Me Love // Scorose
Fanfic❝𝐏𝐨𝐫𝐭𝐚𝐦𝐢 𝐢𝐥 𝐠𝐢𝐫𝐚𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐳𝐳𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐮𝐜𝐞.❞ (𝐄. 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞) [IN REVISIONE] ^^^ Rose Weasley e Scorpius Malfoy: mai persone furono più diverse. Dove una è passionale e combattiva, l'altro è imperturbabile e indiff...