78 - 𝐷𝑜𝑒𝑠 𝒉𝑒 𝑘𝑛𝑜𝑤?

2.3K 142 495
                                    

{Lui lo sa?}

^^

Mi stava per baciare.

Mi stava per baciare!

Hai fatto bene, invece, mi rimproverai da sola. Non sarebbe stato giusto. E lui ti ha lasciata, Rose, miseramente. Sei stata rinchiusa nel dormitorio per settimane, e non ti ha degnata di uno sguardo. Adesso non è che perché i suoi ormoni si fanno avanti allora tu ricadi ai suoi piedi.

"Va bene, ma smettila di ripeterlo ogni tre secondi," borbottò Livia, con le gambe incrociate e gli occhi castani che non si spostavano di un millimetro dai pezzi degli scacchi.

Noah sospirò. "Livia, tesoro, un po' di umanità. Te ne prego."

"Lo sto dicendo ad alta voce?" chiesi, stupefatta. Ormai avevo il cervello fuso, dovevo ammetterlo. Da quando ero andata via dalla sponda del Lago Nero, con i vestiti fradici e un peso enorme sullo stomaco, non ero più stata capace di ragionare a dovere.

"Sì, ed è la quinta volta," rincarò Lily, che stava leggendo una rivista di gossip Babbano con aria annoiata - come se già sapesse tutte le notizie più esclusive.

"Be', non so se vi rendete conto della situazione," sbottai io, prendendomi la testa tra le mani. "Lui mi stava per baciare!"

"Dillo un'altra volta e ti do così tante mazzate che rimpiangerai i tempi in cui avevi tutti i denti," mi minacciò Livia, agitando furiosamente il pugno in aria.

Io e Lily ci scambiammo un'occhiata allibita dalla violenza dimostrata, mentre Noah sembrò solo abituato. "Oh, lasciatela stare," fece, sventolando la mano a minimizzare il tutto, "come dice quel proverbio Babbano? Can che abbaia non morde. Ha solo ansia per la gara di scacchi."

Dovevo ammettere, effettivamente, che non era proprio il momento migliore per parlare con Livia. Eravamo tutti e tre in Sala Grande, isolati all'estremità del tavolo dei Grifondoro, e attendevamo che la Preside inaugurasse ufficialmente il Torneo Scolastico del Gioco degli Scacchi dei Maghi. La bionda, che aveva messo sudore e sangue nella realizzazione del progetto, era stata colpita solo nell'ultima mezz'ora dalla consapevolezza che oltre a gestire il torneo avrebbe anche partecipato - e benché facesse tutti i giorni almeno un paio di partite con il povero Noah, che non aveva libertà di parola in questo, sentiva di non essere affatto pronta per l'evento.

"Be', fa bene ad essere agitata," considerò Lily, facendo una bolla con la sua gomma da masticare. "Ho sentito che ci sono dei ragazzini del quarto anno che sono praticamente dei mostri. Bravissimi."

Subito si sentì un tonfo, e un piccolo grido proveniente da mia cugina fese il silenzio carico di tensione sceso su tutta la Sala Grande, piena di gruppetti di studenti che si esercitavano in vista della prova. "Ahia!" si lamentò, guardando Noah con fare torvo. "Perché mi hai colpita?"

"Perché tra te e la bionda ostica non so chi abbia meno tatto," rispose esasperato il ragazzo. "Rose, diglielo."

Avrei voluto aiutarlo, davvero, ma come avevo già detto il mio cervello era fuso. "Mi stava per baciare!" proruppi per quella che doveva essere la milionesima volta, e poi lasciai cadere con fare melodrammatico la testa tra le braccia, incrociate sul tavolo.

"Sì, perfetto, ho finalmente raggiunto il mio livello di sopportazione," disse allora il ragazzo, prendendo il suo libro di Pozioni dal tavolo e facendo per alzarsi. "Non ho la minima intenzione di restare un minuto di più—"

All'improvviso Livia, che non si era mossa per tutta la conversazione, allungò la mano con un gesto fulmineo e afferrò il braccio di Noah, fermandolo a metà nel gesto di alzarsi. "Se fai un altro, minuscolo passo ti spello vivo, Zabini. E sai che ne sono capace," disse, con tono mortalmente calmo. Un'espressione inquieta aleggiò sul volto di Noah, che deglutì e si sedette di nuovo sulla panca. Praticamente potevo vedergli la coda tra le gambe.

Give Me Love // Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora