Capitolo 4

419 18 0
                                    

Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma non sono sicuro dell'universo.
(Albert Einstein)

SHARON'S POV

«Ma toglimi una curiosità... perché lo vuoi fare incazzare?» ed ecco che torna la mia piccola, dolce Aubrey «Da piccoli, anche quando lui si trasferì già a New York all'età di sedici anni, eravamo uniti tantissimo. Adesso invece mi manda messaggi solo per sapere se deve spaccare la faccia a qualche ragazzo, non mi chiede mai come sto. Io non dubito del suo amore verso di me, assolutamente, però la grande mela lo ha cambiato forse a causa delle amicizie non so. I suoi coinquilini sono divertenti, ne conosco solo tre. Quando lo vedrai la prima cosa che ammirerai oltre la sua bellezza saranno i suoi tatuaggi, ne è pieno! Ma è un gran figo, è single però è un gran Don Giovanni, almeno questo è quello che ricordo dall'ultima volta che ci sono andata, ovvero tre mesi fa... invece di passare tempo con me se ne stava a scopare una rossa senza cervello vi sembra normale? La sua giustificazione è stata "impulsi maschili" e mi ha anche detto che se non gli stava bene ciò che avevo visto me ne sarei dovuta andare e così ho fatto, ecco perché quando l'ho chiamato è rimasto leggermente scioccato dato che non si aspettava un mio ritorno, poi quando gli ho detto di te, Sharon, ha aperto subito le orecchie. Crede che tu sia la sua prossima vittima, ma non sa che delle volte sei una vera stronza, inoltre non so se si ricorderà di te quando eri piccola. Io questa la prendo come una sfida, voglio che tu lo faccia uscire di testa, sei bella, intelligente e testarda, ecco a lui serve qualcuna che non gli dica sempre sì»

Il mio Ethan non è affatto così... a volte è stronzo è vero ma non riesce a tenermi il muso oppure a non parlarmi e non ha mai fatto cose del genere in mia presenza. Abbiamo sempre trascorso molto tempo insieme, soprattutto nell'ultimo periodo. Quando vado a Boston non mi lascia sola un secondo e a me fa più che piacere anche se delle volte è soffocante.

«Devo dire che dalle cose che mi stai raccontando mi stai facendo venire voglia di farlo impazzire e illudere, e lo sai bene che io adoro queste sfide. Devo ricordarti Thomas?» dico pensando a questo famoso James.

Thomas era un ragazzo del liceo, un pallone gonfiato, le sue intenzioni erano quelle di portarmi a letto e per sua grande sfortuna non ci è mai riuscito. Era co-capitano della quadra di lacrosse. Odioso come le cheerleader d'altronde.

Non per questo Dio li fa e li accoppia.

«Non deve essere facile avere a che fare con un certo elemento» dice Joseline.

«Vedete lui non era così, avevamo un rapporto tipo quello di Ethan e Sharon. Il divorzio dei miei lo ha un tantino sconvolto ma non è una giustificazione, insomma anch'io ci sto male tuttora però guardatemi sono sempre Aubrey, lui no ha deciso di dimenticare mia madre non andandola a trovare da due anni quasi, sentendola solo per telefono, ma è rimasto in contatto con mio padre che sborsa un casino di soldi solo per soddisfare le sue esigenze. Fortunatamente per James i miei sono rimasti single altrimenti avrebbe fatto un casino. Ha preso una brutta strada»

«Un suo coinquilino mi ha detto che a volte fuma erba e fa delle cose che non dovrebbe fare» conclude Aubrey facendo cadere una lacrima dai suoi grandi occhi.

«Ho intenzione di conoscerlo ma non di certo di donargli il mio cuore. Nessuno mi ha mai spezzato e non intendo di certo farlo ora»

«Hai perfettamente ragione ma vedi Sharon le emozioni per essere gestite vanno vissute imparando ad attraversarle. Per consumare il dolore bisogna viverlo. Per sconfiggere la paura bisogna guardarla e trasformarla in coraggio. Per trasformare la rabbia in qualcosa che non sia distruttiva, bisogna ascoltarla» le sue parole sono bellissime ma non sempre deve usare la psicologia, con quella sono fregata, mi convince sempre.

ÀgapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora