Àgape

Capitolo 14

Le città sono sempre state come le persone, esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore. A seconda della città e del viaggiatore, può scoccare un amore reciproco, o un'antipatia, un'amicizia o inimicizia. Solo attraverso i viaggi possiamo sapere dove c'è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati e dove siamo rifiutati.
(Roman Payne)

SHARON'S POV

È il terzo e ultimo giorno che soggiornerò qui a New York. Tre giorni e cosa ho visitato? Un appartamento, una discoteca e un cinema. So che non mi sarei potuta aspettare di visitare granché in così poco tempo, ma speravo di passare almeno dall'Empire State Building, Central Park, la statua della libertà, Rockefeller Center, Times square... mi sarei accontentata anche di attraversare il ponte di Brooklyn in macchina e non su una barca come tanto desideravo. Insomma avrei voluto fare qualcosa in modo tale da ricordami di questa magnifica città.

Quando penserò a New York penserò a lui e certamente alla casa nel bosco, probabilmente sarà il mio ricordo preferito anche se non è durato molto dal momento in cui è avvenuta quella piccola discussione. Pazienza. Mi aspetta la mia Miami quindi dovrò cercare il più possibile di non pensare a lui e al suo bipolarismo. E lo farò proprio da questo momento.

Io e gli aerei siamo un'unica cosa, la prima volta che ne ho preso uno è stato circa 17 anni fa, sembra che sia passato tanto tempo ma quel ricordo è ancora vivo in me, la mia prima volta lontana da casa, dalla mia famiglia, dai miei amici, lontana da tutto. Vinsi un viaggio di una settimana per San Diego. Ricordo ancora i miei che litigavano per me, mia madre non voleva che partissi, mentre mio padre vedeva quel viaggio con vedute molte differenti da quelle di sua moglie.

Ethan, invece, voleva venire con me, come già diceva non poteva lasciare la sua piccola e indifesa sorellina in balia di un branco di predatori, uomini... chi li capirà mai!

Sono del parere che ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. Viaggiare ti aiuta ad aprirti, a confrontarti con persone diverse, a fare nuove esperienze, in poche parole ti offre molte opportunità.

Posso dire di avere vissuto appieno questi ventidue anni e di star continuando le mie avventure e non sarà un ragazzo a rovinarmi.

Prima di allacciarmi le scarpe sbadiglio un'altra volta, ieri siamo tornati abbastanza tardi dalla casa nel bosco e io ho il volo stasera, ho deciso di partire un giorno prima per non perdermi ancor prima di scendere dall'aereo. Mi è già capitato due volte, una quando arrivai all'aeroporto di Tokyo e l'altra a quello di Portland.

Ieri, durante la piccola discussione con James ,nella casa nel bosco, ho capito che non lo avrei dimenticato in fretta, soprattutto il suo sguardo così penetrante, e poi in quel momento ero troppo impegnata a fissare quanto fosse bello il troglodita anche da arrabbiato.

Sul viso di Aaron escono delle strane rughe mentre la pelle di James, che tanto avrei voluto ancora accarezzare se solo non si fosse incazzato, rimane sempre liscia con le fossette, senza alcun difetto. Mi sciolgo al solo pensiero.

Tutti coloro che hanno sempre detto la classica frase "La perfezione non esiste" credo proprio che debbano rivalutare l'idea dopo aver visto quel Dio greco di James Thompson.

Menomale che avevi detto che non lo avresti più pensato... Bugiarda!

Infatti non lo sto pensando... affermo solo ciò che ho notato, nulla di cui preoccuparsi, i complimenti li faccio a chiunque.