Capitolo 29

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Alla fine, desidero solo le cose che mi distruggeranno.
(Sylvia Plath)

JAMES'S POV

Da piccolo mi dicevano sempre di non combinare guai altrimenti sarei stato mangiato dal lupo cattivo oppure mi rifilavano come sempre la scusa di Babbo Natale che non mi avrebbe portato nessun dono.

Di conseguenza cercavo di comportami nel miglior modo possibile e crescendo ho scoperto che non esistevano figure del genere ma oggi posso benissimo dire di aver conosciuto una persona difficile da scalfire nell'anima e forse è proprio questa che mi preoccupa.

Sharon Anderson

Diamine è così difficile da gestire e soprattutto da capire! Quando sembra di riuscire a farla crollare si rialza come se nulla fosse, ma non durerà per sempre e solo quando riuscirò a vederla piangere otterrò la mia vittoria e le dimostrerò che non è così forte come crede.
Non c'è posto per due stronzi, quel ruolo spetta solo ed unicamente a me.

L'ultima volta che ci siamo visti è stata a casa di quel Peter e non ci siamo salutati nel migliore dei modi, ammetto di averla trattata di merda ma giuro su qualunque cosa che invita mia non mi sono mai incazzato così tanto. E pensare che le mie intenzioni per quella sera erano ben altre... tornare a casa, scoparla fino allo sfinimento e chiederle di mettere un punto decisivo alla nostra "storia" se così può essere definita.

Ma ovviamente è dovuto andare tutto a puttane  per colpa di un bambino che ha bevuto qualche sorso di latte in più. Rimuginare non serve a nulla ma provo rabbia al solo pensiero di come si potesse svolgere diversamente la serata.

Chi lo sa, magari a quest'ora sarei stato il primo a farle gli auguri e non sarei di certo restato seduto in un angolino a pulirmi il viso ricoperto di panna su questa spiaggia deserta.

Ride spensierata con le sue amiche ed è così bella da far male e la cosa che più mi fa incazzare e che lei questo lo sa e lo sfrutta a suo piacimento.

«Hai finito?» mi domanda Isaac guardandomi dall'alto «Quasi» rispondo pulendomi la guancia da un altro stupido strato di panna «Beh allora sbrigati perché non ho intenzione di vederti qui seduto da solo, ti stai autocommiserando!» mi rialzo lentamente e sposto il mio sguardo sul mare «Non so che fare» dico sospirando «Innanzitutto andiamo lì e ti presenti alla ragazza nuova» «Già fatto, come ti sembra?» «Mi sembra solo un po' strana, ma non cambiare discorso e andiamo lì. Resteremo su questa magnifica spiaggia fino a domattina» sollevo gli occhi al cielo e sbuffo «Perciò faremo after?» «Esattamente! E ora andiamo altrimenti finiranno gli alcolici senza noi due»

Ci avviciniamo al nostro gruppo di amici e iniziamo a parlare di roba varia fin quando la mia attenzione non viene attirata da Sharon che si allontana dal resto del gruppo.

È girata di spalle e fissa un punto ben definito «Volevo farti le miei congratulazioni» parla continuando a non voltarsi «E per cosa?» domando perplesso «Per la tua laurea» «Beh tra un po' tocca anche a te» «Spero di anticiparla» dice abbassando il suo tono di voce.

«Io invece volevo scusarmi per le cose che ti ho detto, non le pensavo veramente» lentamente mi avvicino a lei e mi posiziono alla sua destra «Lo so» si volta verso di me e mi perdo nei suoi occhi scuri.

«Ho la sensazione che tu sia un tantino bipolare» sussurro sulle sue labbra «James io sono tante cose e delle volte non mi capisco neanch'io» dice sorridendo per poi appoggiare la sua mano calda sulla mia guancia.

«In cielo c'è una stella per ciascuno di noi, sufficientemente lontana perché i nostri errori non possano mai offuscarla» continua a sorridermi e sono in stato confusionale «Resuscitare, Christian Bobin» rispondo ricordando il libro dello scrittore francese, annuisce con il capo e si morde l'interno guancia «Ora rispondimi sinceramente, cosa ne pensi di noi due? Siamo o non siamo un errore?» deglutisco e cerco di riacquistare quella poca lucidità che mi rimane quando sono con lei «Noi due siamo un errore» sembra sorpresa dalle mie parole e i suoi occhi hanno una sfumatura diversa dalla precedente «Ma questo Sharon è l'errore più bello che abbia mai commesso e non me ne frega niente se sono una testa di cazzo ma io voglio provarci sul serio! Perché tu mi piaci veramente e non ti sto chiedendo di sposarmi o roba del genere, al solo pensiero mi gira la testa, ma ti chiedo solo di darci una possibilità» credo di non aver mai fatto a nessuna un discorso del genere e sono davvero orgoglioso di me stesso.

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