Capitolo 41

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Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto. Ma tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me.
(Cassandra Clare)

SHARON'S POV

«Secondo me questo ti sta bene» osservo il vestitino di seta bianco che mi porge Aubrey «Sembra più estivo» dico pensierosa toccando il leggero tessuto, qui a New York fa abbastanza freddo.

Continuiamo a scegliere vestiti da provare in attesa di trovare quello giusto per la cena di stasera.

Sono passate esattamente due settimane da quando ho rivelato a James di essere in dolce attesa e cinque giorni da quando l'ho confessato a mia madre per telefono, non riuscivo più a tenermelo dentro e tra l'altro non le ho mai nascosto nulla e di certo non avrebbe avuto senso farlo ora.

«Sharon andrà tutto bene, cosa potrebbe mai andare storto?» chiede la mia amica gesticolando più del solito «Tutto Aubrey! La reazione di mio padre e mio fratello mi spaventa a morte e poi c'è quell'arpia della compagna di tuo padre» giuro che se Karine osa solamente posare uno sguardo su James che va oltre la semplice parentela, la faccio fuori in un batter d'occhio.

«Oh andiamo, per James esisti solo tu e non guarderà minimamente quella serpe» rotea gli occhi ed io sbuffo di risposta «Per quanto riguarda la tua famiglia invece, dovresti essere calma insomma tua madre non l'ha presa malissimo, giusto?» faccio una smorfia ricordando le parole di mia madre, per carità non mi ha ucciso come mi aspettavo, si è solo lamentata del fatto che fossi ancora troppo giovane per ricoprire questo ruolo e ovviamente mi ha chiesto di più sulla mia relazione con James. All'inizio era un po' titubante sulla questione e la capisco, diventerò mamma e questo era l'ultimo dei mie pensieri anzi non mi sfiorava minimamente l'idea di mettere di già su famiglia.

Mi ha anche chiesto di tornare a Boston, vuole essere presente durante la gravidanza ed io ne sono molto felice ma penso di restare qui a New York cambiando così solo la sede universitaria in modo tale da conciliare lo studio con la mia relazione, ho già mandato tramite email i vari moduli per il trasferimento anche se questo vuol dire rinunciare a fare da stagista presso l'azienda Bowski, ma ho riflettuto abbastanza e sinceramente non mi importa più di tanto, ora le mie priorità sono altre e tra quelle rientrano il mio bambino e il mio ragazzo, non ho bisogno di altro.

Come ha già detto Aubrey dovrei essere calma ma non lo sono affatto, ho paura di come la possa prendere mio padre... lui non è un tipo all'antica ma da me si aspetta di tutto e di più e la paura che io possa deluderlo è alle stelle. James ha cercato più volte di tranquillizzarmi in questi giorni ma la sensazione di vuoto che ho allo stomaco non ha voluto abbandonarmi ed il mio umore è ancora sotto i piedi.

«Eccomi, ero andata un attimo fuori per parlare meglio al cellulare» parla in affanno Aubrey «E con chi parlavi?» domando in tono malizioso, a quanto pare le cose tra lei e Kyle vanno alla grande a differenza di Victoria che ancora non si è decisa a perdonare quel poveretto di Caleb «Non era il tuo migliore amico?» parla con tono scocciato mentre io rido silenziosamente «Se lo dici tu»

Strano a dirsi ma io e Kyle siamo diventati degli ottimi amici e confidenti, si è creato un rapporto fraterno e abbiamo in comune più cose di quanto pensassi. Ha smesso con la droga e sembra che stia mettendo la testa al posto giusto. James ovviamente è geloso di questo nostro rapporto ma ormai si è abituato e gli ho ribadito più volte, se non ogni giorno, che per i miei occhi c'è solo lui e non esiste nessun altro.

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