Capitolo 23

297 15 1
                                    

Il fascino non è conoscibile, né dimostrabile "scientificamente", ma è universalmente condiviso: evidente sotto gli occhi di tutti. Si riconosce subito. Si impone anzi. E soggioga.
(Giovanni Gurisatti)

SHARON'S POV

Sui terreni circostanti si estendono circa quattro ettari di giardini che comprendono una serie di terrazze costruite su una collina dietro l'edificio. I miei preferiti in assoluto sono Cherry Hill, Ellipse e Crabapple Hill. La maestosità di questi giardini trasmette calma e serenità. Quando mi sono trasferita qui non ho perso tempo a visitare tutte le bellezze che riserva questa splendida città.

Mi recavo qui tre volte a settimana e portavo con me libri per dedicarmi alla lettura o allo studio, mentre ora tra i vari impegni non ho più potuto mettere piede qui dentro. Ricordo che una volta mi appisolai in uno di questi giardini e ci rimasi fino al giorno seguente, Brianna voleva denunciare la mia scomparsa dopo neanche 48 ore.

«Adesso che siamo qui mi spieghi come cavolo faremo ad entrare? Hanno chiuso tutto due ore fa!» non lo sopporto più, è così irritante, si lamenta per ogni cosa... neanche Joseline si comporta in questo modo.

Mi giro di scatto nella sua direzione e lo fulmino con lo sguardo «Credi che non lo sappia? Smettila di dare fastidio e seguimi in silenzio, sai ci tengo a tornarci in questo posto e non vorrei che per te mi proibiscano di venirci» sorride e mostra le sue adorabili fossette.

Lo prendo per mano e a questo gesto si irrigidisce sul posto a differenza mia che non vedevo l'ora di avere un contatto fisico con lui. Quando inizio a camminare mi stringe più forte la mano ed io sorrido come un ebete. Svoltiamo a destra in un vicolo e proseguiamo sempre dritto per poi andare a sinistra. Ci fermiamo davanti a una porticina che porta all'interno del Cherry Hills, lascio la mano di James e cerco la chiave antica, stile vintage, nella tasca interna della giacca.

James continua a fissarmi in silenzio e quando inserisco la chiave nella serratura le mie mani tremano leggermente. Non è la prima volta che vengo qui da sola nel buio della notte, ma venirci con lui mi mette un tantino in soggezione. Quando finalmente la porta si apre, entro all'interno del giardino seguita da James.

«E così sei una piccola criminale» sussurra James guardandosi intorno e rubandomi un sorriso vero. Oltrepassiamo la grande vetrata e percorriamo un ponte di pietra per ammirare meglio questa grande maestosità. Quando gli alberi sbocciano in primavera, questa collina diventa uno degli spazi più magici dei giardini. A terra sono sparsi petali di ciliegio di un rosa sbiadito, segno dell'arrivo della stagione invernale, mentre altri volano nell'aria avvolgendo la notte.

Nonostante mi piaccia l'estate non smetterò mai di amare la stagione invernale. La pioggia, la neve, il gelo, il forte vento, i tuoni, sono tutte grandi emozioni confusionarie, sono lo stato d'animo delle persone. Quando ero bambina odiavo tutto questo, eccetto la neve, a differenza di ora che amo letteralmente tutto ciò.

Quando piove c'è caos... le strade bloccate dal traffico, la gente che corre per cercare riparo, chi piange e chi sorride sotto il cielo costellato da nubi. Una cosa che detesto sono i contrasti che a parer mio emanano poca chiarezza e più confusione, come il bene e il male o quando inizia una lenta e leggera pioggia su una città soleggiata.

Piccole luci illuminano i tronchi secolari e le loro radici rendendo il tutto una vera fiaba.

«Come fai ad avere le chiavi di questo magnifico posto?» «Peter, il cugino di Brianna, sapeva che amavo questo posto così al mio ventunesimo compleanno mi ha regalato le tre chiavi dei miei giardini preferiti» tra me e Peter c'è un legame davvero forte e non lo dico solo perché ho condiviso il mio letto con lui, ma perché è davvero una splendida persona.

ÀgapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora