Capitolo 15

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Bisogna imparare a sopportare quello che non si può evitare.
(M. de Montaigne)

SHARON'S POV

Usciamo in silenzio dall'appartamento e ci dirigiamo verso la sua Maserati GranTurismo nera opaca... niente male, gli sarà costata una fortuna

Come se la tua non costasse...

A passo felpato mi dirigo dal lato del passeggero e tamburello, con aria annoiata, le mie dita sul tettuccio dell'auto. Nel frattempo, James se la prende con comodo.

Molto con comodo.

Uno, due, tre, quattro, cinqu-

«Thompson sei davvero un pappa molle! Ho fame e in quanto brava persona, devo sfamare il mio pancino, perciò muoviti!» gli dico scandendo parola per parola e urlandogli un po' troppo forte le ultime parole.

«Ascolta non so per chi tu mi abbia preso, ma non prendo ordini da nessuno, tantomeno se dettati da una mocciosa come te» sul serio? La mocciosa che ieri sbaciucchiava piuttosto con foga?

Mi avvalgo della facoltà di non rispondere, piuttosto che proseguire questa inutile conversazione che porterà sicuramente a un litigio.

Apre l'auto e alla velocità della luce mi ci fiondo dentro sbattendo il più forte possibile la portiera, posso sentire James imprecare in tutte le lingue possibili.

Entra in auto e prima di accenderla inserendo le chiavi mi fulmina con lo sguardo «Macchina mia, regole mie» sussurra tenendo un dito puntato in alto, successivamente ne aggiunge un altro «Tieni i piedi a terra sul tappetino e le mani appoggiate leggermente sul sedile» aggiunge un terzo dito «Prova soltanto a ripetere quello che hai appena fatto e ti faccio arrivare all'interno di una bara al Mc Donald's o in qualunque posto tu voglia»

Abbassa le dita e porta le mani sul volante, stringendolo appena e prima di portare lo sguardo sulla strada si schiarisce la voce per poi parlare «Sono stato chiaro?» mi chiede in modo brusco.

Non fai paura a una mosca idiota, è inutile che tenti di fare il duro soprattutto con me «Chiarissimo» dico con voce stridula e odiosa «Bene, anche perché questa macchina sarà molto utile a entrambi quando ti vorrò sbattere nei sedili posteriori o sul cofano» dice facendomi un occhiolino davvero sexy.

Mi sento andare avvampare, il mio corpo è invaso da brividi di puro piacere, nonostante il mio carattere in certe situazioni il mio viso tende a diventare delle diverse tonalità del bordeaux.

Ammetto che l'idea di James mi alletta molto, sarebbe molto piacevole, ma la verità è che io ho paura di non poter gestire la situazione come al mio solito, lui non è una marionetta, come me non si fa mettere i piedi in testa ed è difficile da domare, non vorrei che lui si facesse strane idee o magari che me le facessi io.

Potremmo scottarci entrambi ed uscirne bruciati e credo che non sia proprio il caso di arrivare a questo.

«Bambolina a te la scelta»

Vuoi sfidarmi Thompson? Partecipo più che attivamente al gioco.

«Piccolo, ma non avevi detto che ero una bambina? Una mocciosa?» domando sfidandolo con lo sguardo.

Non risponde e dopo questa piccola chiacchierata si decide ad uscire con l'auto dal parcheggio e mettersi in strada. C'è un silenzio odioso e proprio per mettere fine a ciò, accendo la radio e ruoto più volte la rotellina cambiando le varie stazioni finché non decido di lasciarla sulle note di "How deep is your love" di Calvin Harris e Disciples.

Ovviamente non tarda ad arrivare lo sguardo omicida del troglodita, ormai ci ho fatto l'abitudine alle sue occhiatacce.

"How deep is your love, how deep is your love
How deep is your love?
I really mean to learn
'Cause we're living in a world of fools
Breaking us down when they all should let us be
We belong to you and me"

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