Capitolo 42

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La donna è la rovina dell'uomo, ma resta il fatto che l'uomo senza la donna è rovinato .
(Marilyn Monroe)

JAMES'POV

A volte arrivi ad un certo punto della tua vita in cui devi prendere delle decisioni e soprattutto farti carico delle tue responsabilità, un momento in cui devi mettere da parte le cazzate e crescere sul serio... alcuni parlano di destino, del cosiddetto fato o semplicemente si tratta di coincidenze, peccato che io non creda a nessuna di queste cose. Sono io l'artefice del mio destino, qualcosa può andare storto? Beh faccio in modo che non accada, fanculo il destino.

Mi sono reso conto di quanto l'essere umano sia idiota, crediamo di essere al massimo della felicità, di non avere bisogno di nessuno per andare avanti, di essere invincibili e invece basta una fottuta donna a fare crollare ogni tuo piano, a smontare ogni tuo schema, a renderti suo schiavo, a renderti debole.

Prima di conoscerla credevo sul serio di non avere bisogno di niente, di avere tutto sotto controllo, di stare bene, di essere quasi felice e invece è andato tutto a puttane quando ho incrociato quello sguardo dannato, quegli occhi così scuri in grado di risucchiarmi anima e corpo.

La donna, un essere così bello e affascinante, quanto dannato...

Ma lei, la mia donna, è davvero unica, sola e speciale per non dire al quanto magnifica. Lei ha quel tocco di femminilità che non ho mai intravisto in nessuna e di ragazze ne ho viste a valanga. Già le ho viste, ma non ho studiato nessuna come lei, come quella mente caotica, ingarbugliata che si incastra perfettamente con la mia altrettanto pazza e incasinata, ma la cosa più bella è che aspetto un figlio da lei.

Se mi avessero dato questa notizia qualche mese fa sarei sul serio scappato a gambe levate piantandola in asso. Il punto è che sono ancora troppo giovane e probabilmente neanche ora ho piena consapevolezza di quello che sta accadendo nella mia vita, ma è successo e non posso e non voglio cambiare l'ordine degli eventi. Finalmente posso dire di essere quasi al completo, di essere in pace con la mia anima dannata solo perché c'è lei, essenza della mia quiete.

«James mi vuoi rispondere?» ed eccola in tutto il suo splendore, la guardo davvero come uno scemo innamorato «Mi ascolti?» annuisco guardandola perso nei suoi occhi «Ti amo Shar» mi sorride e avvicinandosi mi lascia un piccolo bacio a stampo sulle labbra «Anch'io ti amo, ma ora dobbiamo entrare in casa, sono arrivati tutti quanti e sistemati la camicia, ti aspetto dentro, muoviti» «Io mi sbrigo ma non guardarmi in quel modo perché lo sai che ti scopo forte» rido allo scuotere della sua testa ormai rassegnata.

Al tavolo ci siamo proprio tutti e non mancano le occhiatacce che riserva Karine a Sharon, questa donna è imbarazzante come d'altronde mio padre fidanzato con una donna che potrebbe essere sua figlia... ma chi sono io per giudicare?

La cena procede in modo sereno con scambi di battute tra John e Ethan, Sharon ride spesso e questo mi rende molto felice dato che in questi giorni era ansiosa e inavvicinabile con il suo continuo scambio d'umore, lei ha detto che era a causa degli ormoni ma so bene che la causa era solo ed esclusivamente il giudizio di suo padre. Sharon teme suo padre, ha paura di deluderlo, di sapere cosa pensa sulle sue decisioni, ho cercato più volte di rassicurarla ma non ho quella sicurezza da poterle dire "Tranquilla, John capirà" insomma oggettivamente parlando la nostra storia d'amore ha preso un volo e io non conosco bene la sua famiglia, magari con suo fratello è diverso ma sono passati tanti anni, eravamo degli adolescenti.

Forse lo temo anch'io John. Tutti conversano del più e del meno, mentre io sorrido, annuisco e continuo ad accarezzare la gamba di Sharon impegnata a parlare con mio padre. Sono felice che sia venuto anche lui nonostante avrei preferito solo e non in compagnia di quella serpe, ma meglio di nulla. Sembra procedere tutto nella giusta direzione fin quando il diavolo prende parola «Allora ragazzi, a cosa dobbiamo questa importante riunione famigliare? James sono così felice che tu abbia invitato anche me, non sai quanto mi riscalda il cuore anima mia!» Sharon la fulmina letteralmente con lo sguardo e prende parola «In realtà l'idea è stata mia e non del mio ragazzo, mi spiace deluderti cara» quanto amo quando si comporta in questa maniera, così gelosa. Annuisco con la testa e confermo così quello che ha appena detto la mia ragazza che è assolutamente vero perché io le avevo consigliato di avvisare gli altri tramite chiamata oppure FaceTime o Skype, insomma abbastanza rapido e indolore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 21 ⏰

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