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Jalisse

La storia del passato di Andrea mi ha spiazzata.Le si leggeva in faccia che soffriva ma non avrei mai immaginato che ne avesse passate così tante: i suoi amici,suo padre...Mentre parlava mi sono venuti i brividi,credo sia una ragazza forte,nonostante tutto sta ancora in piedi più forte di prima. L'idea che qualcuno le ha fatto del male mi fa schifo.Non meritava tutto ciò.
Sono contenta che si sia aperta così con me,che mi abbia raccontato il suo passato doloroso,raccontandomi cose che nessuno sa. Ora capsico perché soffre così,tanto.Capisco la sua paura di amare,non è vero che non credeva nnell'amore,ha solotanto paura di soffrire. Io la proteggerò da qualunque cosa,le starò accanto.Merita tutto,tranne il male.
Ora ho tanta paura,paura di non poterla rendere felice.Di non essere abbastanza per lei,ma non mi arrenderò. Anche se è passato poco tempo,ormai ci apparteniamo,ormai ci lega qualcosa. Custodisco qualcosa di lei e mi sento in dovere di raccontarle qualcosa di me.
Dietro una ragazza così forte si nasconde qualcosa di fragile,qualcosa che con un solo abbraccio puoi sciogliere. Abbatterò tutti quei muri che si è creata col tempo. Saremo felici e indistruttibili.
'La mia vita è una serie di problemi...'. Questa frase mi risuona incessantemente in testa,capisco il vero significato,capisco quando si è incazzata quando le ho chiesto il perché vive sola. Ora capisco tutto.

Mi riporta a casa,è più serena ora,le darò tutte le certezze possibili,la renderò felice Ci proverò.
'Resti?' dico appena arriviamo vicino casa.
'E i tuoi?'
'Non ci sono tornano sta sera.Resta'
'Si'. Parcheggia la moto ed entra in casa.
Chiude la porta alle sue spalle e mi abbraccia da dietro.Inizia a baciarmi sul collo.Ha un odore bellissimo,ho bisogno di lei,ho bisogno di averla.
'Vieni andiamo in camera'.Annuisce mentre mi tiene ancora stretta tra le sue braccia.Cerca di toccarmi il seno,la lascio fare.Mi sfila la maglietta e mi giro di fronte a lei.Mette le mie mani sul culo,le do un bacio sulle labbra e poi le tolgo la felpa. Mi stende sul letto e mi toglie i pantaloni. I nostri respiri diventano intensi.Continua a baciarmi dappertutto. Mi sfila l'intimo.Si slaccia i pantaloni lasciandoli scivolare  per terra.Si china per baciarmi e le tolgo il reggiseno. È così perfetta. Mi avvicino per baciarla lì.Le mie mani sono sul culo che si muovono liberamente togliendole i boxer.Noto che ha un pene di gomma,le dico di lascirlo. Mi apre leggermende le gambe facendosi spazio ed entra dentro di me.Ansimo.Si muove in modo veloce e sensuale senza smettere di baciarmi.Spinge il mio bacino verso di lei aumentando i movimenti.
Esce da me,e inizia a fare i suoi giochetti con la lingua.Non resisto,le faccio dei graffi sulla schena,lei ansima. Ritorno a baciarla sui seni.La faccio stendere sedendomi sopra di lei.Inizio a baciarla dappertutto.Si toglie il cinturino col pene di gomma bacio lì.Inizio a leccare il clitoride,provocandole tanto piacere.Infilo un dito e inizio a muoverlo,dopo poco infilo il secondo e poi il terzo.Ansia sempre più,vuole baciarmi.Con  una mano si tocca il capezzolo,l'altra la tiene sulla mia testa.
'Ah Jalisse,si..vengo'
Aumento i movimenti e lei viene.Mi stendo vicino a lei sotto le coperte.Mi abbraccia e mi fa avvicinare a sé.

'Qaunti libri,sono tutti tuoi?'
'Si' Sorrido.
'Ti piace leggere?'
'Si,vorrei anche scrivere ma non credo sia in grado'.
'Qaunta autostima vedo. Perché non dovresti esserne in grado? Se qualcosa ti piace,riesci a farla'
'Non lo so..'
'Ci hai mai provato?'
'Sempre,ma poi butto tutto'
'Okay,dalla prossima volta non buttare nulla,voglio leggere prima'.Dice  soddisfatta.
'Va bene curiosona'.Sorridiamo.
'Scusa per prima non volevo farti piangere'
'Andrea,hai fatto benissimo a dirmi tutto'
'Sentivo in dovere di farlo'.Dice dandomi un bacio sulla guancia. 'A che ora arrivano in tuoi?'
'Ancora c'è tempo' Rido.
'Ti racconto anche io un po' di cosette'.
'Ti ascolto'
'Avevo 5 anni,era una giornata piovosa. Ad un tratto sentii un rumore forte,pensavo fosse un tuono,così volevo andare da mamma per ripararmi,ma quando arrivai in cucina capii che non era il rumore di un tuono.
A terra c'era mamma,con una mano sul petto che sanguinava tantissimo,di fronte a lei c'era papà e sul tavolo una pistola.Non capivo molto,ero piccola.Vidi solo mamma che gridava dal dolore dicendo di tornare in camera. Papà si alzò di scatto e mi disse che se avessi detto a qualcuno che era stato lui a sparare mamma,avrei fatto la stessa fine. Ma non aveva fatto in tempo:i vicini avevano sentito il botto  cosi chiamarono i carabinieri.Ricordo che mentre papà apriva la porta di casa mamma mi chiese di avvicinarmi:" Sii forte e sta lontana da papà,ti voglio bene piccola mia". Ad un tratto non parlò e non respirò più.Andai dai carabinieri dicendo che avevo un papà cattivo e ci portarono in questura. Decisero di darmi in affidamento ai vicini di casa,i miei attuali genitori'.
Le lacrime non smettono di scendere,non ho mai raccontato questo a nessuno.
Andrea non parla,mi stringe forte a sé e mi bacia,sta piangendo. Mi  stringe sempre più forte. 'Sei al sicuro adesso'.Sussurra.

FUCK LOVE  #Wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora