Chapter 10: Connor

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Tessa esce velocemente dall'aula, sotto lo sguardo attento del corvino. Quest'ultimo non attende un attimo di più e, prendendo lo zaino contenente il diario, esce a sua volta.

Segue lentamente la castana, chiedendosi se davvero il piano del suo migliore amico abbia funzionato come voleva. Mentre cammina, riflette su quello che ha letto a lezione, nascondendo il diario in un quaderno.

Ricorda bene quel giorno, di un paio di mesi fa, in cui aveva recitato quella citazione di Shakespeare in classe. Ricorda anche che un'altra persona aveva letto Romeo e Giulietta e, ora, sa che si tratta di Tessa Morris, che è anche rimasta colpita dal fatto che abbia letto un classico simile.

Probabilmente lo credeva più tipo da Verne, Doyle, Poe, forse Mary Shelley o qualcosa più simile ad Amleto o Macbeth, piuttosto che Romeo e Giulietta.

In effetti ci aveva pensato, e aveva provato a leggere altro, ma quando poi passava davanti alla libreria con Sam il suo sguardo era catturato dalla copertina di Romeo e Giulietta in vetrina.

Nemmeno L'isola misteriosa di Verne, da sempre il suo classico preferito, lo aveva distolto da quella tragedia.

"Con!" Sì sente chiamare. Scuote la testa per tornare in sè, poi alza lo sguardo aggrottando le sopracciglia.

Sam lo sta chiamando dal muretto, accanto a lui Tessa Morris. La ragazza arrossisce leggermente, imbarazzata dagli sguardi di metà cortile su di lei.

Il corvino affretta il passo, alzando una mano per indicare all'amico di aver capito. Il cuore gli batte più velocemente del normale e lui lo sa bene, è l'agitazione per conoscere l'autrice del diario, ma anche il fatto di star compiendo il primo passo. Ha visto, prima, quel livido sul polso della castana e sa per certo che è stato causato da suo padre. Probabilmente è proprio per quel motivo che è stata assente diversi giorni.

"Hey Sam." Connor saluta l'amico battendogli un pugno, cosa che fanno solo quando un piano sta andando bene. Sposta poi lo sguardo sulla ragazza.

"So che vi conoscete già, ma voglio fare le presentazioni ufficiali. Connor, Tessa Morris. Tessa, Connor Wilson." Sorride il biondo, facendo un occhiolino all'amico.

"Tessa non vuole darmi ripetizioni, mi aiuti a convincerla?"

"Non è che non voglio, è che credo che a mio padre non andrebbe a genio la cosa. Non gli piace sapermi fuori se non è necessario." Mormora lei in risposta.

I due ragazzi si lanciano un'occhiata, ricordano entrambi di aver letto, in una pagina, che il padre si era infuriato per un suo minimo ritardo.

"Se si trattasse di qualcosa di scolastico, credi che potrebbe accettare?" Chiede il corvino, iniziando a giocherellare con il piercing.

"Non saprei... forse." Risponde piano lei, gettando occhiate veloci al ragazzo.

L'anellino di metallo al labbro cattura alcuni raggi solari, rimandandoli a lei. Gli occhi azzurri sono fissi sul suo volto, facendole battere il cuore più velocemente del solito.

"Dimenticati per un attimo della tua famiglia. Tu saresti diposta a darmi ripetizioni?" Domanda Sam, intuendo il piano dell'amico.

Tessa esita. È quello che, da diversi mesi a questa parte, ha sognato, no? Avere un modo per parlare con Samuel Parker e Connor Wilson.

Quello che vuole evitare, è di metterli nei casini con suo padre. Non potrebbe sopportare che succedesse qualcosa a qualcuno per causa sua. Eppure... sua madre le ha sempre detto di cogliere al volo le occasioni, perché niente è peggio di sprecarle e pentirsene per tutta la vita. Basta questo pensiero a farle prendere una decisione.

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