Chapter 22: Sam

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Il giorno seguente Tessa non si presenta a scuola, e nemmeno Connor.

Se per quanto riguarda il secondo Sam è abbastanza tranquillo, siccome il suo migliore amico gli ha mandato un sms per dirgli che voleva dormire per riprendersi dalle ore insonni e dall'alcol in circolo, di Tessa non ha notizie da quando l'ha salutata nel cuore della notte.

Per questo motivo Sam è ora fermo qualche metro più in là della casa della ragazza. Ha bisogno di sapere se sta bene.

Dopo un rapido giro d'ispezione, si guarda attorno cercando di capire da dove raggiungerla.

-"Come hai fatto a uscire di casa senza farti beccare?" Domanda Sam alla ragazza, mentre la riaccompagna a casa.

"Sono uscita dalla finestra e sono scesa sfruttando il ciliegio lì davanti." Scrolla le spalle lei, sorridendo. -

Sam individua il ciliegio, di cui un ramo raggiunge una finestra, e senza esitazioni inizia ad arrampicarcisi, pregando il destino di non volergli troppo male.

Sfrutta gli allenamenti per passare di ramo in ramo facendo forza sulle braccia, restando sempre dal lato del tronco nascosto alla casa. Si aggrappa al ramo che lo porterà alla finestra e, avvolgendoci braccia e gambe, si ribalta per la sua parte inferiore, in modo da dare la schiena al terreno al di sotto di lui. Giunto alla fine del ramo, allunga il collo per guardare all'interno del vetro, trovando la stanza deserta. Si rigira, salendo sulla parte superiore del ramo.

Con una leggera pressione apre la finestra ed entra, sedendosi sul davanzale, pensando a cosa dire a Tessa una volta che sarà tornata in camera.

"Sono rimasta a casa solamente per evitare domande, padre." Sente dire alla voce di Tessa.

"Esattamente ciò che mi aspettavo facessi. Sai bene che non mi piace essere violento, Tessa, sei tu che mi costringi." Ribatte una voce rigida.

"Avete ragione padre, è soltanto mia la colpa."

"Mi chiedo solo perchè continui a non ascoltarmi, ti diverte mettermi in imbarazzo, non è così?" Ringhia l'uomo.

"Assolutamente no, padre, io-"

Un suono sordo riecheggia, facendo sussultare Sam e costringendolo a stringere i pugni e mordersi la lingua per evitare di andare lì fuori e colpire il padre dell'amica.

"Non mentirmi." È la rigida sentenza dell'uomo. "Che non accada mai più una cosa simile a quella di questa notte, o la prossima volta non mi fermerò così presto."

"Sì, padre." Mormora lei, aprendo la porta della stanza.

Subito nota Sam alla finestra, sbiancando, e si chiude la porta alle spalle.

Il riccio si prende un attimo per osservare la figura dell'amica. I capelli raccolti in un rigido chignon lasciano libero il collo ricoperto di lividi, gli occhi cerchiati di nero e sulla guancia il segno rosso delle dita del padre. Indossa dei jeans e una camicetta a maniche corte, che lascia vedere i lividi anche sulle braccia.

La ragazza oscilla, mentre tenta di fare un paio di passi avanti.

"Sam... non dovresti essere qui." Mormora lei debolmente.

Si porta una mano alla testa e le ginocchia le cedono, in un salto Sam le è accanto e la solleva delicatamente, posandola sul letto. Lei geme quando la schiena tocca il letto, abbastanza da convincere il ragazzo a voltarla e a far aderire il suo addome al materasso.

"Vattene Sam." Soffia.

"No Tessa, no, ora stai tranquilla qui, ci sono io." Le accarezza i capelli.

Lei scuote la testa e si tira su a sedere, guardandolo terrorizzata.

"Sam ti prego devi andartene, se mio padre ti trova qui..."La voce le si spegne, mentre gli occhi diventano lucidi.

Lui le prende il viso a coppa tra le mani, accarezzandole le guance.

"Non ti farà nulla Tessa, ti preoteggeremo io e Connor." Mormora lui.

Il panico negli occhi grigi di lei lo mette quasi a disagio, non ha mai visto nessuno così spaventato a causa di un proprio genitore e non credeva che l'avrebbe mai visto. Come può, una persona che ti ha dato la vita, togliertela o peggio?

Quello che è successo a Tessa è peggio della morte, senza ombra di dubbio, perchè è una privazione della libertà di essere sè stessi, di avere una vita, dell'amore.

"Connor è qui?"Sgrana gli occhi, ancora più bianca di prima.

Lui scuote la testa.

"Grazie a Dio." Soffia lei. "Sam tu non capisci, se ti trova qui rischi la vita." Esclama sottovoce poi, provocandogli un brivido lungo la spina dorsale.

"Tessa ti prego, questo non conta ora." Fa lui, cercando di rassicurarla.

"No Sam, non valgo tanto, non devi rischiare per me." Con gli occhi ricolmi dal terrore, le lacrime iniziano a rigarle le gote, mentre chiude le palpebre con forza e cerca di scuotere la testa.

Lui la stringe, avvolgendole la schiena con un braccio e attirandola a sè, accarezzandole i capelli e baciandole la fronte con fare fraterno, mentre lascia che lei si nasconda contro il suo corpo e liberi i singhiozzi.

"Andrà tutto bene Tessa, te lo prometto." Sussurra lui, senza lasciarla un attimo.

Sam sapeva della situazione critica della ragazza grazie al suo diario, ma non aveva idea che fosse addirittura così. Che fosse per quello stesso motivo che, quando avevano iniziato a cercarla, Tessa aveva saltato circa una settimana di scuola.

-"Scusa se ti ho fatta uscire a quest'ora, non avrei dovuto." Mormora il riccio, mentre camminano fianco a fianco per strada.

"Per la centesima volta, Sam, sono felice che tu l'abbia fatto. Ci tengo molto a Connor e ci tengo molto a te, aiutarvi non sarà mai un disturbo per me."

"Ma se ti beccassero?"

"Non preoccuparti, non sarebbe grave." Lei si stringe nelle spalle, ma un'ombra le attraversa gli occhi.

"Qualsiasi fosse la punizione, non sarebbe abbastanza per farmi pentire di essere uscita da quella finestra quando mi hai telefonato. Niente, Sam, può farmi pentire di avervi aiutati sta notte."-

"Non avrei mai dovuto chiamarti." Mormora il riccio. "Mi dispiace così tanto." Lei scuote la testa, tirando su con il naso, scostandosi un poco.

"Non dirlo, Sam, perchè lui avrebbe trovato un'altra scusa per fare questo. Non mi pentirò mai di essere stata con voi, non mi pentirò mai di aver accettato di darti ripetizioni."

La paura negli occhi della mora si fa da parte, sostituita da una determinazione incorruttibile. Lui le carezza le guance, asciugando le lacrime, mentre un sorriso triste gli increspa le labbra.

"Non dire così, Tessa. Adesso stai tranquilla, resto con te. Quando starai meglio parleremo con Connor. Ti prometto che ti tireremo fuori da questo schifo, Tessa, che potrai andare e venire da casa tua come vorrai e non dovrai nasconderti. Te lo prometto, Tessa." Decreta Sam, guardandola negli occhi.

Le iridi di lei brillano di gioia, mentre un sorriso si apre sul suo volto nonostante il dolore fisico.

"Non cambiare mai, Tessa Morris, tieni duro sempre." Le bacia la fronte, riattirandola a sè e stringendola tra le braccia.

Sam ha deciso: non importa quale sia il motivo per cui l'ha avvicinata la prima volta, ora le cose sono diverse e lui farà di tutto per impedire che soffra.

Because of the Blue DiaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora