Chapter 24: Connor

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Il corvino alza gli occhi al cielo all'ennesimo tentativo della professoressa di arte di essere simpatica agli studenti, ricevendo uno schiaffo affettuoso al braccio da parte della mora accanto a lui.

"Dai Connor." Sorride lei, in tono di amichevole ripresa.

"Lasciami un minimo di espressività, Tess, non sono una statua." Le pizzica il braccio.

"Hey! E poi, se fossi una statua, ti terrei volentieri in camera mia, saresti una fantastica bella statuina."Sorride ancora lei.

Lui alza sopacciglia, aprendosi in un sorriso malizioso. "In camera tua, dici?"

Lei non lo degna di una risposta, eccezion fatta per uno scappellotto ben assestato.

"Ok, ok, scusa." Alza le mani lui.

"Morris, Wilson, visto che state chiacchierando così amabilmente credo possiate essere la prima coppia, vi va?" Li richiama Cross, sorridendo.

"Certo prof!" Esclama Connor, per poi voltarsi verso Tessa. "Beh, Tess, mi sa che ora avrai molto tempo per decidere se avermi come statuina in camera tua."

Le fa un occhiolino lui, accompagnandolo ad un sorriso.

"Ragazzi, ascoltate di cosa si tratta però." Li riprende divertito il prof, ammiccando a Connor.

Vedendo l'espressione sconvolta della mora, il corvino si costringe a trattenere una risata. Adora vedere Tessa in situazioni simili, il rossore sulle sue guance la rende ancora più bella del normale.

Prima di conoscerla, non pensava che qualcuno potesse essere così bello, perchè prima ancora della bellezza esteriore lui vede quella interiore, ed è di quella che parla quando definisce 'bella' una persona.

"Come dicevo, dovrete pescare dal sacchetto-" alza il suddetto oggetto per mostrarlo a tutti "un bigliettino soltanto, decidete voi quale membro se ne occuperà, dovrete creare una produzione artistica che spieghi o rappresenti ciò che è scritto nel bigliettino."

Una ragazza alza la mano, ottenendo la parola dall'insegnante. "E cosa può esserci scritto nel biglietto?"

"Il nome di un sentimento, un'emozione o una sensazione, qualcosa sul piano emotivo-psicologico. Potreste trovate la parola dolore, come la parola sorpresa, come l'odio e l'amore, la fiducia, l'autostima." Risponde il professore, osservando tutti gli studenti e fermando lo sguardo sulla prima coppia che ha scelto.

"Morris, Wilson... a voi!" Esclama, e tutta la classe si volta verso i due, mentre un leggero brusio scaturisce.

I ragazzi si alzano e Connor fa strada, con Tessa appena dietro.

"Chi pesca?" Domanda il corvino quando è affiancato dall'amica.

"Il pescatore?" Risponde lei, guadagnandosi un'occhiata divertita.

Questa è un'altra delle cose che gli piace molto di lei, il fatto che cerchi sempre di allentare la tensione.

"Nervosetta?"

"Solo un po'." Ammette la mora, mordendosi un labbro. "Ne va della mia già pericolante media."

"Fidati di me. Come ha detto Sam, sono un secchione io." Le affetta una mano, incurante degli sguardi su di loro.

La stringe, nel tentativo di rassicurarla, all'oscuro del fatto che la sta solo agitando di più.

"Prendi il bigliettino Tessa, vai a istinto. Quasiasi cosa sia, andrà bene, credimi, faremo scintille." Le sussurra all'orecchio, facendola rabbrividire.

Quella reazione non passa inosservata al ragazzo, il cui cuore fa una capriola. È difficile, per lui, stare così vicino a lei e non poterla toccare, non poterla stringere tra le braccia. Tutti i suoi muscoli sono tesi, il cuore batte all'impazzata e sa che anche lei si trova nelle stesse condizioni.

"Sappi che se va male, ti trasformo in una statua e ti tengo in camera mia." Commenta lei per sdrammatizzare, ottenendo una risata sommessa.

"Non mi tentare, piccola peste." Sorride lui, incantandosi per un attimo quando lei ricambia.

"Entro domani ragazzi. Per quanto mi piaccia assistere all'amore che sboccia, devo far pescare anche agli altri." S'intromette l'insegnante, facendo ridere la classe e partire commenti velenosi da alcune ragazze.

"Noi due? Ma si figuri!" Esclamano in sincrono i due, arrossendo.

Si guardano e distolgono lo sguardo, senza separare le mani.

"Dai Tess, vai!" Fa il corvino, accarezzando la mano della ragazza.

Lei stringe la presa, facendo rabbrividire Connor.

Non è così semplice da spiegare, si sente come se da lei dipendesse la sua felicità, come se da lei dipendesse tutto di lui. I brividi che gli provoca, i sorrisi che lo fanno incantare... non può farne a meno.

La ragazza estrae dal sacchetto la mano, un foglietto ripiegato tra le dita. Prima ancora di aprirlo posa lo sguardo su Connor, che annuisce, e insieme lo aprono.

Sbarrano gli occhi quando leggono ciò che sarà il fulcro del loro progetto e non dicono una parola, mentre Cross prende il pezzo di carta dalle loro dita.

Il corvino non sa se sia un bene o un male, ma non è ciò a cui pensa. L'unico pensiero nella sua testa è che lavoreranno insieme per un progetto, il che significa che trascorreranno del tempo insieme da soli e potrà succedere di tutto.

"Avete pescato il coraggio." Dice a voce alta l'insegnante, spostando lo sguardo sui due ragazzi e alternandolo tra loro. "Perfetto per voi, devo dire. Mi aspetto grandi cose, ragazzi. Andate pure al posto."

I due tornano a sedersi, entrambi persi nei loro pensieri, chiedendosi se non sia un segno dell'universo per dire loro che devono avere il coraggio di raccontare all'altro la propria storia.

Because of the Blue DiaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora