Chapter 50: Tessa (Part 1)

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I quattro sono seduti al tavolo di un bar sorseggiando in silenzio i loro frappè, godendosi il momento. Jackson ha preso un frappè alla nocciola, ricevendo il consenso entusiasta del fidanzato.

"Ecco! Vedi, Con, che sei solo tu quello strano?"Aveva esclamato Sam, facendo ridacchiare Tessa e imbronciare Connor.

Lei gli aveva dato una spallata amichevole. "A me piace anche ai frutti di bosco."

Nessuno ha imposto loro quei momenti di silenzio, ma Tessa è felice che ci siano. Dopo aver trascorso due ore curiosando nei negozi in centro e, insieme a un Sam estremamente sorridente, essere stati sulle altalene del parco sotto gli sguardi divertiti degli altri due ragazzi, il tutto ovviamente ornato di battute, chiacchiere e confidenze, non le dispiace un attimo di pausa.

Il cellulare di Tessa prende a squillare, facendole aggrottare le sopracciglia e, contemporaneamente, alzare gli occhi al cielo. Quel bellissimo momento, a quando pare, non è accettato da qualcuno. Estrae il cellulare dalla tasca dei pantaloncini corti. Numero sconosciuto.

I tre ragazzi la guardano mentre porta l'apparecchio all'orecchio. "Pronto?"

"Tessa? Sei tu? Sono Sally, la segretaria di tuo padre." La ragazza trattiene il fiato, a metà tra lo spaventato e il confuso.

"Ciao Sally, dimmi pure."

"Ascoltami bene, Tessa, ho poco tempo e sto rischiando molto. Samantha è tornata a casa prima del solito dal lavoro e, non trovandoti, ha chiamato tuo padre, che sta tornando a casa. Devi correre." Sally parla piano e molto velocemente, ma Tessa capisce alla perfezione. Il terrore fa capolino nei suoi occhi.

"Connor, ho bisogno di un passaggio super veloce a casa, mio padre sta tornando." Esclama.

Fa un cenno in saluto agli altri, mimando loro un 'vi scrivo dopo' e raggiunge subito Connor nella sua auto, poco distante da lì, ringraziando che abbiano pagato i frappè appena ordinati.

"Grazie mille Sally, ma... perchè?" Domanda la mora, allacciandosi la cintura mentre Connor parte.

"Perchè so quello che ti fa tuo padre, Samantha è insopportabile e rivedo molto di tua madre in te. Mi raccomando Tessa, fai attenzione." La segretaria chiude la chiamata prima che Tessa possa risponderle.

"Stai tranquilla, ce la faremo."Mormora Connor, ingranando la quinta e accelerando sul rettilineo.

"Grazie mille." La mora gli sorride, sfiorandogli la mano che tiene posata sul cambio.

Lui ricambia, e in un paio di minuti giungono a casa della ragazza.

"Mi faccio sentire quando le acqua si saranno calmate, ora vai. E grazie mille ancora."Mormora Tessa.

"Fai attenzione." Risponde lui, poi la ragazza chiude la portiera e lui riparte.

Con il cuore in gola e guardandosi attorno con circospezione, Tessa raggiunge il ciliegio che porta alla sua camera e ci si arrampica, entra nella sua stanza, si cambia veloce come non mai e poi mette la testa fuori dalla sua camera.

"Ti dico che non è a casa, lo vedrai anche tu quando arrivi." Sente dire a Samantha, dal piano di sotto.

Silenziosamente Tessa sale le scale che portano in soffitta e, una volta lì, inizia a riordinare gli scatoloni, come previsto dal piano. Circa dieci minuti dopo sente la macchina di suo padre parcheggiare e lui entrare in casa.

"TESSA!" Si sente chiamare, probabilmente il padre è entrato nella sua camera e non l'ha trovata.

Lei si sistema lo chignon, facendo ricadere fuori qualche ciocca in modo che paia abbia lavorato molto, e scende velocemente le scale.

"Sono qui, padre." Mormora, abbassando gli occhi quando lui e Samantha spostano gli occhi su di lei.

"Dov'eri? Cosa stavi facendo?"Domanda lui, assottigliando gli occhi.

"Ero in soffitta, ho iniziato a riordinarla e a pulire, visto che ho completato i compiti che mi avete assegnato da svolgere."Risponde docilmente lei, cercando di ignorare la rabbia che sta iniziando a scorrerle sottopelle.

"Perchè non hai risposto quando Samantha ti ha chiamata?"

"Non mi sono resa conto che mi avesse chiamata, chiedo scusa. Non si ripeterà più." L'uomo passa lo sguardo tra la figlia e la moglie, riflettendo su a chi dare ragione.

"Non sei uscita?" Domanda ancora lui.

"In giardino, questa mattina presto, per bagnare i fiori."E questo lo aveva fatto davvero.

L'uomo la guarda gelidamente, poi le prende il viso tra le dita e glielo gira da una parte e dall'altra, analizzando la sua espressione.

"Spero vivamente che tu non stia mentendo, bambina, perchè sai che non sopporto che mi si menta." Fa lui in tono piatto.

"Non mi permetterei, padre." Mormora semplicemente lei.

"Spero che tu non le creda davvero, non era presente in casa quando sono arrivata." Strilla Samantha, e Tessa deve dare fondo a tutte le sue forze per non alzare gli occhi al cielo.

"E da dove sarebbe entrata, sentiamo? Dall'albero qua fuori? Lei?"Chiede scettico l'uomo, facendo ammutolire la moglie. "Ricordati, Samantha, che anche se sei mia moglie, le decisioni spettano a me."

Poi non la degna più di uno sguardo, anzi, si concentra sulla figlia.

"Facciamo così, bambina," inizia il padre, girando ancora il volto della ragazza tra le sue mani, "questa volta, siccome voglio essere buono, non ti faccio male, va bene?"

"Certamente, padre." Risponde lei, ma sa benissimo che questo non significa che non le farà nulla. Per lui 'fare male' significa rompere qualcosa o incrinare delle costole.

"Spero però che tu capisca che a causa della tua mancata risposta nei confronti di Samantha sono dovuto tornare a casa prima da lavoro per controllare se avesse ragione o meno, quindi dovrò comunque punirti." Le pianta le dita nelle guance.

"Avete assolutamente ragione." Richiama alla mente l'immagine di Connor, come ha fatto ogni volta che il padre l'ha anche solo toccata da quando lo conosce.

Il ragazzo non lo sa, ma pensare a lui dimezza la sofferenza che Tessa prova. La protegge anche a distanza, l'aiuta anche quando non c'è. Mille e più volte, ormai, la mora si è chiesta come abbia potuto vivere prima di amare Connor, e ancora se lo chiede, ma una risposta non l'ha mai trovata.

L'uomo stringe la presa sulle guance della figlia, facendole aprire la bocca e disegnandone il contorno con le dita.

"La prossima settimana compirai diciotto anni, Tessa, sei diventata una donna molto attraente, sai? Sei d'accordo anche tu, Samantha?"

"Sì, decisamente." Concorda la donna, ma Tessa vede la furia nel suo sguardo.

"Sai, Samantha, penso che un piccolo dispetto nei tuoi confronti non sarebbe sbagliato, visto che è anche colpa tua se ho perso del tempo prezioso." L'uomo ghigna, lasciando la presa sul volto della figlia.

La moglie non risponde, ma l'uomo sa che sta aspettando il suo verdetto. "Visto che mia figlia è così bella ed è quasi una donna, direi che possiamo insegnarle qualcosa che le tornerà utile, non credi, Samantha? Potresti aiutarla a imparare."

La donna sgrana gli occhi, indignata, mentre Tessa deve ancora metabolizzare cosa stia succedendo. Quando vede che il padre si slaccia la cintura, l'unico pensiero che ha nella mente è quello di scappare, mentre un'ondata di nausea la invade.

Chiude gli occhi, concentrandosi sul pensiero di Connor, sui suoi abbracci, sui suoi sorrisi, sulla risata e sul loro bacio.

Ed è proprio a Connor che pensa mentre, per la prima volta, si ribella.

Because of the Blue DiaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora