Chapter 15: Dear New Diary

204 11 0
                                    

Caro, nuovo, diario
da quando ho perso l'altro diario sono successe cose incredibili.

Escluso il fatto che mio padre mi abbia quasi uccisa e per questo io stia rimasta a casa da scuola per una settimana, sono successe tantissime cose splendide.

Sam Parker mi ha parlato, chiedendomi di fargli da tutor e supportato da Connor Wilson.

Grazie a loro, Cross ha accettato di contattare mio padre il quale -messo alle strette dal fatto che si trattasse di scuola- ha dovuto accettare. Ma non è solo questo.

Quei due ragazzi mi hanno inglobata nel loro duo, mi trattano come se ci conoscessimo da sempre. È un sogno che diventa realtà! Alcuni giorni fa ho avuto modo di conoscere anche la cugina di Connor, Siria, ossia l'infermiera di scuola.

È davvero particolare, ma decisamente simpatica.

È a dir poco incredibile come, in meno di una settimana, quei due mi abbiano illuminato la vita.

Sono diventati il mio faro, i raggi di sole che forano le nuvole, le stelle che distruggono l'oscurità della notte.

Sam è solare, proprio come lo immaginavo. Tra i ricci biondi e la bandana, solleva l'umore solo con la sua presenza. È sempre con la battuta pronta, con lui non riesco a fare a meno di sorridere, qualsiasi cosa faccia è per aiutare me o Connor.

Connor invece è molto diverso, e non solo per il fatto che vesta sempre in nero, abbia diversi tatuaggi e un piercing al labbro -che, per la cronaca, mi fa impazzire, soprattutto quando prende a giocherellarci, facendogli catturare la luce e rifletterla su di me.

Dall'esterno sembra un ragazzo di marmo, ma la verità è che non è per tutti. È un ragazzo fantastico, assolutamente sincero, gentile e... non so nemmeno come definirlo.

Capisce sempre se qualcosa non va, ma non me lo fa pesare, anzi, in un modo o nell'altro mi distrae, ma è come se prima chiedesse il permesso. Non cerca di prendermi a tutti i costi, si avvicina solo e lascia che sia io a dargli l'ok, prima di catapultarmi in un altro mondo.

E i suoi sorrisi. Dio, qualunque cosa succeda, qualsiasi cosa io stia provando, quando mi sorride mi sento al posto giusto e una pace interiore che mai avrei creduto di poter raggiungere mi invade dolcemente.

Per non parlare dei suoi occhi. Quegli occhi azzurri e freddi, che sembrano sempre distanti mille miglia, ma che in realtà sono proprio lì, oltre quell'apparenza, ricolmi di emozioni, sentimenti e specchio di lui, così sinceri che a volte non riesco a sostenerli perchè dolorosi, da quanto belli.

Il suo tocco, poi, è anche peggio. Non abbiamo chissà che contatto, un colpetto scherzoso, una carezza di conforto, uno sfiorarsi di sostegno... ma ogni volta il cuore batte all'impazzata, la pelle brucia per ore, lo stomaco si annoda e il fantasma del suo tocco resta, facendomelo desiderare ancora, come se ne fossi dipendente.

Una sola volta mi ha abbracciata, in una slancio di gioia che non credevo possibile. Quando gli ho detto che mio padre aveva accettato che dessi ripetizioni, mi aveva colta di sorpresa, stringendomi e sollevandomi. Credo che se non mi avesse liberata pochi istanti dopo, avrei rischiato un infarto.

Infine, la sua risata. Non è una di quelle risate perfette dei film, ha dei sussulti, ma è così vera e candida da lasciarmi incantata ogni volta, tanto che una volta Sam ha dovuto darmi un colpetto per farmi riprendere.

Oggi mi sento arancione, tanto che ho azzardato a usare questo colore nel mio make up, lasciando a bocca aperta Sam e facendo sorridere Connor.

Parola di oggi: fiducia.

Because of the Blue DiaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora