Chapter 11: Dear Diary

236 8 0
                                    

Caro diario,
oggi, non so come, mi sono scontrata con Connor Wilson nei corridoi, ma lui non mi ha degnata di uno sguardo. Onestamente, ne sono abbastanza sollevata. Non so dire perchè sia così, ma lo è.

Inoltre, mio padre e Samantha sono via per tre giorni, ad un meeting in Spagna, il che vuol dire che per tre giorni posso tornare a casa anche più tardi, uscire nel pomeriggio e stare bene, quindi i segni rimasti dei lividi avranno il tempo di sparire e forse potrò evitare di mettere maglie con il collo alto, che mi soffocano.

Qualcosa di bello, finalmente!

Visto che sono così di buon umore, ti spiegherò di cosa parlo quando dico di essere un 6.

È una cosa abbastanza semplice, ad essere onesti. Il punto è che la mia media generale è del 6 e, indipendentemente dal mio impegno, non varia. Posso studiare per settimane solo una materia e prendere comunque 4, anche se fino all'attimo prima di leggere le domande della verifica sapevo tutto. Per la verifica successiva potrei anche non aprire il libro e prenderei comunque 8, pur non avendo alba di quale argomento stia venendo affrontato in classe, cosicché l'ordine sia ristabilito e io torni ad essere un 6 perfetto.

So che sembrerà stupido, ma non c'è modo per me di uscire da questo circolo vizioso. E no, non si tratta di un fattore psicologico.

Non è che io sia nata con questa convinzione, anzi.

Sono stata per anni una studentessa dalla media impeccabile. Il problema è nato quando, in seconda media, le cose hanno iniziato ad andare storte. Mia madre, mio padre che tornava a casa ubriaco, nel giro di sei mesi si è risposato e ha iniziato a essere violento, inoltre avevo un professore che proprio non era nato per quel mestiere. È stato lui a convincermi che sono solo un numero. E purtroppo, da quando mio padre gli ha dato corda, non riesco a più a togliermelo dalla testa.

Chiusa questa brutta parentesi del passato, diario, anche oggi il mio umore era azzurro. Siccome l'ombretto azzurro, però, fa troppo Winx (non che abbia qualcosa contro di loro, sono state la mia infanzia-diciamo però che preferisco non somigliare ad una Bloom castana e poco magica), ho optato per il blu.

In questo periodo sto diventando quasi monotona, sia di umore che i ombretto, ma sappiamo bene come mai sia così.

Parola del giorno: speranze.

Because of the Blue DiaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora