Chapter 14: Connor

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"Quindi?" Chiede Sam appena Tessa si ferma dinnanzi a lui e Connor, senza riuscire a smettere di muoversi.

"Ciao anche a te, Sam." Ribatte lei sorridendo divertita, mentre incrocia le braccia al petto e rilassa le spalle.

"Ciao Tessa, quindi?" Fa il biondo, alzando gli occhi al cielo.

"Ciao, Connor." Sorride la ragazza al corvino, facendo gemere dalla frustrazione il riccio.

"Buongiorno, Tessa." Ricambia il gesto lui, accompagnandolo con un cenno.

"Andiamo! Quanto ancora vuoi farmi aspettare?!" Esclama ormai privo di pazienza Sam.

I tre si erano messi d'accordo la sera precedente riguardo al primo ipotetico appuntamento per le ripetizioni, ma ancora non avevano certezze visto che Tessa aveva deciso di tenerli in sospeso per quanto riguardava il consenso di suo padre.

"Non saprei, potrei prendere tempo fino alla campanella." Sorride la mora, battendo le ciglia con fare angelico.

Al corvino sfugge una risata divertita, che prontamente maschera quando viene fulminato dall'amico.

"Tessa!" Si lamenta ancora Sam, allungando di proposito l'ultima lettera. "Ti prego."

Cerca di corromperla con gli occhi dolci e persino con il suo sorriso da playboy, ma ciò che ottiene in cambio è solo una risata, contornata da una scrollata di capo che fa muovere l'intera cascata di capelli castani che è la sua chioma.

Determinato a non mollare, Sam continua ad insistere, ottenendo rifiuti su rifiuti. In tutto questo, Connor, poggiato al muretto, osserva la ragazza fingere di pensare se dare la risposta o meno a Sam, ridere facendo vibrare anche le spalle e scuotere il capo tentando di reprimere un sorriso.

A interrompere la scena è appunto il suono della campanella, che fa imprecare tra i denti il biondo, mentre sistema la bandana blu scelta quel giorno.

"Sappi che in questo momento vorrei soffocarti con dei pupazzi unicorno, Morris." Ringhia Sam, decisamente infastidito.

"Certo, bandana-boy, e poi ti scuseresti con i pupazzi per averli maltrattati." Sorride divertita la mora, facendo restare il riccio a bocca aperta.

"Tu- io- ma-" Inizia a balbettare alla ricerca di qualcosa da dire, facendo scoppiare a ridere i due. "Questa conversazione non finisce qui." Borbotta lui, allontanandosi velocemente a causa dell'imminente lezione.

"Dovremmo andare anche noi." Sospira Tessa quando il biondo è ormai sparito alla loro vista.

"Hai ragione, la Williams ci ucciderà." Commenta infastidito il corvino mentre s'incamminano. "Nemmeno a me lo dici, però?" Domanda poi, iniziando a giocherellare con l'anellino al labbro.

Lei sorride, posando lo sguardo sul piercing dell'amico.

"Sì." Risponde lei, alzando lo sguardo sugli occhi azzurri di Connor.

"Sì cosa? Sì nel senso che neppure a me lo dici, sì nel senso che me lo vuoi dire-" Lei lo interrompe mettendogli una mano sulla bocca, gesto che fa bloccare entrambi per un attimo e fa arrossire Tessa.

"Connor, la risposta di mio padre è sì." Mormora lei, allontanando la mano dalle labbra dell'amico.

Lui sgrana gli occhi e si apre in un sorriso che fa fare i salti mortali allo stomaco della ragazza. Un attimo dopo, lei si ritrova avvolta tra le braccia del corvino e sollevata da terra di una buona decina di centimetri.

"Woah!" Esclama sorpresa, per poi scoppiare a ridere.

Una volta tornata a terra, una sorta di paralisi le colpisce il volto, impedendole di smettere di sorridere. Nessuno dei due lo dice a voce alta, ma entrambi con quell'abbraccio si sono sentiti al posto giusto.

"Ora però come facciamo? Siamo in ritardo di ben dieci minuti." Nota lei preoccupata, seppur senza riuscire a perdere il sorriso.

"Ho io la scusa perfetta." Le fa l'occhiolino, per poi prenderla per mano e trascinarla in infermeria.

Senza nemmeno bussare, Connor spalanca la porta, ricevendo un colpo al braccio da parte di Tessa come sgridata.

"Hey!" Esclama lui, guardandola male.

"Potevi almeno bussare!" Ribatte lei, facendogli alzare gli occhi al cielo.

"Non l'ho mai fatto e non è mai stato un problema."

"Ma non è educato!"

"Tessa, frequento più l'infermeria che le lezioni."

"Questo lo so, ma non per questo devi comportati come se fossi a casa tua!"

"Ragazzi?" Una terza voce si intromette, facendo voltare entrambi.

Davanti a loro una donna poco più grande di loro, decisamente meno di trent'anni, li fissa divertita, senza premurarsi di nasconderlo.

"Connor, vedo che sei in compagnia oggi." Analizza per un attimo la ragazza con lo sguardo, per poi battere le mani con un sorriso. "Tessa Morris! Non mi sarei mai aspettata di trovarti con Connor."

"È una novità anche per noi, Siria." Le sorride il corvino. Tessa sposta nervosamente lo sguardo dell'uno all'altra. "Avremmo bisogno di un lasciapassare per il ritardo." Spiega lui.

"E in cambio cosa ottengo?" Lo guarda maliziosa lei, provocando una stretta allo stomaco di Tessa, che non può evitare di chiedersi se i due stiano insieme o anche solo abbiano una relazione di tipo fisico.

"Siria, devi smetterla di usare quel tono se sono con qualcun altro solo per metterlo a disagio." Si lamenta il corvino, dandole un pizzicotto sul braccio.

Si volta poi verso Tessa, accarezzandole in un gesto la spalla, e, circondandole la schiena, la spinge in avanti. "Tessa, lei è mia cugina Siria. Siria, come già sai lei è Tessa, compagna di classe e nuova amica."

La terribile sensazione di fastidio della ragazza scompare al termine 'cugina', lasciandola sciogliere in un sorriso.

"E scommetto anche amica di Sam, vero?" Domanda la donna. La castana annuisce.

"Ti avviso, se avrai bisogno di nascondere i loro cadaveri sono sempre libera." Le fa un occhiolino, per poi chinarsi alla scrivania e scrivere un paio di cose su dei fogli, che poi porge ai due ragazzi. "Ecco qui. Tessa ha avuto un mancamento dovuto alla bassa pressione e alla carenza di zuccheri, tu eri con lei e l'hai portata qui."

"Siria, dimmi quando e ti porto una scatola delle ciambelle di mia madre per sdebitarmi." Il corvino bacia la guancia alla cugina, facendole alzare gli occhi al cielo.

"Ruffiano." Lo schernisce lei, per poi spingerli fuori dalla porta. "Muovetevi, non vi coprirò sempre. Ah, Tessa, non farti influenzare da lui, anzi, mettigli un po' di sale in testa. Mi faresti un favore." Le fa un altro occhiolino l'infermiera, per poi chiudere la porta alle loro spalle.

"Devo dire che tua cugina ha un carattere particolare." Commenta Tessa, guardando Connor.

"È tutto di famiglia." Ammicca lui, sorridendole e facendole annodare ancora lo stomaco.

"Forza Tess, andiamo in classe."

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