"Non è andata poi così male." Commenta Connor finendo di sistemare le cose nello zaino e lanciando un'occhiata a Tessa.
Lei scrolla le spalle. "Poteva andare molto peggio."
Dopo aver parlato con Cross, i due hanno deciso di sedersi vicini. Hanno attirato molti sguardi, soprattutto quando Connor faceva dei commenti che facevano ridacchiare la ragazza. Anche i professori erano straniti dal vederli insieme a parlare, ma avevano semplicemente fatto finta di nulla.
Il corvino copre con i quaderni il diario. Non è ancora giunto il momento di restituirglielo. Chiude la cerniera dello zaino e se lo posiziona sulla spalla, voltandosi verso la mora.
"Ce l'hai fatta." Sorride divertita.
Lui le fa una linguaccia, ma sa bene che ha ragione. È di una lentezza assurda quando si tratta di sistemare lo zaino. Escono di scuola, spettegolando su questo o quel prof, e raggiungono Sam, poggiato sul muretto con tre frappè fra le mani.
"Allora, questo è il mio amato caffè. Connor, il tuo maledetto more e lamponi." Il corvino si becca un'occhiata stranita da entrambi gli amici.
"Be'? È buono." Si difende lui, baciando il bicchiere di carta.
Il biondo alza gli occhi al cielo. "Lascialo stare, è fissato. Tessa, siccome non so quale sia il tuo preferito siamo andati a intuito, o meglio, Connor è andato a ispirazione. Per te un frappè al cioccolato."
I suoi occhi grigi brillano, mentre un sorriso radioso le si apre sul volto. Si volta verso Connor, battendo le mani felice come una bambina.
"Ci hai preso in pieno." Sorride, mentre prende tra le mani il suo bicchiere e lo accarezza.
"Un brindisi alla ragazza che salverà la mia media!"Esclama Sam, invitando poi la mora a dire la sua.
"Un brindisi ai ragazzi che forse mi faranno migliorare!" Sorride lei, stando al gioco di Sam, per poi passare il testimone a Connor.
"Un brindisi per una nuova amica. Per il nostro trio." Le sue labbra si piegano e l'anellino al labbro riflette i raggi solari.
Fanno incontrare i bicchieri, dando ufficialmente il via a quell'amicizia che Tessa tanto sognava.
***
I ragazzi lasciano Tessa all'inizio della sua strada, insiste per non far perdere loro altro tempo. Si salutano, con la promessa di sentirsi più tardi al telefono per mettersi d'accordo sul primo incontro per le ripetizioni.
"Mi devi un favore, amico." Sam dà un pugno al braccio di Connor.
"Ammettilo, però, che anche a te piace." Fa Connor, senza staccare gli occhi dalla figura ormai lontana di Tessa.
"Non mi dispiace. È una brava ragazza." Il riccio fissa l'amico. "Quando hai intenzione di dirle che hai il suo diario?"
"Più avanti. Se glielo dicessi adesso, crederebbe che l'abbiamo cercata perchè ci fa pena." Mormora lui.
"Un po' è anche per questo, amico." Ribatte il biondo.
L'altro scuote la testa e il biondo sa già cosa sta pensando. Il corvino non prova pena per lei, anzi, la ammira per la sua forza e la sua resistenza. Nonostante tutto non si è lasciata andare, non ha lasciato che il dolore e la sofferenza la oscurassero rendendola ciò che non è. È ancora vera, proprio come lui, ed è questa la prima cosa che l'ha spinto a cercarla.
"Stai solo attento che non lo scopra da sola. Sai bene che potrebbe farle male."
Il corvino annuisce. "Ci vediamo domani, Sam." Lo saluta, incamminandosi verso casa propria.
Non sente nemmeno l'amico salutarlo, ormai è immerso nei suoi pensieri.
Quando sarà il momento giusto per dire a Tessa che ha lui il suo diario? Quando avrà il coraggio di dirle che sa di quello che le succede a casa? Forse, non dovrebbe dirglielo. Dovrebbe aspettare che sia lei a confidarsi con loro e solo dopo, forse, potrebbe proteggerla. Ma non può fare finta di niente finchè lei non lo ammette.
Deve forse mostrarsi disponibile e gentile? Potrebbe spingerla, questo, a parlargliene? Oppure è meglio che sia Connor a fare la prima mossa, rivelando di Kevin? No, questa è una pessima idea. Non ci sarebbe modo di collegarsi al discorso, e lui non vuole fare la figura del pazzo piombando lì e parlandole di lui. Assolutamente no. Ma allora come? Allo stesso modo, come fare a dirle di avere il suo diario? Dovrebbe, forse, metterlo nel suo zaino quando va in bagno a lezione, nascosto tra gli altri, cosicchè paia che non se ne fosse accorta, oppure nell'armadietto, come dono di un ignoto.
Non deve scoprirlo lei, questo è certo.
Sospira. Tessa Morris. Questo cognome è molto familiare, e questo lo preoccupa. Lascia vagare lo sguardo sulla strada e si ferma di colpo, con un sussulto.Sgrana gli occhi. No, non può essere lei. Avrebbe senso, da quello che ha letto dal diario può intuire che la madre abiti lontano oppure non ci sia più. No... il destino non può giocare certi scherzi a due ragazzi.
Connor scuote la testa, premendosi le mano sulle orecchie, nel tentativo di allontanare le voci che stanno tornando a galla da quel giorno di ormai cinque anni e mezzo fa. Scuote la testa ancora e ancora.
No.
Prende il cellulare, il dito tremante sospeso sopra il nome di Sam in rubrica. Non può parlarne nemmeno con lui. Le cose cambierebbero tra loro tre, e sono appena nate. Non può distruggere tutto così per una congettura costellata di coincidenze. Deve trovare delle prove per proporre una cosa simile al suo migliore amico e, forse, anche allora non lo coinvolgerà.
È una cosa che, per quanto vorrebbe non fosse così, deve affrontare da solo, fino a quando non ne avrà la certezza.
Per Kevin, e per sè stesso.
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Because of the Blue Diary
RomanceConnor Wilson è sempre stato un ragazzo a modo suo. Considerato dagli altri come il classico 'cattivo ragazzo' a causa dei diversi tatuaggi, il piercing al labbro e l'outfit sempre nero, non ha mai voluto avere a che fare con quegli "stupidi e super...