Chapter 58: Tessa

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Nel giro di due minuti i ragazzi mettono in atto il piano, mentre Siria si occupa di spiegarlo a Cross.

Jackson e Sam vanno avanti, chiacchierando come se niente fosse, con il cellulare già in chiamata con Tessa e Connor. Quando i due giocatori di basket sono a metà strada partono amche Siria e Cross. Nel momento in cui Siria da l'ok a Connor, segnalando di essere arrivata a metà strada senza intoppi, partono anche il Tessa e il corvino.

Connor si ferma prima di ogni angolo, guardandovi oltre per assicurarsi che non sia presente il signor Morris. Hanno quasi raggiunto l'infermeria, però, quando Tessa vede suo padre fermo qualche corridoio più in là.

"Connor aspetta, non possiamo." Lo ferma lei, prendendolo per il braccio e portandolo dietro una colonna.

"Cosa? Perchè?"

Lei sospira. "Ho visto mio padre qualche corridoio più in là. Se andiamo in infermeria ora, lui verrà lì dicendo che mi ha vista entrare e, come sai, Siria non potrà impedirgli di entrare, essendo mio familiare. Così scoprirebbe che anche Cross ci sta coprendo, non possiamo permetterlo."

Connor stringe un pugno, mentre dal cellulare si sente Sam chiamarli per sapere dove siano.

"Sam, non possiamo raggiungervi, il padre di Tessa ci ha beccati e rischiamo che scopra che Cross ci sta aiutando. Non possiamo rischiare, ormai fa parte del gruppo e deve essere coperto anche lui. Io e Tessa usciamo, andiamo in giardino. Questa sarebbe comunque la nostra ora libera, puntiamo tutto su quello, o su qualche professore che ci fermi in corridoio." Spiega a bassa voce e velocemente Connor. "Ci teniamo in contatto, comunque, mettete in muto, io lascio il vivavoce."

"Va bene. Fate attenzione ragazzi. Muto tra cinque, quattro, tre, due..."
Tessa mette nella tasca della felpa il cellulare di Connor, sperando che i quattro in infermeria riescano comunque a seguirli.

"Coraggio." Mormora Tessa.

"Coraggio." Ripete Connor, attirandola a sè per la vita e lasciandole un bacio a fior di labbra.

"Ci stai prendendo gusto eh?" Lo stuzzica lei.

"Assolutamente. Sappi che, dopo ciò che ci siamo detti in quell'aula, mi sento autorizzato a baciarti e ad essere molto, molto geloso." Gli occhi gli brillano di una luce pericolosa. "Per il fidanzamento voglio aspettare domani."

Le porge la mano, che lei prende senza esitazioni, e insieme escono dal loro nascondiglio per raggiungere il cortile.

Sono appena a metà viale quando Tessa si sente richiamare da suo padre.

Prende un respiro profondo e, dopo aver ricevuto una stretta di mano dal ragazzo al suo fianco, si volta.

"Dove sei stata in questi giorni?" Domanda l'uomo, senza degnare di uno sguardo Connor.

"Da un amico." Risponde evasiva lei.

"Be', è giunto il momento di tornare a casa." Fa lui.

"No."

"Scusa?"

Tessa prende un profondo respiro. "Ho detto no."

"Ma davvero? Non mi piace che ti comporti da sfacciata. A casa ne riparleremo."

"Non tornerò in quella casa, nè ora, nè in futuro." Ripete lei.

"E dove andrai, sentiamo?" Lei non risponde, ma Connor le stringe la mano e l'uomo lo nota.

Posa lo sguardo grigio su Connor. Gli occhi del padre hanno lo stesso colore di quelli di Tessa, ma sono furiosi e freddi, a differenza di quelli della ragazza, sempre caldi.

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